Così il presidente dell'Associazione nazionale magistrati, che è tornato sulla polemica per le parole del fondatore di Tesla e prossimo membro dell'amministrazione Trump: "Chi non conosce le vicende, tra i tantissimi che hanno letto, può pensare che l'Italia sia un Paese da evitare"
"Le critiche sono sempre ben accette da qualunque parte provengano, ma dire che i magistrati se ne devono andare non è una critica, è un'invettiva. Musk è un personaggio influente: mi chiedo se un messaggio di quel tipo, che ha avuto moltissimi follower, non getti una luce abbastanza negativa sul Paese". Lo ha detto il presidente dell'Anm, Giuseppe Santalucia, a margine della sua relazione nel Comitato direttivo centrale, dopo la polemica per le parole del fondatore di Tesla (e capo del Dipartimento per l'efficienza in pectore dell'amministrazione Trump) Elon Musk. "Chi non conosce le vicende, tra i tantissimi che hanno letto, può pensare che l'Italia sia un Paese da evitare - ha aggiunto -, un danno enorme che va ben al di là di una querelle sulla magistratura. Se un uomo di quella presenza pubblica mondiale scrive quelle cose, chi legge può diffidare dell'Italia. Ma non c'è da diffidare dell'Italia". A Musk aveva risposto con una nota anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (su Insider: il duello che non ti aspetti).
Santalucia sul decreto flussi: "Convalida in Appello stravolge competenze"
Nella sua relazione nel Comitato direttivo centrale dell'Anm, Santalucia ha parlato anche del decreto flussi, in base al quale la competenza a decidere sulla convalida dei trattenimenti dovrebbe essere “spostata” alla Corte d'Appello. "Con un colpo di penna si vorrebbe stravolgere l'ordinario assetto delle competenze. La Corte di appello - già gravata da importanti carichi di lavoro che ci hanno fatto dubitare della possibilità di centrare gli ambiziosi obiettivi del Pnrr - dovrebbe occuparsi delle procedure di convalida, se non ho letto male addirittura con le sue sezioni penali. È assai difficile rinvenire un principio di razionalità in questo stravolgimento dell'ordine delle competenze".