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Sciopero mezzi 8 novembre: stop 24 ore, no fasce garanzia

Cronaca

I trasporti pubblici si fermeranno di nuovo. I sindacati di categoria hanno infatti proclamato uno stop nazionale per tutta la giornata 

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Non c'è solo lo sciopero unitario per i lavoratori di Stellantis con Fim, Fiom e Uilm e una manifestazione a Roma il prossimo 18 ottobre. A tenere le braccia incrociate il prossimo venerdì 8 novembre saranno gli addetti al trasporto pubblico nazionale che hanno indetto un nuovo sciopero, il terzo nel trasporto pubblico locale. Questa volta lo stop sarà di 24 ore, senza il rispetto delle fasce di garanzia e con manifestazione nazionale. A proclamarlo unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna "per il rinnovo del contratto nazionale Autoferrotranvieri Internavigatori (Mobilita' TPL) scaduto il 31 dicembre 2023 ed a seguito dell'interruzione della trattativa il 30 maggio scorso". La nuova mobilitazione, spiegano le organizzazioni sindacali, "si è resa inevitabile dopo aver preso atto che le associazioni datoriali Asstra, Agens e Anav perseverano nel loro atteggiamento di indifferenza. Dopo gli scioperi di luglio e settembre non abbiamo ricevuto nessuna convocazione per giungere ad una soluzione della vertenza ed avviare concretamente un confronto serio tra le parti. A questo punto vista l'irresponsabilità delle controparti serve un intervento deciso del Governo e del Ministero dei Trasporti che prendano in carico la situazione".

"Contratti in linea con l'aumento del costo della vita"

Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna sottolineano: "Da parte nostra vogliamo un rinnovo contrattuale con un incremento economico in linea con l'aumento del costo della vita, vogliamo rimodulare la parte normativa per consentire una migliore conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, nonchè sensibilizzare il Ministero degli Interni e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti per individuare soluzioni atte a contrastare il fenomeno delle aggressioni".