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L'omaggio di Igor Scalisi Palminteri alla Santuzza

Cronaca

Raffaella Daino

Con la nuova opera di street art il muralista siciliano celebra la Santa patrona e protettrice di Palermo, ritraendola come simbolo di libertà femminile. Il lavoro arricchisce la galleria di murales in un quartiere periferico, lo Sperone, diventato negli anni un museo a cielo aperto. 

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Lo splendido dittico dal titolo "Rusuliasvetta tra due palazzoni tra la periferia e il mare di Palermo. E' l'omaggio che l'artista Igor Scalisi Palminteri ha dedicato a Santa Rosalia, la patrona di Palermo,  nota come la "Santuzza", amatissima dai cittadini per aver liberato, secondo quanto narra la tradizione, la città dalla peste e di cui sono in corso le celebrazioni a 400 anni dal ritrovamento delle sue spoglie. 

 

Era il 1624, l'anno in cui l'epidemia si diffuse seminando morte e distruzione  e quando i resti della giovane devota - che diverrà santa - vennero trovati in una grotta di Monte Pellegrino si decise di portarli in processione per la città.  Quel giorno il contagio si fermò. La grotta sulla montagna che domina il golfo di Palermo è diventato un santuario meta di pellegrinaggio, ogni anno con migliaia di persone.  Altrettanti sono i curiosi che invece dall'altra parte della città si recano a visitare quell'inconsueto museo a cielo aperto che è diventato il quartiere Sperone, grazie agli interventi di artisti siciliani e internazionali che,  dipingendo come fossero tele le pareti scrostate delle anonime palazzine, hanno voluto dare il proprio contributo per sollevare l'attenzione sulla necessità di riqualificare le periferie e dando una vita ad una rinascita che non è solo artistica ed estetica. Una galleria che ora si arricchisce dell'immagine di Santa Rosalia,  ritratta  in chiave contemporanea, come una donna che si ribella alle costrizioni sociali e diventa simbolo universale di libertà femminile e di lotta contro gli stereotipi imposti dalla società. Il gesto della Santa, che nel XII secolo rifiutò un matrimonio combinato e si ritirò in eremitaggio sul Monte Pellegrino, è visto dall'artista come un atto di grande forza e indipendenza, esempio di autodeterminazione di grande attualità.

Chi è Igor Scalisi Palminteri

Palermitano, classe 1973, è un artista noto per le innumerevoli opere tra cui i ritratti dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino,  uccisi nelle stragi del 1992 e di Fratel Biagio, il missionario laico che ha dedicato la vita ad aiutare gli ultimi, vivendo come loro. Di sè dice:“Io sono un pittore di quartiere. Il mio lavoro si è spostato dallo studio alla strada quasi per caso, assumendo la connotazione del neo-muralismo. Quello che faccio è il frutto del mio percorso di vita, dall’incontro con i frati Cappuccini agli anni trascorsi all’Accademia di Belle Arti e al lavoro svolto con i bambini e le bambine con cui ho dipinto i primi muri. Le mie radici sono nella strada. La mia visione dell’arte ha un approccio sociale, i luoghi fragili mi attraggono. Le opere che ho realizzato si legano sempre a ciò che succede attorno a un muro, che non è fatto solo di mattoni ma anche di persone.” Qui alcune delle sue opere che hanno arricchito Palermo (e non solo): https://www.igorscalisipalminteri.it/artista-streetart-palermo-works/

La genesi della nuova opera "Rusulia"

“A volte penso che ogni quartiere dovrebbe avere una Santa Rosalia - dice Igor Scalisi Palminteri - Per ognuno di noi, per ogni palermitana e per ogni palermitano, Santa Rosalia rappresenta qualcosa di personale. Probabilmente ognuno di noi le attribuisce un significato diverso, intimo, e il significato che ho dato io dipingendo Santa Rosalia allo Sperone è l’immaginare una donna che si allontana e rifiuta gli stereotipi, una donna che vive liberamente, che pensa liberamente, che si veste liberamente, che agisce liberamente, in una società che la costringe invece sempre dentro alla violenza e la imprigiona dentro la gabbia degli stereotipi”.

 

Immagini Video Francesco Catalano e Street Art Cities.

Il montaggio del video è di Antonio Macaluso per VediPalermo

La realizzazione del nuovo murale

Igor Scalisi Palminteri si è ispirato a una fotografia scattata durante uno shooting propedeutico all’intervento pittorico, organizzato dall'artista in sinergia con il fotografo Lorenzo Gatto e con Margherita Riotta, che ha posato a favore di camera. Il dittico presenta due scene di grande impatto visivo: in una di esse appare un braccio maschile che porge un giglio, simbolo di purezza e candore. Questo gesto di dono e misericordia verso Rosalia rappresenta l’innocenza e la purezza che spesso mancano nella nostra società e invita alla riflessione sul ruolo della donna nella contemporaneità. L'opera è un invito a riconoscere, rispettare e proteggere la libertà individuale di ciascuno e ciascuna, e in particolare delle donne, spesso costrette dentro i limiti imposti dagli stereotipi culturali. “Nell'afflato di libertà di Rosalia Sinibaldi, espresso nella determinazione di non accettare quel matrimonio a cui voleva obbligarla il padre fuggendo da quella imposizione, ogni ragazza dovrebbe rispecchiarsi. Ma anche ogni ragazzo, ogni giovane”, continua Igor Scalisi Palminteri, sottolineando come la storia della Santa parli non solo alle donne, ma a tutti i giovani che aspirano a vivere liberamente e senza catene.

 

Il dittico allo Sperone, realizzato in un quartiere simbolo della rinascita sociale e culturale di Palermo, si inserisce in un progetto più ampio che vede l’arte pubblica come strumento di dialogo e trasformazione. Santa Rosalia, come figura di speranza e resistenza, diventa il simbolo di una nuova Palermo, che attraverso l’arte riscopre i propri valori e si riappropria della propria identità. Igor Scalisi Palminteri mette a frutto ancora una volta la sua capacità di coniugare l'iconografia sacra con messaggi sociali contemporanei, e questo nuovo lavoro continua a esplorare il tema della libertà, dell'identità e della trasformazione personale e collettiva.


L’iniziativa è stata commissionata dalla Parrocchia San Marco Evangelista nell’ambito del più ampio progetto, che ha visto la stessa Parrocchia coinvolta dall’artista Aida Satta Flores in uno straordinario concerto, Il profumo dei limoni replanted concorde, nell’ambito della più ampia manifestazione 'La metamorfosi di un fiore-Dalla rosa al giglio' , che ha avuto come partner le ditte Giuseppe Di Maria, Siciliana Gru, Genesi Group, LCU ETS, Soc. Coop. Arte Senza Fine. "Una straordinaria opportunità per lo Sperone e per Roccella - afferma don Ugo Di Marzo, Parroco della Comunità Pastorale Roccella-Sperone. Durante il concerto è stata già inaugurata la mostra permanente di 14 quadri realizzati sui testi delle 14 canzoni che andranno a comporre nel 2025 l’album 'ConCorde', una rivisitazione del primo album di successo della Satta Flores, Il profumo dei limoni, prodotto dai Nomadi di Augusto Daolio e Beppe Carletti nel 1992, che si arricchirà di cinque inediti, tra cui 'unn’È', pubblicato il 18 maggio scorso, in memoria di Franco Battiato. In particolare, i quadri sono stati realizzati da 10 ragazzi della Parrocchia Maria SS. delle Grazie in Roccella, oggi impegnati nelle attività dell'Associazione Laboratorio Collettivo Universale - LCU ETS nei quartieri Sperone e Roccella.

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