L’accusa è di omicidio colposo in ambito sanitario della 28enne. La giovane era stata rimandata a casa al termine della visita al pronto soccorso dell’Aurelia Hospital, dove si era recata per dolori al petto
La procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati, con l'accusa di omicidio colposo in ambito sanitario, due medici in relazione alla morte di Francesca Carocci, 28 anni, attrice teatrale, deceduta dopo essere stata rimandata a casa, in seguito a una visita al pronto soccorso dell’Aurelia Hospital, dove si era recata dopo avere accusato una fitta al petto. Un principio di miocardite confuso con l’ansia, scrive Il Corriere della Sera che ha dato la notizia. Da curare con antidolorifici secondo i due dottori ora sotto accusa. La giovane è morta a marzo scorso a due giorni dalla visita. La denuncia, formulata dai familiari, si basa su una consulenza del medico legale che avrebbe appurato l'infarto. Il problema cardiaco sarebbe stato a parere dello stesso clinico, rintracciabile anche visionando gli esami a cui la donna era stata sottoposta.
L'inchiesta
Secondo la ricostruzione del medico legale nominato dalla Procura, il professor Luigi Cipolloni, i valori degli enzimi registrati dopo un primo elettrocardiogramma avrebbero imposto nuovi esami - scrive il quotidiano - Strada indispensabile per capire la ragione dei dolori dell’attrice. Se, infatti, fosse stata trattenuta nella struttura, gli accertamenti avrebbero mostrato la complicazione al miocardio. Che ha comportato l’arresto cardiaco”.