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Roma, maxi operazione nel carcere di Rebibbia: 28 arresti per narcotraffico

Cronaca
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I titoli di SkyTg24 del 27 gennaio, edizione delle 8
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Contestata anche la produzione di documenti falsi. Ai domiciliari uno psicologo del Servizio per le Dipendenze che emetteva certificati illeciti con lo scopo di far ottenere misure alternative ai detenuti

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Maxi indagine dei carabinieri, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sul carcere romano di Rebibbia. Qui uno psicologo del Servizio per le Dipendenze patologiche (Ser.D) produceva false attestazioni al fine di far ottenere ai detenuti delle misure alternative, promuovendo così un sistema illecito legato al narcotraffico. In questa operazione sono interessati circa 300 carabinieri che stanno eseguendo le due ordinanze di custodia emesse dal gip di Roma su richiesta della Dda. Una, eseguita insieme al Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, ha visto l’implicazione di 4 persone: 2 ai domiciliari e 2 destinatari della misura interdittiva della sospensione dal pubblico servizio per la durata di un anno. Sono accusati dei reati di false dichiarazioni o attestazioni in atti destinati all'autorità giudiziaria, falsità ideologica, corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

L'altra ordinanza coinvolge invece 28 persone, colpite da misure cautelari per detenzione e associazione finalizzata al traffico di droga. Lo psicologo del Ser.D., considerato il maggior sostenitore del giro, è finito ai domiciliari.  

L'operazione a Rebibbia

La maxioperazione è scattata a seguito del monitoraggio di un detenuto all'interno del carcere di Rebibbia, conosciuto per essere un personaggio di spicco del narcotraffico romano. L’uomo, grazie al determinante contributo di due avvocati (solo uno dei due arrestato) incaricati di trasmettere messaggi e direttive all'esterno, sarebbe riuscito ad incentivare un'associazione finalizzata al traffico di stupefacenti nel quadrante sud-est della Capitale; si ipotizza inoltre che intrattenesse contatti con lo psicologo in questione.

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