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Violenze sessuali e rapina, i ricatti dei frati arrestati ad Afragola

Cronaca

Gaia Bozza

Nel napoletano sono stati arrestati un parroco e un frate: avrebbero abusato di due uomini, ricattandoli, e poi avrebbero commissionato una rapina per nascondere le prove delle violenze. Sono stati arrestati anche altre quattro persone: due imprenditori e due giovani, accusati di aver messo a segno la rapina. Una delle vittime ha raccontato agli inquirenti che sarebbe stato obbligato anche a organizzare incontri sessuali di gruppo tramite app di incontri.

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Ad Afragola, in provincia di Napoli, una vicenda torbida di violenza e ricatti. Avrebbero costretto due uomini a subire abusi sessuali, minacciandoli di non aiutarli più economicamente e di far perdere loro il lavoro che svolgevano nelle chiese e luoghi di culto dove di volta in volta prestavano servizio. Si tratta di due religiosi, che sono stati arrestati: uno è l’ex parroco della Basilica di Sant’Antonio da Padova di Afragola, don Domenico Silvestro, l’altro è un frate di un convento della stessa zona, padre Nicola Gildi. Quando hanno avuto timore di essere denunciati, poi, padre Nicola avrebbe commissionato una rapina per nascondere le prove. Le due vittime, infatti, avevano mandato ai frati una lettera tramite un legale, Carlo Grezio, e qui potrebbe essere scattato il timore di una denuncia. Nella lettera, i due sollecitavano il pagamento di quanto dovuto per lavori nel Monastero e nella Basilica, e poi facevano riferimento a presunti rapporti sessuali in cambio di assistenza. E' quanto hanno ricostruito i Carabinieri nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Napoli Nord, diretta dal procuratore capo Maria Antonietta Troncone.

Le accuse: violenza sessuale e rapina

 L’accusa per i due religiosi è di violenza sessuale e per il frate anche rapina aggravata. Per portare a termine la rapina, sono state ingaggiate quattro persone: due imprenditori della zona, che avrebbero offerto supporto logistico e due giovani di 19 e 20 anni. Questi ultimi avrebbero sfondato la porta di casa delle vittime e, minacciandole di morte con una mazza da baseball e un coltello, sono riusciti a prendere uno dei due cellulari che contenevano video e messaggi compromettenti per i religiosi. Ci sarebbe anche un testimone: un altro frate, interrogato dai Carabinieri, che era a conoscenza sia delle violenze, sia della rapina.  Una delle due vittime ha denunciato di essere stato costretto anche a organizzare rapporti sessuali di gruppo una volta al mese, tramite app di incontri, sotto la minaccia di perdere lavoro e aiuto economico.

La reazione dell’arcivescovo di Napoli

"È con molto dolore che ho avuto notizia questa mattina dell'arresto di due Frati Minori della Provincia Napoletana, di cui uno operante nel territorio diocesano – scrive in una nota l’arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia - Il dispiacere e la tristezza non sono causate soltanto dall'apprendere delle infelici vicende in cui i due frati sono implicati, ma dallo smarrimento e dal turbamento che tale notizia provocherà nel cuore dei fedeli della Parrocchia - Santuario di S. Antonio in Afragola in cui uno dei due svolgeva il ministero di parroco e dell'intera comunità diocesana ferita da quanto accaduto. Nel comunicare a tutti che ho immediatamente provveduto a sospendere il parroco dal suo ministero, voglio esprimere ai fedeli di Afragola e a quanti sono legati per affetto e devozione al Santuario di S. Antonio la mia personale vicinanza, accogliendone il disorientamento e condividendo con loro la fiducia nel Signore, Pastore Buono, la cui Parola affidabile, giusta e misericordiosa è l'unico fondamento su cui costruire la nostra vita. Invito tutti ad avere fiducia nel lavoro della Magistratura e a ricordare nella preghiera coloro che a vario titolo sono coinvolti in questa triste vicenda".