Mostro di Firenze, riesumati i resti di Francesco Vinci

Cronaca
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Si tratta di una delle figure centrali della cosiddetta "pista sarda". Arrestato nell'agosto del 1982 in seguito al duplice delitto di Signa in quanto sospettato di essere l'autore dei delitti delle coppie, venne scagionato e scarcerato nell'ottobre dell’anno successivo. Nel 1993, in un’auto carbonizzata nelle campagne di Chianni, nel Pisano, vennero poi ritrovati due cadaveri: uno di questi venne identificato come Francesco Vinci. Ma la vedova sospetta che il marito sia ancora vivo

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Si arricchisce di un nuovo capitolo la saga giudiziaria che riguarda il Mostro di Firenze. Sono stati riesumati, infatti, i resti di Francesco Vinci nel cimitero di Montelupo Fiorentino. Si tratta di una delle figure centrali nell’ambito della cosiddetta "pista sarda" legata proprio ai delitti del mostro di Firenze, otto duplici omicidi che hanno scosso il nostro Paese commessi fra il 1968 ed il 1985. L'operazione è stata ordinata dalla Procura di Firenze dopo che la vedova di Vinci, Vitalia Velis insieme ai figli, avevano richiesto in via autonoma la riesumazione del cadavere dell’uomo per sapere, con l’ausilio dell'esame del Dna, se si tratta veramente del corpo dell'uomo trovato ucciso, incaprettato e carbonizzato nel bagagliaio di un'auto nell'agosto 1993, nella campagna nei pressi di Pisa.

Francesco Vinci - ©Ansa

L’esame sui resti

I resti di Vinci sono stati condotti presso l'istituto di medicina legale di Firenze, dove saranno esaminati dagli esperti incaricati dalla procura, il medico legale Martina Focardi e il genetista Ugo Ricci, e da quelli nominati dalla stessa Velis, il genetista forense Eugenio D'Orio e il medico legale Aldo Allegrini.

La vicenda di Vinci

Vinci era stato arrestato nell'agosto del 1982 in seguito al duplice delitto di Signa in quanto sospettato di essere l'autore dei delitti delle coppie e venne scagionato e scarcerato nell'ottobre dell’anno successivo, dopo che vennero uccisi due giovani tedeschi, uno dei quali scambiato probabilmente per una donna, a Giogoli. A distanza di dieci anni, l'8 agosto 1993, in un’auto carbonizzata nelle campagne di Chianni, nel Pisano, vennero poi ritrovati due cadaveri: uno di questi venne identificato come Francesco Vinci. I funerali si tennero nel maggio successivo quando fu depositata la relazione del medico legale che certificava che la salma era quella di Vinci.  

Il criminologo: “La moglie di Vinci sospetta sia ancora vivo”

Come detto, la moglie di Francesco Vinci, "ha il forte sospetto che il marito sia ancora vivo. Racconta di averlo visto qualche giorno dopo la scoperta della scomparsa: la salutava con un cenno della mano da un'auto. Andò dai carabinieri, ma la cosa non ebbe seguito”. La conferma arriva anche dal criminologo Davide Cannella che assiste la famiglia Vinci.

 

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