Dopo quanto accaduto lo scorso aprile al duty free dell'aeroporto di Fiumicino, il gip di Civitavecchia ha deciso di accettare l’istanza della difesa dell’ex sindaco di Torino, evitandogli il processo. La scelta, è emerso, è stata motivata da una “condotta riparatoria”, anche in virtù della particolare “tenuità del fatto” commesso
Il pagamento di 500 euro per archiviare definitivamente la vicenda del profumo Chanel, sottratto dall’onorevole del Partito Democratico, Piero Fassino, al duty free di Fiumicino lo scorso aprile. Alla fine, infatti, il gip di Civitavecchia ha deciso di accettare l’istanza della difesa dell’ex sindaco di Torino, evitandogli il processo. La scelta, è emerso, è stata motivata da una “condotta riparatoria”, anche in virtù della particolare “tenuità del fatto” commesso.
I video delle telecamere di sorveglianza
Dopo il fatto, la società che gestisce il duty free, aveva denunciato Fassino, che aveva dal suo canto sostenuto con i vigilantes dello scalo romano di essere uscito erroneamente dal perimetro del negozio perché era in quel momento al telefono. E che il profumo fosse finito per sbaglio nella sua giacca mentre con una mano spingeva il trolley e nell’altra parlava, appunto, al cellulare. Un video delle telecamere di sorveglianza però, mostrava una versione diversa dei fatti e lo stesso Fassino, a detta dei dipendenti del duty free, sarebbe stato protagonista di episodi simili anche in passato. Come, ad esempio, durante lo scorso Natale. Una volta deflagrato il caso mediatico, l'ex ministro si era detto pronto a pagare per evitare il processo penale ed archiviare così l’accaduto senza ulteriori strascichi. Qualche mese dopo, infatti, il procedimento si è chiuso proprio col versamento di 500 euro da parte di Fassino.
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