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Donna scomparsa a Madrid a febbraio, ricerche nei boschi vicentini: cosa sappiamo

Cronaca
©Getty

Decine di agenti hanno perlustrato la vecchia strada del costo a Cogollo del Cengio (Vicenza) alla ricerca di Ana Maria Henao Knezevich. Il marito della donna è in carcere a Miami ed è sospettato di averla fatta sparire

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Squadra mobile di Vicenza, vigili del fuoco, polizia scientifica della questura berica, agenti della polizia spagnola questa mattina hanno perlustrato la vecchia strada del costo a Cogollo del Cengio (Vicenza) alla ricerca di una donna straniera, Ana Maria Henao Knezevich, scomparsa a Madrid mesi fa. A dare l'allarme è stata proprio la polizia della capitale spagnola, che ha indicato dove si troverebbe la persona scoomparsa. Al momento le ricerche sono state sospese. 

Strada chiusa per l'ordinanza del sindaco

Un'ordinanza del sindaco di Cogollo del Cengio, Piergildo Capovilla, ha consentito stamane l'inizio delle ricerche in una zona impervia alle pendici dell'Altopiano di Asiago, lungo la vecchia strada del "Costo". Il primo cittadino aveva firmato questa mattina l'ordinanza di chiusura dell'antica Strada del Costo, all'altezza del terzo tornante, su ordine della Polizia di Stato italiana e su richiesta delle autorità spagnole. La zona è stata transennata ed è stato vietato l'ingresso a chiunque.  

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Come riporta Il Giornale di Vicenza, l'operazione di ricerca, che ha avuto come obiettivo una specifica area boschiva, ha coinvolto decine di agenti di polizia, tra cui membri della squadra mobile, esperti della scientifica e numerosi operatori della questura, affiancati da diverse squadre dei vigili del fuoco e due poliziotti giunti dalla Spagna. La scomparsa di Henao, avvenuta a Madrid lo scorso 3 febbraio, ha portato nei giorni scorsi all'arresto del marito, David Knezevich, a Miami. I legali di Knezevich, di origine serba, sostengono la sua innocenza, affermando che l'uomo si trovava a Belgrado quel giorno. L'Fbi ha una visione diversa: secondo gli investigatori statunitensi, Knezevich avrebbe noleggiato una Peugeot nella capitale serba. 

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Il giallo dell'auto noleggiata e della targa rubata

Nel frattempo, un autista spagnolo ha denunciato il furto della propria targa, e proprio questa targa rubata sarebbe stata montata su un'auto che ha attraversato un casello autostradale a Madrid la sera della scomparsa di Henao. Purtroppo, i vetri oscurati del veicolo non hanno permesso di identificare il conducente. L'auto è stata restituita cinque settimane dopo, con quasi 8.000 chilometri in più sul contachilometri.  Proprio dall'analisi approfondita di questa vettura, le indagini della polizia spagnola si sono indirizzate verso la zona dell'Alto Vicentino. Le ricerche e le indagini proseguiranno nei prossimi giorni.

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La sparizione della donna, un caso diventato internazionale

La scomparsa di Ana Maria Henao è al centro di un intricato caso internazionale. La vicenda, riportata anche dalla CNN, presenta numerosi dettagli complessi. La sera del 2 febbraio, intorno alle 21:30, un uomo con un casco sarebbe entrato nel condominio situato in un quartiere esclusivo di Madrid, dove la donna, originaria della Florida, si trovava in vacanza. Una telecamera di sorveglianza avrebbe catturato l'immagine dell'uomo mentre bloccava la serratura dell'edificio con del nastro adesivo, probabilmente per disattivarla. Dopo aver trascorso circa un'ora all'interno del condominio, l'uomo sarebbe stato ripreso mentre usciva dall'ascensore con una valigia. Poco dopo, Henao è stata denunciata come scomparsa, e da allora non si hanno più notizie di lei. La donna, cittadina statunitense di origine colombiana, era solita mantenere costanti contatti con i familiari durante il suo soggiorno all'estero. Aveva in programma un viaggio a Barcellona con amici per il 5 febbraio, come ha riferito il fratello alla CNN. Due giorni prima del viaggio, la sua amica Sanna Rameau aveva ricevuto un messaggio su WhatsApp da Henao, in cui la informava che sarebbe andata via per qualche giorno con un uomo appena conosciuto. Il messaggio, esaminato dalla CNN, recitava: "Ho incontrato una persona meravigliosa!! Ha una casa estiva a circa 2 ore da Madrid. Stiamo andando lì ora e ci passerò qualche giorno. Il segnale è discontinuo. Ti chiamerò quando torno".

Nelle stesse zone il caso di Lucia Manca nel luglio del 2011

A un paio di chilometri dall'area in cui sono concentrate le ricerche della 40enne di origini americane venne fatta luce 13 anni fa su uno dei più efferati casi di cronaca nera italiana: ad essere uccisa Lucia Manca, la 52enne bancaria, residente a Marcon (Venezia), nel luglio 2011, quando il marito, Renzo Dekleva, ne denunciò la scomparsa da casa. L'uomo, che a quel tempo svolgeva la professione di promotore farmaceutico, venne poi condannato per omicidio e occultamento di cadavere, dopo che nell'ottobre dello stesso anno, sotto a un cavalcavia di Cogollo del Cengio, coperto da sterpaglie, venne rinvenuto il cadavere della donna. Un rinvenimento avvenuto per caso durante i lavori di pulizia dell'area verde per svolgere una marcia non competitiva. Ad incastrare Dekleva, che nonostante la condanna si è sempre professato innocente, furono anche le sue impronte digitali trovate su un biglietto autostradale rilasciato al casello di Piovene Rocchette, dove finisce l'A31 Valdastico nord, a poca distanza dal ritrovamento dei resti della donna.