Il giovane era già indagato a piede libero per omicidio volontario. Viktoria, la sorella maggiore della vittima, ha accusato apertamente sui social l'ex ragazzo di Aurora di essere il responsabile della sua morte. “Non starò mai in silenzio”, ha dichiarato
I carabinieri di Piacenza hanno fermato il 15enne fidanzato di Aurora, la 13enne morta tragicamente venerdì scorso a Piacenza dopo essere precipitata dal tetto del palazzo nel quale viveva con la madre e la sorella. Il giovane era già indagato a piede libero per omicidio volontario. Il fermo del 15enne è stato disposto nel pomeriggio dalla Procura minorile bolognese, che ne dà notizia in una nota firmata dal procuratore Giuseppe Di Giorgio. Il provvedimento è stato eseguito dai carabinieri del nucleo investigativo di Piacenza, che hanno portato il ragazzo in un Istituto minorile, in attesa della convalida da parte del Giudice. Il 15enne continua a dirsi estraneo ai fatti, ripete la sua innocenza e parla di suicidio. "Da quando ha fatto ritorno a casa non parla con nessuno, è sotto choc" hanno riferito i suoi genitori. Ma i familiari della vittima non credono a questa versione e continuano a rilanciare pesanti accuse nei suoi confronti. La famiglia di Aurora, sempre oggi pomeriggio, ha presentato alla Procura per i minorenni una memoria con nuovi elementi da cui emergerebbe il comportamento ossessivo del ragazzo.
Chat e screenshot
"In questa fase non faccio dichiarazioni – ha detto l'avvocato Ettore Maini, difensore del 15enne -. L'unica cosa che mi sento di dire è che mi è dispiaciuto leggere notizie che sembrano esprimere già giudizi di responsabilità e colpevolezza. È un problema sociale, ma credo che, a maggior ragione in questa vicenda che coinvolge minorenni debba valere il principio giuridico della presunzione di innocenza". La madre e la sorella non possono accettare che Aurora sia morta suicida o per un fatale incidente: la ragazzina non aveva mai dato segni di questo tipo e anzi, stava facendo programmi sul futuro. Viktoria, la sorella maggiore, si è espressa pubblicamente sui social, accusando apertamente il ragazzo di essere responsabile della morte di Aurora. Secondo la ragazza, Aurora aveva paura di lui: le chat e gli screenshot conservati sarebbero pieni di messaggi in cui raccontava di essere spaventata e oppressa. Secondo la madre, l’ossessione del 15enne per la figlia era nota: “L’ultima volta l’ha picchiata tre giorni prima della sua morte” ha raccontato. Aurora aveva anche segnalato il comportamento del ragazzo ai servizi sociali, definendolo "ossessivo e geloso". All'esterno del liceo di Piacenza che frequentava la giovane vittima, questa mattina sono comparsi palloncini bianchi, fiori e messaggi di amicizia. Così gli amici e i compagni di scuola hanno ricordato Aurora. In classe, prima dell'inizio delle lezioni, sono stati osservati alcuni istanti di raccoglimento in suo ricordo.