Quale ruolo hanno avuto le carceri fasciste nella repressione, deportazione e uccisione di migliaia di italiani nei campi di concentramento nazisti? A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, cerca di rispondere a questa e altre domande un progetto web finanziato dall'Ambasciata tedesca in Italia
Quale ruolo hanno avuto le carceri fasciste nella repressione, deportazione e uccisione di migliaia di italiani nei campi di concentramento nazisti? A pochi giorni dalla Giornata della Memoria, cerca di rispondere a questa e altre domande “Dalle Carceri alla Morte”, progetto web ideato e coordinato dal giornalista Francesco Bertolucci e finanziato dall'Ambasciata tedesca in Italia. Realizzato insieme all’associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) coi video del regista Victor Musetti e la consulenza dello storico Costantino Di Sante, "Dalle Carceri alla Morte", disponibile gratuitamente online, ha alle spalle una ricerca sul campo che ha portato a percorrere in poco meno di un anno oltre 10mila chilometri - dall'Italia alla Germania passando per l'Austria e toccando campi di concentramento come Dachau, Mauthausen ed Ebensee oltre alle carceri di Torino, Milano, Firenze, Roma, Bologna, Trieste, Genova e Sulmona.
Video, mappe e testimonianze per conoscere le storie dei deportati
Attraverso il sito che conta di quasi 8 ore di contributi tra video e audio – tra cui quelli di Aldo Cazzullo, Andrea Pennacchi e Francesco Filippi – è possibile capire perché si poteva finire nelle carceri fasciste durante il ventennio, conoscere il ruolo delle carceri fasciste nella deportazione, le storie di chi è stato deportato, chi venne deportato dall'Italia e perché sappiamo poco di tutto questo. Il tutto supportato da interviste audio a storici, una mappa interattiva che permette di conoscere il percorso fatto dai circa 40mila deportati italiani partiti da ogni singola stazione verso i campi, video spiegazioni sulle carceri più importanti e documentari che ripercorrono insieme ai parenti il viaggio compiuto da alcuni deportati verso i campi nazisti, con le storie di chi ce l'ha fatta e di chi, tristemente, nei lager ha perso la vita. Tra queste storie, quella del primo trasporto dall'Italia di deportati politici o di chi finì nei lager perché aveva organizzato il primo sciopero nell'Europa sotto il tallone nazifascista sfidando apertamente il Terzo Reich. Ma anche di chi venne deportato perché era parente di partigiani, era di fede ebraica o, suo malgrado, capitò nel posto sbagliato e nel momento sbagliato. Il sito è pensato anche per non udenti grazie alle trascrizioni di ogni singola intervista e i sottotitoli presenti in ogni video e per non vedenti grazie alla possibilità di ascoltare i testi.
