Introduzione
Il seggiolino è uno dei cosiddetti “sistemi di ritenuta per bambini” e deve essere omologato, cioè prodotto nel rispetto di una delle norme tecniche di riferimento. Al momento sono due: la UN-ECE R/44 e la UN ECE R129.
A partire da settembre, però, sarà autorizzata solo la vendita dei prodotti con la seconda omologazione. Chi fino ad agosto acquista o ha acquistato prodotti targati UN-ECE R/44 potrà comunque continuare a usarli. Lo stabilisce il nuovo Codice della Strada.
Quello che devi sapere
Dal primo settembre
- A breve entrerà in vigore il nuovo Codice della Strada, che prevede diverse modifiche rispetto a quello attuale. Fra queste ci sono alcune modifiche anche per chi viaggia con i bambini: dal primo settembre 2024, infatti, cambieranno le regole per l’omologazione dei seggiolini. L’obiettivo è renderli più sicuri
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Cos’è un seggiolino secondo la legge
- Come ricorda il sito di settore Quattroruote, nel linguaggio comune con la parola “seggiolino” si intende in genere ciò che la legge definisce “sistema di ritenuta per bambini” (Srb). Oltre al seggiolino ci sono anche altri due sistemi di ritenuta utilizzabili, cioè il rialzo o alzatina, per i bambini più grandi, e il cosiddetto “ovetto” o “navicella” per i neonati
Due riferimenti
- Sia il seggiolino sia gli altri sistemi citati devono essere omologati, cioè prodotti nel rispetto di una delle norme tecniche di riferimento. Al momento sono due: la UN-ECE R/44 e la UN ECE R129. L’omologazione è certificata da una apposita etichetta cucita o applicata sul prodotto
In cosa consistono le due normative
La normativa UNECE R44/04, spiega l’Aci, Automobile Club d’Italia, suddivide le tipologie di seggiolini in 5 gruppi, in base al peso del bambino:
- Gruppo 0:per bambini di peso inferiore a 10 kg
- Gruppo 0+: per bambini di peso inferiore a 13 kg.
- Gruppo 1: per bambini tra 9 e 18 kg.
- Gruppo 2: per bambini tra 15 e 25 kg.
- Gruppo 3: per bambini tra 22 e 36 kg.
La normativa R 129, invece, stabilisce le fasce di altezza del bambino per i diversi tipi di seggiolini
Le novità introdotte
- Dal primo settembre 2024, tuttavia, la norma ECE R129 sostituirà la ECE R44/04 come unico standard di omologazione attuale. Da questa data quindi potranno essere prodotti e commercializzati solo seggiolini auto conformi alla normativa ECE R129/i-Size. Tuttavia, chi prima di settembre 2024 ha acquistato i prodotti omologati ai sensi del regolamento ECE R44/04 potrà comunque continuare a usarli per tutta la durata prevista dalla categoria di appartenenza. I seggiolini con questa precedente omologazione potranno essere venduti fino al 31 agosto 2024
Le sanzioni
- Chi non rispetta le regole rischia una multa che va da 80 a oltre 300 euro e prevede la decurtazione di 5 punti dalla patente. Se vengono riscontrate due violazioni della stessa infrazione nell’arco di due anni si rischia anche la sospensione della patente di guida per un periodo che va da un minimo di 15 giorni fino a un massimo di due mesi
In pochi usano i dispositivi di sicurezza
- Intanto, secondo un report dell’Istituto superiore di sanità sulla sicurezza stradale, in pochi usano in modo corretto i dispositivi di sicurezza. Solo il 36% usa la cintura posteriore, in due casi su dieci non viene utilizzato nessun seggiolino
I dati sulle vittime
- Rispetto al 2022 il numero delle vittime diminuisce, ma quello degli incidenti e feriti è più alto, sebbene contenuto, dice l’ultimo Report sull’incidentalità stradale Aci-Istat pubblicato il 25 luglio 2024. Il documento ha registrato 166.525 incidenti con lesioni, cioè 456 incidenti al giorno, il 73,3% sulle strade urbane, il 21,4% in strade extraurbane e il 5,3% in autostrada. Il 15,1% si verifica per distrazione alla guida, il 12,9% per mancato rispetto della precedenza e l’8,4% per velocità troppo elevata
I costi sociali
- I costi sociali dell’incidentalità ammontano in Italia a 18 miliardi di euro (1% del Pil). Nel 2023 le vittime (decessi entro 30 giorni dall’incidente) sono 3.039, in media 8 al giorno. Il 79,5% delle persone che muoiono sulle strade sono uomini, il 20,5% donne. I dati del rapporto Passi dell'Iss fanno emergere che 5 intervistati su 100 hanno guidato sotto l’effetto dell’alcol nei 30 giorni precedenti l’intervista (avevano assunto due o più unità alcoliche un’ora prima di mettersi alla guida). La guida sotto l’effetto dell’alcol è in ogni caso più frequente nella fascia d’età 25-34 anni (8%) e tra gli uomini (7% vs 2% fra le donne). In riduzione costante nel tempo, ma il calo significativo osservato nel biennio 2020-2021 potrebbe essere solo il risultato delle misure di contenimento per il contrasto alla pandemia di Covid-19, dal momento che nel 2022 si torna a un valore analogo al 2019 e in linea con la tendenza osservata nel periodo pre-pandemico
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