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Sammy Basso, la mamma: "Averlo come figlio è stato un dono"

Cronaca
©Ansa

Laura Lucchin ha raccontato a Repubblica il rapporto col figlio, sottolineando anche come la terapia sperimentale avviata a 12 anni avesse prolungato la sua vita oltre le aspettative iniziali di 14 anni. Oggi a Tezze sul Brenta, in provincia di Vicenza, si terrà una veglia funebre. Domani le esequie

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Sammy Basso, biologo e simbolo di resilienza, scomparso all'età di 28 anni sabato scorso per un malore improvviso in un ristorante di Asolo (Treviso), ha toccato profondamente non solo l'Italia, ma ha scavalcato i confini nazionali, lasciando un vuoto incolmabile in tutti coloro che lo hanno conosciuto. Il giovane, affetto da progeria, una rara malattia genetica che causa invecchiamento precoce, è riuscito a vivere intensamente la sua vita nonostante le difficoltà fisiche che lo accompagnavano. 

La madre: "Sammy ha saputo toccare corde pazzesche"

La notizia della sua scomparsa, avvenuta il 6 ottobre, ha scatenato un'ondata di amore e affetto, come ha raccontato a Repubblica la madre, Laura Lucchin: "Non immaginavo che la risposta sarebbe stata un simile moto d'amore nei confronti di Sammy. Si sta muovendo il mondo. Abbiamo testimonianze da ogni luogo. Perché Sammy ha saputo toccare corde pazzesche, in tutti".

 

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Sammy è stato "un dono grande e meraviglioso"

Per Laura e il padre di Sammy, Amerigo Basso, essere genitori di una persona così speciale è stato "un dono grande e meraviglioso". La donna, sempre a Repubblica, ha detto che l'aspettativa di vita di suo figlio era inizialmente di "14 anni ma la terapia sperimentale iniziata quando era dodicenne l'ha aiutato tantissimo, e sta aiutando tanti altri pazienti". Durante la sua battaglia contro la progeria, Sammy ha dedicato la sua vita a studiare e a sensibilizzare il mondo sulla sua malattia, diventando un'ispirazione per tanti.

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"Quando ci hanno chiamato non immaginavamo che non si risvegliasse più"

In un'intervista che compare oggi sul sito del Corriere del Veneto, Laura Lucchin ha confermato che gli organi di Sammy "sono stati donati alla ricerca, affinché siano utili a far progredire gli studi su cui lui stesso stava lavorando". Parlando della sua morte, ha raccontato: "È stata una morte naturale, legata alla sua patologia rara. Anche se noi non ce lo aspettavamo minimamente. Quando i suoi amici ci hanno chiamato per dirci che aveva avuto un malore non potevamo immaginare che non si sarebbe mai più svegliato. Noi abbiamo vissuto con lui ringraziando giorno per giorno, consapevoli della malattia e di che cosa comportasse. Ora, cosciente del fatto che lui abbia vissuto così tanto, per 28 anni, mi dico 'caspita'. Ma noi ci svegliavamo ogni mattina dicendo: 'Che bello che lui sia qui anche oggi con noi' e ce lo siamo vissuti a pieno sempre".

Il rapporto con la religione di Sammy

Sull'atteggiamento di fede di Sammy, per Laura Lucchin "ha realizzato un percorso di fede importante. Noi siamo credenti e fin da piccolo lo abbiamo accompagnato in tutte le esperienze della religione cristiana cattolica. Poi a 12 anni, quando ha iniziato la cura sperimentale, ha avuto una crisi. Questo perché Sammy ha sempre creduto che lui fosse nato affetto dalla progeria perché questo era il progetto di Dio per lui, e così l'aveva accettata. Una volta che si è presentata la possibilità della cura sperimentale si sentiva di andare contro la volontà di Dio. Lui ha sempre detto che per un anno e mezzo si è sentito un po' ateo... ha studiato tantissimo, ha approfondito il buddhismo, la religione islamica, l'ebraismo e lo stesso cristianesimo. Si è poi confrontato con diversi ricercatori e scienziati, che gli hanno trasmesso un messaggio per lui fondamentale: la scienza sono le mani di Dio. Da questo momento ha ricominciato a viversi pienamente il cristianesimo".

L'impegno come ricercatore scientifico

Il dopo-Sammy sarà "quello che è stato il fulcro della sua vita: la ricerca. Ha lavorato fino all'ultimo come ricercatore per un progetto in collaborazione con il centro di Boston che lo seguiva, e il Cnr di Bologna per poter trovare una cura alla sua patologia. Sapeva che non sarebbe stato per lui, ma per le generazioni future. La ricerca quindi andrà avanti, come il lavoro dell'associazione da lui stesso fondata. Sono tanti gli amici all'interno - conclude - che continueranno a tenerla viva". 

Oggi veglia di preghiera, domani i funerali

Una veglia di preghiera si terrà giovedì 10 ottobre, alle ore 20.00, nella Chiesa di Tezze sul Brenta (Vicenza. Nella stessa cittadina berica si terranno anche le esequie, domani venerdì 11 ottobre, con inizio alle 15.00, presso il campo sportivo.. A celebrare sarà il Vescovo della Diocesi di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto, con a fianco don Piero Savio, parroco di Tezze; non è esclusa anche la presenza di altri parroci del comprensorio bassanese, di amici famosi e di esponenti politici. L'amministrazione comunale di Tezze ha fatto sapere che in occasione dei funerali verrà proclamato il lutto cittadino. Il feretro giungerà per il funerale di venerdì alle 14.50; dalle 15.00 è previsto un tempo di condivisione per alcune testimonianze, mentre il funerale inizierà alle 15.30. L'accesso dei fedeli all'area individuata sarà consentito liberamente a partire dalle 13,30 fino ad esaurimento dei posti disponibili.

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