Quanti hanno un'arma in casa? I veri numeri di un fenomeno italiano

4.659.082. Sono gli italiani che detenevano almeno un’arma in casa nel 2023, quasi 4,7 milioni di persone. Questa è la cifra, fino a oggi inedita, di cui Sky tg24 Insider è entrata in possesso grazie a una richiesta di accesso civico rivolta al Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno. I numeri derivano dal Ced, il Comitato Elaborazione Dati interforze, il database delle forze dell’ordine in cui viene schedato chi possiede un’arma. Si tratta di una cifra molto più alta di quanto stimato fino a oggi, benché negli ultimi cinque anni i detentori di armi siano in leggero calo . Un italiano su dieci ha un'arma Per comprendere le corrette proporzioni del fenomeno, secondo i nuovi dati ottenuti da Sky tg24 Insider un italiano maggiorenne su dieci è in possesso legalmente di un’arma. Se ragioniamo in termini di famiglie, probabilmente fino a un nucleo famigliare su cinque vive con un’arma in casa. Senza ovviamente contare tutti coloro che detengono fucili e pistole illegalmente, che sfuggono ai controlli delle autorità. L’unico dato pubblico finora a disposizione faceva riferimento alle licenze di porto d’arma, che permettono di acquistarne e usarne una, in determinate condizioni. È il permesso richiesto, per esempio, per utilizzare un fucile da caccia oppure per poter sparare al poligono di tiro. Le licenze valide l’anno scorso erano meno di 1,2 milioni, secondo i numeri diffusi dalla Polizia di Stato: un numero notevolmente più basso rispetto al dato dei 4,7 milioni di chi detiene un’arma, riportato da Sky tg24 Insider. Come si spiega questa differenza? Perché gli italiani con un’arma sono superano di quattro volte le licenze per utilizzarle? Come si acquista un'arma in ITalia Per comprendere il motivo dobbiamo fare un passo indietro e chiederci come si comprano in Italia le armi. La prima opzione è richiedere in questura il permesso per il semplice acquisto, il cosiddetto nulla osta. Questa autorizzazione permette di comprare un’arma in un’armeria o da un privato, ed è richiesta anche a chi eredità un fucile o una pistola da un parente. Chi riceve il nulla osta non può però trasportare l’arma fuori casa né utilizzarla: l’autorizzazione vale per il semplice acquisto e possesso. Per ottenerla è necessario presentare un certificato di idoneità psico-fisica, l’idoneità al maneggio delle armi e non rientrare tra le persone che non possono ricevere l’autorizzazione, in particolare i condannati per reati violenti. Si tratta tuttavia di una strada sempre meno percorsa: secondo i dati ottenuti da Sky tg24 Insider, nel 2023 i nulla osta rilasciati sono stati appena 5.284. La seconda alternativa è ottenere la licenza all’utilizzo dell’arma. Il classico porto d’armi, che nella maggior parte dei casi va richiesto presentando la stessa documentazione necessaria per il nulla osta. Ne esistono diversi tipi: per la caccia, per la difesa personale e per uso sportivo. Proprio quest’ultima tipologia – che dà la possibilità di sparare al poligono – ha visto negli ultimi anni una vera e propria esplosione di richieste: tra il 2013 e il 2023 le licenze a uso sportivo sono aumentate del 38 per cento. Nello stesso periodo le licenze per caccia e quelle per difesa personale sono calate a doppia cifra. Chi ottiene il porto d’armi a uso sportivo spesso non frequenta tuttavia i poligoni, le cui iscrizioni sono molto più basse: rispetto al mezzo milione di licenze d’armi sportive valide nel 2022, gli iscritti alle federazioni di tiro a volo, tiro a segno e tiro dinamico erano nello stesso anno cinque volte meno. Probabilmente molti di coloro che hanno la licenza sportiva desiderano semplicemente avere un’arma in casa per dormire sonni più tranquilli, quindi per scopi di difesa personale. Si può possedere un’arma anche con il porto d’armi scaduto Ma quindi come si spiega la differenza così ampia tra i possessori di armi – 4,7 milioni – e chi ha il porto d’armi, 1,2 milioni? La ragione sta probabilmente nel fatto che l’arma si può continuare a mantenere in casa anche dopo la scadenza della licenza, che dura nella maggior parte dei casi cinque anni. Si può infatti del tutto legalmente continuare a detenere la pistola o il fucile, senza però poterli più trasportare all’esterno o utilizzare. L’unico requisito sarà sottoporsi a una visita medica psico-fisica ogni cinque anni. Ecco spiegato come le armi legali sono ben più diffuse in Italia rispetto a quanto immaginato fino a oggi.