Maltempo, Cdm approva stato d'emergenza per Emilia-Romagna e Marche e stanzia 20 milioni

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Le conseguenze economiche dell’alluvione che ha colpito in particolare alcune aree del Ravennate e del Bolognese supereranno probabilmente il miliardo di euro. Oggi l’allerta è arancione, non per il maltempo ma per le possibili conseguenze sul territorio

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Il Consiglio dei ministri ha approvato lo stato di emergenza per l'Emilia-Romagna e le Marche, a seguito dell'alluvione dei giorni scorsi. "Il provvedimento - ha detto il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci - riguarda le province di Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini e la Regione Marche. Assieme allo stato di emergenza, che durerà 12 mesi, il Cdm ha stanziato 20 milioni di euro per fare fronte ai primi interventi urgenti, il soccorso e l'assistenza alla popolazione e il ripristino della funzionalità dei servizi e delle infrastrutture". I danni sono ancora da quantificare, ma con ogni probabilità supereranno il miliardo di euro. In Emilia-Romagna dopo l'alluvione che ha colpito in particolare alcune aree del Ravennate e del Bolognese si contano i danni: l'allerta rossa è passata e da oggi è arancione, non per il maltempo ma per le possibili conseguenze sul territorio di quanto avvenuto.

Nessun disperso in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna al momento ci sono complessivamente 2.500 persone evacuate in via precauzionale, centinaia e centinaia di case invase dal fango, campagne allagate con gli agricoltori in ginocchio, linee dei treni locali ancora parzialmente sospese, viabilità critica in alcune zone per via di frane e smottamenti ancora in evoluzione. La buona notizia è arrivata ieri dalla Prefettura di Ravenna: la smentita dell'iniziale segnalazione di due persone disperse dopo la piena che ha travolto argini e case a Traversara, frazione di Bagnacavallo. Un tecnico del consorzio di bonifica, sul posto, aveva creduto di vedere una persona spazzata via dall'acqua e un'altra in una casa poi crollatagli davanti agli occhi. Segnalazione, ha spiegato il prefetto ravennate Castrese De Rosa, che era opportuno verificare e accertare, e le verifiche hanno dato tutte esito negativo.

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Le situazioni più critiche a Lugo e Bagnacavallo

Le conseguenze di uno scarico di pioggia definito straordinario dai tecnici - 350 millimetri caduti in 48 ore, quando per un raffronto nel maggio 2023 furono 400-450 i millimetri in due alluvioni - sono devastanti, soprattutto su una popolazione che si stava appena riprendendo dalla distruzione di un anno e mezzo fa. Ora però finita la fase dei soccorsi, tecnici e imprese sono già al lavoro per ripristinare gli argini: non si registrano più fuoriuscite d'acqua su Senio e Lamone. Oltre mille gli interventi solo dei vigili del fuoco, con le situazioni più critiche a Lugo, dove è stato evacuato anche l'ospedale, e Bagnacavallo. "Un terzo del Comune è sott'acqua - ha detto il sindaco di quest'ultimo comune - anche se si tratta quasi tutto di campagna". Altro punto critico l'Idice nel Bolognese. Circa 1.300 in tutto le interruzioni di energia elettrica, in corso di ripristino. "Siamo già all'opera per tornare alla normalità - ha assicurato Irene Priolo, presidente facente funzioni della Regione - La rottura del Senio ha causato l'allagamento a Lugo interessando, con diverse intensità, alcune parti della cittadina. Stiamo già organizzando il massimo supporto con un'ottantina di volontari della Protezione civile della Colonna Toscana e i nostri tecnici dell'Agenzia regionale".

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