Il caldo uccide i pesci, morìa a Orbetello. La Regione valuta lo stato calamità

Cronaca
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Le temperature di questi giorni stanno causando la morte anche dei granchi blu, che non riescono a sopravvivere alla combinazione di alte temperature delle acque e scarsa ossigenazione. Problemi in diverse regioni, da Nord a Sud: ecco la situazione

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Il caldo intenso di questi giorni sta facendo morire non solo i pesci di laguna, stagni e laghi, ma anche i granchi blu nelle situazioni più estreme come ad Orbetello. In quella zona i crostacei - temuti come ‘killer’ delle vongole - non riescono a sopravvivere alla combinazione di alte temperature delle acque e scarsa ossigenazione. E in questa zona la situazione è grave, con decine di quintali di pesci che stanno morendo e mettendo a repentaglio non solo il settore ittico ma anche la stagione turistica: la Regione sta valutando lo stato di calamità.

A Goro in Emilia Romagna invece i granchi blu, non avendo più molto da mangiare, hanno fatto razzia delle alghe contribuendo in questo modo a tenere pulite le acque.

Insomma l’afa di questa estate sta stravolgendo anche i ritmi in acqua, come rilevato da Fedagripesca-Confcooperative che ha tracciato la mappa delle principali criticità per il settore da Nord a Sud.

La grave situazione a Orbetello

La situazione è quasi fuori controllo ad Orbetello, in Toscana, dove i pescatori del territorio si trovano a dover fare nuovamente i conti con la morìa di orate, anguille e altre specie soffocate dal caldo eccessivo di aria e acqua. L’anossia - la mancanza di ossigeno - sta causando la morte di decine di quintali di pesci e sta mettendo a repentaglio non solo il settore ittico ma anche la stagione turistica: i miasmi delle carcasse di pesci morti arrivano infatti fino a chilometri di distanza, persino alla Feniglia o ad Ansedonia, le cui spiagge oggi erano semivuote.

Per far fronte alla situazione sono stati potenziati gli interventi per la rimozione del pesce, iniziati già una settimana fa, per raccogliere le carcasse che si ammassano sulle sponde che lambiscono i centri abitati. Domani ci sarà una nuova riunione del Comitato tecnico scientifico per una nuova valutazione della situazione.

Giani: “Ipotesi stato calamità Orbetello per moria pesci”

Sul caso è intervenuto anche il governatore della Toscana, Eugenio Giani: “Prendo nella seria considerazione la formale dichiarazione  dello stato di calamità regionale per la laguna di Orbetello quanto meno per l'intervento contingente di tutela sanitaria nella raccolta e nello smaltimento del patrimonio ittico perso. Lo stato di emergenza potrà consentire anche un primo ristoro ai pescatori e valuteremo il tutto nella giunta di domani pomeriggio dopo che l'assessore all'ambiente Monia Monni sarà a Orbetello dove prenderà parte alla riunione del comitato tecnico scientifico dedicato all'emergenza laguna".

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I problemi da Nord a Sud

Non è però solo Orbetello a soffrire per questa situazione: l’allerta è alta anche in Sardegna nelle lagune dell'Oristanese, dove è forte il rischio di una strage di pesci. In Puglia invece ad aggravare la situazione relativa alla produzione di cozze (a Taranto secondo gli operatori è in pericolo l'80%), oltre alle altissime temperature del mare, il problema come denuncia Fedagripesca è anche quello della mancanza di una filiera di stoccaggio che non permette di prelevare il prodotto e di metterlo in salvo in attesa delle richieste di vendita. In Veneto ed Emilia Romagna le acque interne sono caratterizzate da una bassa salinità dovuta alla piena del Po, dopo le nevicate invernali e le abbondanti piogge. Solo un anno fa, in queste zone, gli allevatori andavano a pesca di alghe per salvare le vongole da una proliferazione eccessiva che soffocava le lagune. Intanto in mare i pescatori in Emilia Romagna a Porto Garibaldi lamentano di dover consumare più carburante per inseguire i pesci che si spingono più a largo per salvarsi dal caldo sotto costa.

“Dobbiamo contenere i danni”

Paolo Tiozzo, vice presidente di Fedagripesca-Confcooperative, ha spiegato: “Non possiamo porre rimedio agli eventi climatici ma dobbiamo contenere i danni, preservando laghi, lagune e stagni, con interventi di manutenzione periodici. I pescatori troppo spesso si trovano a dover combattere da soli questa battaglia con gesti quotidiani come ripulire le acque dalle alghe prima di iniziare a pescare, ma questo non può più bastare".

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