Apparterrebbero alla 42enne scomparsa a maggio dal paese di San Sperate, nel Sud Sardegna. Venerdì l'autopsia sulle parti del corpo rinvenute. Il marito Igor Sollai è in stato d'arresto con l'accusa di omicidio volontario e occultamento di cadavere
Durante le operazioni di ricerca di Francesca Deidda, scomparsa a maggio di quest’anno da San Sperate, paese a circa 20 km a nord di Cagliari, sono state ritrovate alcune parti di un cadavere in un sacco detro a un borsone da calcio, accanto a un albero, resti che, secondo i primi accertamenti, apparterrebbero proprio alla 42enne. Il ritrovamento è avvenuto nei pressi del Ponte romano, vicino alla vecchia Statale 125 Orientale sarda, in località San Priamo, nel primo pomeriggio. Le ricerche erano riprese anche con l'ausilio dell'unità cinofila molecolare specializzata nella ricerca di sangue e corpi. Sul posto sono intervenuti gli specialisti del Ris di Cagliari, il medico legale Roberto Demontis e il pm Marco Cocco che coordina le indagini dei carabinieri. Per venerdì 19 luglio è fissata l'autopsia sui resti ritrovati.
Nuovo interrogatorio del marito accusato di omicido
Le indagini condotte finora hanno portato all’arresto di Igor Sollai, 43 anni, marito di Deidda, accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Giovedì 18 luglio l’uomo, interrogato nuovamente dal pm Cocco, ha ribadito la sua innocenza sostenendo la versione secondo cui la moglie si sarebbe allontanata volontariamente. Sollai ha riposto per oltre quattro ore alle domande del pm. "Il nostro assistito ha risposto alle contestazioni, ricostruendo la vicenda- hanno detto i legali di Sollai, Carlo Demurtas e Laura Pirarba - fornendo le informazioni su ciò che non torna, guardando anche mappe e fotografie". L'interrogatorio è stato sospeso dopo il ritrovamento dei resti umani. "Il nostro assistito è provato - hanno detto ancora i legali - ma è lucido e ha risposto a tutte le domande". Precedentemente Sollai si era avvalso della facoltà di non rispondere.