Il 33enne ha detto in un'intervista a La Stampa che non si dovrebbe procedere all'abbattimento, come vorrebbe la Pronvincia. "Sarebbe meglio controllarli di più - ha detto - monitorare i loro spostamenti e comportamenti"
"Hanno detto subito che lo abbatteranno quell’orso e questo mi ha dato fastidio. Io non mi sento di dire che gli orsi vanno ammazzati, sterminati. Sarebbe meglio controllarli di più, monitorare i loro spostamenti e comportamenti". Lo ha detto a La Stampa il fungaiolo che sabato 19 ottobre è stato aggredito da un orso in un bosco vicino Trento. La Provincia ha detto che intende procedere alla rimozione come previsto dal Pacobace per il gli orsi pericolosi, mentre per l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) "tutti gli orsi sono a rischio in Trentino e troppi di loro sono stati abbattuti per volontà del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti". Oipa ha chiesto l’accesso agli atti per conoscere le circostanze dell’accaduto e ha detto che è pronta a fare ricorso al Tar qualora la Provincia emani un provvedimento di uccisione dell’animale.
L’aggressione
"L’orso mi ha sorpreso d’improvviso alle spalle, mi ha buttato a terra e mi ha schiacciato ripetutamente con le zampe mentre io, mani sulla testa, cercavo di proteggermi", ha raccontato Andrea, il 33enne piemontese a La Stampa. Sabato era andato a raccogliere funghi nel bosco quando ha incontrato l’animale. "Non mi ha aggredito, non mi ha graffiato", ha detto. "I segni che ho sulla schiena sono quelli provocati dalle unghie mentre mi schiacciava a terra con le zampe. Le sue unghie non sono retrattili, quindi mi ha per forza segnato la pelle".
La reazione della Provincia
L’incontro ravvicinato è avvenuto in un periodo dell’anno nel quale gli orsi si preparano ad andare in letargo. Il cambiamento climatico e le temperature miti, però, rendono frequente l’avvistamento anche d’inverno. A Bleggio superiorità, vicino Riva del Garda e Tione, si registra un’elevata presenza di orsi, e quando si verificano aggressioni la Provincia è solita procedere alla rimozione.
È successo a Dro, lo scorso luglio, quando un turista francese è stato aggredito mentre correva nei boschi: identificato tramite le tracce di Dna, l’animale è stato poi soppresso in esecuzione del decreto firmato dalla Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti. Stessa sorte potrebbe toccare all’orso di Bleggio Superiore, anche se le associazioni animaliste si sono già attivate per fare ricorso. “Abbiamo saputo dalle parole del ministro dell'Ambiente Pichetto Fratin (al question time dello scorso 17 ottobre, ndr) che sono in corso all'Ispra 'valutazioni tecniche sull'attuabilità di programmi di sterilizzazione degli esemplari, da considerare come metodologia alternativa all'abbattimento'. Ci sembra il segnale di come a livello centrale non si voglia sostenere la politica locale degli abbattimenti – ha detto Oipa in una nota - Attuare una gestione dei grandi carnivori in Trentino che sia rispettosa della vita animale è sempre più urgente”