Bimba di un anno mangia formaggio al latte crudo e finisce in ospedale: prodotto ritirato

Cronaca
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La piccola, che ora sta meglio, è stata ricoverata la scorsa settimana per un caso di tossinfezione da ShigaToxin-producing Escherichia Coli (Stec) complicata da sindrome emolitico-uremica (Seu). Secondo quanto emerso il motivo del ricovero è legato ad una possibile correlazione con il consumo da parte della piccola di un "formaggio saporito di montagna", a base di latte crudo non pastorizzato, poi ritirato sul mercato

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Una bambina dell’età di un anno e residente a Cortina d'Ampezzo (Belluno) è stata ricoverata la scorsa settimana in ospedale, prima a San Candido, poi a Brunico, poi ancora a Bolzano e infine a Padova, per un caso di tossinfezione da ShigaToxin-producing Escherichia Coli (Stec) complicata da sindrome emolitico-uremica (Seu). Secondo quanto emerso il motivo del ricovero è legato ad una possibile correlazione con il consumo da parte della piccola di un "formaggio saporito di montagna", a base di latte crudo non pastorizzato, prodotto da un caseificio trentino della Val di Fiemme. Proprio nelle scorse ore, tra l’altro, il Ministero della Salute ha ufficialmente comunicato il richiamo sul mercato del formaggio “Saporito della Val di Fassa”, in una serie specifica di lotti e prodotto dal Caseificio sociale di Predazzo e Moenna S.c.a per la “possibile presenza di Escherichia Coli – Stec”.

Le analisi sul formaggio

Le analisi microbiologiche effettuate, a cura degli esperti del Laboratorio dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, hanno poi confermato la positività per Stec proprio di un campione conoscitivo del formaggio, inducendo di conseguenza l’unità operativa di igiene e sanità pubblica veterinaria del Dipartimento di prevenzione dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari della Provincia di Trento (Apss), a predisporre il ritiro in tutta Italia di alcuni lotti del formaggio che presumibilmente era stato consumato dalla bambina. Lo stesso dipartimento ha contestualmente ricordato che i prodotti a base di latte crudo non vanno somministrati ai bambini sotto i 5 anni di età e alle persone anziane. Le condizioni della bambina, come conferma anche il “Corriere della Sera”, sono migliorate progressivamente dopo il ricovero tanto che poi, la piccola, è stata dimessa nella giornata di lunedì.

La Sindrome Emolitico-Uremica (Seu)

Come spiega l’Istituto Superiore di Sanità (Iss), la Sindrome Emolitico-Uremica (Seu) è “una malattia acuta rara che rappresenta, tuttavia, la causa più importante di insufficienza renale acuta nell’età pediatrica, in particolare nei primi anni di vita”. Sul piano clinico è caratterizzata dalla comparsa di tre sintomi nello specifico, ovvero “anemia emolitica, trombocitopenia e insufficienza renale”. Può avere un decorso anche grave, “in alcuni casi con esito fatale, e può essere causa di conseguenze a lungo termine”. Tra le più frequenti vengono segnalate ipertensione, insufficienza renale cronica, conseguenze neurologiche. Secondo gli esperti, nella sua forma tipica (circa l’85% dei casi), la Seu “rappresenta la più grave complicanza di un’infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli (STEC) produttori di una potente tossina detta Shiga-tossina (Stx) o vero-citotossina (VT)”. L’infezione si trasmette, fondamentalmente, per via alimentare ma può anche essere contratta a seguito di un “contatto stretto con ruminanti infetti o con un ambiente contaminato o per trasmissione interumana attraverso la via oro-fecale”.

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