Morti nella fabbrica abusiva di fuochi a Ercolano, il legale scrive lettera a Mattarella

Cronaca
Gaia Bozza

Gaia Bozza

L'avvocato della famiglia delle due gemelle Sara e Aurora Esposito scrive un appello al Presidente della Repubblica. Le due 26enni sono morte, insieme a un giovane di 18 anni, nell'esplosione di un laboratorio abusivo di fuochi d'artificio lo scorso 19 Novembre, a Ercolano. Lavoravano in nero per poche decine di euro al giorno. Per la loro morte è accusato un uomo di 38 anni, che si trova in carcere con l'accusa di omicidio volontario. 

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Le due gemelle Aurora e Sara Esposito e Samuel Tafciu, rispettivamente 26 e 18 anni, sono stati uccisi dall'esplosione di un laboratorio illegale di fuochi d’artificio. Operai in nero, la loro paga settimanale era di 150 euro per le ragazze, 250 euro per il ragazzo. Per la loro morte, si trova in carcere Pasquale Punzo, 38 anni, ritenuto il proprietario di quella fabbrica abusiva, possibile anello di un business più grosso. E' accusato di omicidio volontario plurimo con dolo eventuale, caporalato, produzione e detenzione di materiale espodente.  Il trentottenne, è emerso dalle indagini, conosceva da tempo i tre operai e aveva approfittato del loro stato di indigenza per sfruttarli e sottopagarli in nero. Domani a Marigliano, in provincia di Napoli, ci sarà il funerale di Sara e Aurora ed è stato disposto il lutto cittadino. Il legale della famiglia delle due gemelle, Angelo Melone, ha inviato un accorato appello al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: "La tragedia di Ercolano - si legge - ha evidenziato piaghe strutturali che affliggono il nostro Paese: lo sfruttamento sul lavoro, il caporalato, e il mercato illegale dei fuochi d’artificio, fenomeni che troppo spesso operano nell’ombra, causando sofferenze e vittime innocenti. Sara e Aurora non sono vittime di un destino crudele, ma di un sistema che consente il proliferare di queste illegalità. Questo sistema deve essere affrontato con la massima urgenza e determinazione". 

Il testo integrale della lettera al Presidente della Repubblica

Pubblichiamo integralmente il testo dell'appello scritto dal legale della famiglia delle due giovani vittime: 

 "Con profonda stima e rispetto, mi rivolgo a Lei in qualità di legale della famiglia Esposito, che ha tragicamente perso Sara e Aurora, due sorelle gemelle, nell’evento drammatico verificatosi settimana scorsa a Ercolano. Questa vicenda, che ha spezzato anche la giovane vita di Samuel, non rappresenta solo un dolore personale per le famiglie coinvolte, ma è il riflesso di una realtà sociale che non possiamo più ignorare.

La tragedia di Ercolano ha evidenziato piaghe strutturali che affliggono il nostro Paese: lo sfruttamento sul lavoro, il caporalato, e il mercato illegale dei fuochi d’artificio, fenomeni che troppo spesso operano nell’ombra, causando sofferenze e vittime innocenti. Sara e Aurora non sono vittime di un destino crudele, ma di un sistema che consente il proliferare di queste illegalità. Questo sistema deve essere affrontato con la massima urgenza e determinazione.

Desidero altresì evidenziare l’efficacia e la tempestività dell’operato della procura della Repubblica di Napoli, in sinergia con l’Arma dei Carabinieri, che ha portato all’arresto di Pasquale Punzo. Questo risultato dimostra quanto sia cruciale il ruolo delle istituzioni nel garantire giustizia quando agiscono con determinazione e rigore. 

Questa vicenda mi ha profondamente colpito non solo come avvocato, ma anche come cittadino. La perdita di Sara, Aurora e Samuel mi spinge a riflettere su quanto sia necessario un impegno condiviso per costruire una società più giusta e sicura. Non possiamo più tollerare che l’illegalità e la mancanza di regole severe, continuino a mettere a rischio vite innocenti. Occorre intervenire con norme più stringenti e pene più severe, soprattutto contro il mercato illegale dei fuochi d’artificio, che ogni anno causa morti e feriti che potrebbero essere evitati attraverso interventi decisi e controlli più efficaci. 

In qualità di massima carica dello Stato e garante della Costituzione, Le chiedo di farsi portavoce di questa denuncia sociale. La Sua autorevole voce può scuotere le coscienze sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere la politica a intervenire con determinazione su queste problematiche. Non possiamo più accettare che in Italia si continui a morire a causa di un lavoro che dovrebbe essere, invece, fonte di vita e di dignità. 

La famiglia Esposito chiede giustizia, ma anche un cambiamento concreto affinché nessun’altra famiglia debba vivere un dolore simile. La preghiamo di voler dar voce a questo appello, di portare questa tragedia all’attenzione nazionale per trasformarla in un momento di riflessione collettiva e di rinnovato impegno verso la legalità e la sicurezza. Il Suo intervento può trasformare questa tragedia in una pietra miliare per il cambiamento, rendendo l’Italia un luogo dove dignità, sicurezza e legalità siano davvero garantite a tutti i cittadini. Confido nella Sua sensibilità e nel Suo ruolo di rappresentante dei valori più alti della nostra Repubblica per rendere questo impegno una realtà concreta. Con sincera gratitudine, Le porgo i miei più Cordiali saluti". 

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