Introduzione
Dopo la “bomba Maradona”, la “bomba scudetto”, la “Kvara” e quelle dedicate a Osama bin Laden e Kim Jong-un, per il Capodanno 2024 a far paura è la “bomba Sinner”, un botto illegale molto pericoloso, capace di staccare di netto una mano quando esplode. I carabinieri di Napoli l’hanno scovata tra centinaia di altri ordigni e petardi individuandola dal colore arancione, come i capelli del campione altoatesino. Seguendo alcune chat Telegram e sui social, attraverso i quali era possibile addirittura fare gli ordini con consegne da Napoli in tutt'Italia, i militari sono arrivati nell' abitazione di un 24enne incensurato dell'area Flegrea dove sono stati trovati 50 chili di materiale esplodente. Ecco quali sono i nomi dati negli ultimi anni a queste bombe.
Quello che devi sapere
I pericoli
- Quest'anno l'attività di produzione, deposito e traffico di fuochi pirotecnici illegali - fanno sapere i carabinieri di Napoli - è iniziata prima rispetto al passato e di pari passo anche i sequestri. "Si tratta di ordigni pericolosissimi messi spesso nelle mani di giovanissimi. Persone inesperte e inconsapevoli che nascondono in cantine o in abitazioni del materiale potenzialmente letale. Un traffico di esplosivi pirotecnici che non si ferma ai confini partenopei ma che grazie al web si spinge in tutta Italia fino ad arrivare all'estero con spedizioni in tutto il mondo". "I fuochi sequestrati dai carabinieri - viene ancora spiegato - con il prezioso contributo del nucleo artificieri, veri esperti del settore, si presentano sempre in ambienti dove la polvere da sparo aleggia nell'aria e anche un cellulare che si surriscalda può innescare la deflagrazione. Delle vere e proprie bombe tenute alle intemperie e spesso esposte all'umidità che tende a renderle ancor più pericolose".
Per approfondire: Capodanno, dalla Bomba Scudetto al petardo Osimhen: i nomi dei botti illegali
I danni
- Ogni dicembre, con l’avvicinarsi della fine dell’anno, iniziano a diffondersi i fuochi di Capodanno. Ai classici giochi pirotecnici, legali e regolarmente venduti negli esercizi commerciali, si affiancano come sempre i “botti” illegali, veri e propri ordigni che possono causare danni gravissimi e irreparabili agli arti, alla vista e all'udito, oltre a essere pericolosi per la vita umana. La fabbricazione e vendita di “botti” illegali è punita dall’articolo 678 del Codice penale, che prevede l’arresto dai 3 ai 18 mesi e un’ammenda fino a 247 euro. Alle pene è soggetto non solo chi li vende ma anche chi illegalmente acquista o utilizza fuochi. Inoltre, i fuochi spesso terrorizzano gli animali, i bambini e gli anziani, oltre ad avere un impatto devastante per l’ambiente: la loro esplosione innalza i livelli di Pm 10 nell’aria e i loro componenti sono impossibili da riciclare
La bomba Maradona
- I botti illegali portano spesso nomi di personaggi evocativi, legati alla storia recente o passata. Alcuni di questi ordigni, data la loro pericolosità, sono diventati tristemente noti. Uno dei primi botti artigianali a diffondersi è stato il “pallone di Maradona” o “bomba di Maradona”, omaggio al Pibe de Oro, leggenda del calcio partenopeo e argentino. Capace di contenere da 1 a 3 kg di polvere nera, ha conosciuto nuova popolarità dopo la morte dell’ex calciatore nel 2020. E si è anche evoluto in una versione diversa, chiamata “D10S”, rivestito con i colori della nazionale dell’Argentina e la scritta Dios col numero 10
I bomber del Napoli
- Molti sono i botti dedicati agli ex bomber azzurri del Napoli. Negli anni scorsi, c’era un superpetardo dedicato a Edinson Cavani, ex attaccante uruguaiano che ha fatto sognare i tifosi nelle stagioni dal 2010 al 2013. Si ricorda anche “A capa ‘e Lavezzi”, la testa di Lavezzi, dedicata al giocatore Ezequiel Lavezzi, altro idolo dei tifosi del Napoli, fatto da una miscela di polvere esplosiva capace di provocare una detonazione da bomba. Più di recente, nel 2023, è comparso il “petardo Osihmen”: si tratta di un ordigno di tipo "Cobra" che prende il nome dal bomber nigeriano Victor Osimhen, all’epoca punta del Napoli. Sull'involucro che copre il botto sono presenti i colori azzurri della squadra partenopea e la maschera (stilizzata) indossata dall’attaccante
La bomba Kvara
- Presente già a fine 2022, un altro ordigno illegale preoccupante è la "Bomba Kvara", che prende il nome da Khvicha Kvaratskhelia, attaccante del Napoli e della Georgia, tra i protagonisti del terzo Scudetto partenopeo. “Se chi la accende è a dieci metri di distanza rischia la vita”, hanno spiegato i carabinieri. Una di queste è stata fatta esplodere in sicurezza dalle forze dell’ordine in una cava: ha fatto un cratere di un metro. Negli anni scorsi è stato sequestrato anche il "pallone di Messi", grande come un pallone e capace di distruggere una stanza di casa
La bomba scudetto
- Secondo le forze dell'ordine, i festeggiamenti per la vittoria in Serie A del Napoli hanno portato i fuochisti della camorra a fabbricare per il 2023 la "Bomba Scudetto". Si tratta di una Bomba Maradona potenziata, con un chilogrammo di polvere esplosiva dagli effetti potenzialmente distruttivi. Per dimostrarne la pericolosità, gli artificieri dei carabinieri hanno fatto esplodere l'ordigno in una cava: la deflagrazione ha provocato una frana. Al momento dello scoppio le pareti della cava si sono sgretolate cadendo al suolo e sollevando una densa nube di polvere
Dalla “bomba Osama” a “Kim O’Coreano”
- La "Bomba Osama" si è diffusa a inizio anni Duemila e prende il nome di Osama Bin Laden, il noto terrorista islamico fondatore di Al-Qaeda morto nel 2011, in Pakistan, dopo un'operazione delle forze speciali americane. Si tratta di un vero e proprio ordigno, che può arrivare a contenere fino a 2-3 chilogrammi di esplosivo a basso potenziale. Più di recente, a partire dal 2017, si era invece diffuso un altro ordigno particolarmente pericoloso, ribattezzato "Kim O' Coreano", ispirato al dittatore nordcoreano Kim Jong-un che negli ultimi anni ha più volte spaventato il mondo con minacce nucleari
Gli altri nomi fantasiosi
- Tra gli altri petardi pericolosi diffusi negli scorsi anni si ricordano la “gazza ladra”, che ha la forma di un piccolo rettangolo, dentro cui è racchiusa una cartuccia di petardi legati uno all’altro da un filo. Azionandolo si ha un effetto “mitragliatrice”, con una sequenza di circa 50 colpi a fila. Poi “Inferno 500”, una batteria di petardi flash, con ogni fila che contiene 500 colpi. E ancora il “kamikaze”, una palla piena di polvere da sparo che una volta esplosa lascia un buco sul pavimento per la sua carica. Infine un noto prodotto esplosivo da oltre 800 grammi di esplosivo venne chiamato "Quota 100”, come la misura pensionistica che permetteva l’uscita anticipata dal lavoro.
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