Questa mattina monsignor Davide Carbonaro, in vista dell'anniversario imminente della morte di Elisa Claps, si è raccolto in preghiera sulla tomba della sedicenne potentina uccisa da Danilo Restivo il 12 settembre del 1993 e i cui resti sono rimasti nascosti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità per 17 anni. La Curia: "Gesto semplice ma estremamente potente"
Una preghiera sulla tomba di Elisa Claps. Questa mattina monsignor Davide Carbonaro, l'arcivescovo Metropolita di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo e presidente della Conferenza episcopale di Basilicata, in vista dell'anniversario imminente della morte di Elisa Claps, (DOVE NESSUNO GUARDA: IL PODCAST SUL CASO CLAPS) si è raccolto in preghiera sulla tomba della sedicenne potentina uccisa da Danilo Restivo il 12 settembre del 1993 e i cui resti sono rimasti nascosti nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità per 17 lunghi anni, fino al 17 marzo del 2010. L'arcivescovo ha portato con sé un omaggio floreale. "Un gesto semplice ma estremamente eloquente", fanno sapere dall'ufficio comunicazioni della Curia potentina, "che affonda radici nella spiritualità cristiana di suffragare le anime benedette dei defunti". L'arcivescovo "ha affidato allo sguardo misericordioso e medicinale di Dio, capace di ogni perdono, tutta la storia di Elisa Claps che tanto ha segnato dolorosamente sia la comunità ecclesiale potentina che quella civile".
Le ombre sulla Curia
Sulla vicenda dell'uccisione di Claps sono molte le ombre sulla Curia che in 17 anni - dalla scomparsa della 16enne al suo ritrovamento all'interno del sottotetto della chiesa della Santissima Trinità - avrebbe contribuito a coprire una verità che nessuno, fino al 17 marzo 2010, ha fatto emergere.