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Maltratta moglie e figli tra Reggio Emilia e Pakistan: applicato braccialetto elettronico

Cronaca

La donna era riuscita a mettersi in contatto sia con gli assistenti sociali del Comune della città emiliana che con alcune ex insegnanti dei figli, segnalando anni di aggressioni fisiche e vessazioni psicologiche continuate anche nel Paese asiatico

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Accusato di maltrattamenti in famiglia nei confronti della moglie e dei figli tra Reggio Emilia e il Pakistan, è stato fermato dalla Polizia una volta atterrato all'aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) di ritorno dal suo Paese ieri mattina. Gli agenti hanno applicato il braccialetto elettronico e notificato al 42enne pakistano un'ordinanza di misura cautelare del divieto di avvicinamento emessa lo scorso 30 ottobre dal tribunale reggiano. Le indagini della squadra mobile della questura, coordinate dalla procura di Reggio Emilia diretta da Calogero Gaetano Paci, erano scattate da una segnalazione arrivata dalla moglie dell'indagato direttamente dal Pakistan dove marito e moglie, insieme ai tre figli, si erano trasferiti di recente dopo diversi anni vissuti a Reggio Emilia.

In contattato con gli assistenti sociali

La donna era riuscita a mettersi in contatto sia con gli assistenti sociali del Comune di Reggio Emilia che con alcune ex insegnanti dei figli, segnalando anni di aggressioni fisiche e vessazioni psicologiche continuate anche nel Paese asiatico. Preoccupata dall'escalation di violenze, ha spiegato di non poter tornare in Italia insieme ai figli perché osteggiata dal marito che le avrebbe trattenuto i documenti validi per l'espatrio. A quel punto, valutata la gravità della situazione, gli inquirenti hanno attivato le procedure di collaborazione internazionale, per il tramite dell'Ambasciata italiana in Pakistan. Grazie all'intervento delle autorità italiane, in poco tempo la donna ed i figli ottenevano nuovamente i documenti validi per l'espatrio, riuscendo a far rientro in Italia dove sono stati inseriti in un programma di protezione e collocati all'interno di una comunità.  Infine, la questura reggiana è stata informata dai colleghi dell'ufficio di polizia di frontiera dell'aeroporto bergamasco che l'uomo - sul quale pendeva l'ordinanza emessa dal gip - rientrava tra i passeggeri di un volo in arrivo dal Pakistan. E qui è stato fermato con una procedura non particolarmente frequente per notificargli l'ordinanza e applicare il braccialetto elettronico.

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