Stellantis e tutto il settore dell'auto: sciopero nazionale il 18 ottobre a Roma

Cronaca

La manifestazione si concluderà in piazza del Popolo. Parteciperanno gli operai degli stabilimenti della società con sede legale ad Amsterdam e i dipendenti delle aziende dell’indotto. "Siamo fiduciosi che la stretta collaborazione con le organizzazioni sindacali e con il governo italiano ci permetterà di trovare soluzioni efficaci e sostenibili per il nostro futuro comune, trasformando questa crisi in opportunità per fare dell'Italia il Paese guida della transizione" assicurano i  dirigenti dell'azienda

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I sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato uno sciopero per i lavoratori di Stellantis e di tutto il settore automotive per venerdì 18 ottobre. Le sigle hanno annunciato che in tale data organizzeranno una manifestazione nazionale a Roma. Nel 2023, secondo i dati sindacali, Stellantis ha prodotto in Italia 751 mila veicoli, di cui 521 mila auto e 230 mila veicoli commerciali. Negli ultimi 17 anni, dal 2007 al 2024, la produzione di auto in Italia di Fiat (poi Fca e Stellantis) si è ridotta di quasi il 70 per cento, da 911 mila alle 300 mila stimate quest’anno se continuerà l’attuale trend. Delle 505 mila auto vendute in Italia, meno della metà è stata prodotta nel nostro Paese (225 mila).

Le richieste dei sindacati

“La situazione è molto grave, servono risposte da Ue, governo, Stellantis e aziende della componentistica”, hanno evidenziato i sindacati nel corso della conferenza stampa che ha annunciato l’agitazione di otto ore. Nel loro intento, la manifestazione servirà “a difendere l’occupazione e costruire il futuro dell’industria dell’auto”

 

Un settore in crisi

A Roma, la manifestazione di venerdì 18 ottobre si concluderà in piazza del Popolo dove ci saranno tutti durante le 8 ore di astensione dal lavoro: gli operai degli stabilimenti di Stellantis e i dipendenti delle aziende dell’indotto, uniti dal destino comune. Con il gruppo franco-italiano unico produttore, infatti, il crollo della produzione sta direttamente investendo la filiera dei componenti, della logistica e dei servizi. Una sorta di appello all’azienda e al governo di fronte ai numeri drammatici dei volumi che mostrano riflessi diretti sulla filiera della componentistica, in eccessiva sofferenza per il rallentamento del mercato europeo dove le aziende italiane giocano un ruolo importante essendo fornitrici per diverse case automobilistiche.  

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La risposta dell'azienda

"Stellantis conferma volontà e impegno nel trovare soluzioni condivise per affrontare le sfide che riguardano il settore automotive, prima fra tutte quella della transizione energetica, che non è più rinviabile e necessita misure ingenti e urgenti per essere portata a compimento". Lo afferma l'azienda dopo l'annuncio dello sciopero dell'automotive.  "Accogliamo con favore l'indicazione del ministro Urso - spiega Stellantis - di un fondo europeo per sostenere la transizione, identificando nell'accessibilità dei modelli elettrici il principale freno al decollo di questo mercato. Infatti, la produzione di modelli dipende dalla domanda dei clienti, per i quali l'accessibilità è il primo criterio di acquisto: per avere prodotti accessibili è necessario ridurre i costi di produzione, a partire dall'energia. Senza dimenticare la necessità di una spinta culturale forte, senza tentennamenti. Siamo fiduciosi che la stretta collaborazione con le organizzazioni sindacali e con il governo italiano ci permetterà di trovare soluzioni efficaci e sostenibili per il nostro futuro comune, trasformando questa crisi in opportunità per fare dell'Italia il Paese guida della transizione". 

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