Aerei, verso i 220 milioni di passeggeri nel 2024: lo studio dell'Università di Bergamo

Cronaca

La ricerca ha comparato i dati degli aeroporti europei. L'Italia cresce di tre milioni e 300 mila passeggeri rispetto ai dati pre-covid, supera la Germania e si conferma terzo mercato per il trasporto aereo dopo Spagna e Regno Unito

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Secondo uno studio del centro Iccsai Transport and Sustainable Mobility dell’Università di Bergamo, per la fine del 2024 i passeggeri in transito negli aeroporti italiani potrebbero sfiorare i 220 milioni. Se così fosse e se venisse mantenuta la tendenza dei primi otto mesi (lasso di tempo analizzato dallo studio) si raggiungerebbe un nuovo record, superando quello di 200 milioni registrato soltanto lo scorso anno. Se in Paesi come Francia e Germania il settore del trasporto aereo ha visto un calo, a favore invece di quello ferroviario, la tendenza italiana sembra andare in direzione opposta. 

I dati della ricerca

Lo studio ha comparato i dati sugli aeroporti europei e, più in generale, sullo scenario complessivo del trasporto aereo in Europa. Gli aeroporti italiani si dimostrano ai vertici della classfica: i passeggeri dei primi 25 aeroporti nazionali superano del 12,9% i valori del 2019 (ultimo anno prima del Covid); Bergamo, Napoli, Bari e Brindisi sono gli scali con le crescite maggiori negli ultimi cinque anni. Fiumicino cresce del 38,1% nel 2023 rispetto 2022 e dell’11,5% nei primi 8 mesi dell’anno in corso sul 2019. In lieve calo invece Ciampino, Lamezia Terme, Treviso, Genova e infine Venezia, unico tra i primi dieci aeroporti italiani con un calo dello 0,6%.

Rispetto alla media europea l’Italia è cresciuta di tre milioni e 300 mila passeggeri rispetto al 2019 (+1,7%), superando il traffico della Germania e confermandosi terzo mercato in Europa per il trasporto aereo dopo Spagna e Regno Unito.

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