Calabria, Lazio e Sicilia continuano a bruciare. Anche oggi Canadair ed elicotteri coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile sono stati impegnati dalle prime luci del giorno nelle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi. Dopo il rogo che ha mandato in fumo buona parte della collina Monte Mario, a Roma, il ministro della protezione civile chiede più volontari in campo
Non si fermano gli incendi che negli ultimi giorni stanno devastando varie regioni di centro e sud Italia. Anche oggi iCanadair e gli elicotteri della flotta aerea dello Stato, coordinati dal Dipartimento della Protezione Civile, sono stati impegnati dalle prime luci del giorno nelle operazioni di spegnimento di alcuni roghi per i quali si è reso indispensabile il supporto aereo alle operazioni svolte dalle squadre a terra. Secondo i dati disponibili alle ore 18.00, sono state 25 le richieste di soccorso aereo ricevute dal Centro Operativo Aereo Unificato (COAU) del Dipartimento: 6 in Calabria, 5 sia in Lazio che in Sicilia, 3 rispettivamente da Campania e Basilicata, 2 dall'Abruzzo e una dalla Sardegna. Come reso noto dalla Protezione civile, almeno 12 di questi incendi sono stati domati. Per i restanti, le operazioni di spegnimento proseguiranno finché le condizioni di luce consentiranno di operare in sicurezza.
Musumeci: in Italia Canadair insufficienti
Dopo il rogo che ha mandato in fumo buona parte della collina Monte Mario, a Roma, il ministro della Protezione civile Nello Musumeci è tornato a chiedere più volontari e un maggior controllo sul territorio. "Anche l'incendio di Roma ci dice che è necessaria una più puntuale cura del territorio. E serve la massima attenzione sugli accampamenti abusivi, anche a tutela di chi ci vive". Il ministro, in un'intervista al Messaggero, ha parlato dei Canadair, numericamente insufficienti in Italia: "La Ue non è ancora intervenuta con l'acquisto, tenendo conto che questo tipo di velivolo non viene più prodotto. Ora c'è un accordo con l'azienda costruttrice, ma serviranno almeno sette anni per le consegne", ha spiegato.
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Musumeci: "Più volontari in campo"
Negli incendi, ha detto il ministro Musumeci, "la soluzione sarebbe quella di intervenire nella prima mezz'ora, appena visto il fumo. Per farlo servirebbe in ogni comune un gruppo di volontari anti incendio o, come avviene in alcune regioni del Nord, una diffusa e capillare presenza di distaccamenti di vigili del fuoco volontari. Nel Sud purtroppo il vigile del fuoco volontario è assai raro, per una serie di problemi spesso legati al fattore finanziario. Altro rimedio preventivo sarebbe quello di ricorrere con più frequenza a strumenti tecnologici, collocati in punti strategici: piattaforme, software, telecamere termiche, sensori, droni". L'incendio scoppiato a Roma potrebbe essere partito da un accampamento abusivo. "E' necessaria la prevenzione e la cura del territorio da parte dei privati e dei Comuni. Gli accampamenti abusivi sono un pericolo prima di tutto per chi li realizza e ci vive, ricordiamoci la diffusa presenza anche di bambini. Chi ha la responsabilità di vigilare, deve intervenire preventivamente. Serve un costante controllo del territorio anche extraurbano sia per gli insediamenti abusivi sia per l'attività edilizia e per le coltivazioni improprie".