Gli effetti personali della donna, sparita nel nulla lo scorso maggio, erano stati trovati la scorsa settimana vicino a un torrente in secca in località San Priamo a Sinnai, nel sud Sardegna. Trovati anche frammenti di una felpa, un accappatoio e un beauty. Resta in carcere il compagno Igor Sollari, accusato del suo omicidio. Il 23 luglio l'udienza di Riesame
Le tracce di sangue e il bite dentale ritrovati la scorsa settimana tra le campagne di San Priamo nel territorio di Sinnai, a ridosso della vecchia Orientale Sarda, sono di Francesca Deidda, la 42enne sparita da maggio da San Sperate (Sud Sardegna). Erano stati recuperati vicino a un torrente insieme ai frammenti di una felpa, un accappatoio e un beauty. La Procura resta convinta che la donna sia stata uccisa dal marito Igor Sollai, 43 anni, che al momento resta in carcere con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere. La conferma che il sangue e gli effetti personali agli atti appartengono a Deidda è arrivata dagli accertamenti irripetibili effettuati dagli specialisti del Ris di Cagliari: gli esperti dell'Arma hanno fatto una comparazione degli elementi trovati in campagna a Sinnai con il Dna che era su alcuni oggetti nella loro abitazione. Intanto sono riprese in mattinata le ricerche del corpo di Deidda. Per spingere sulle indagini, in Sardegna sono arrivati sono arrivati da Bologna alcuni cani molecolari.
Il 23 luglio l'udienza davanti al Tribunale di Riesame per Sollai
I legali di Sollai Carlo Demurtas e Laura Pirarba adesso guardano al 23 luglio, quando si terrà l'udienza davanti al Tribunale del Riesame di Cagliari per discutere del ricorso contro il provvedimento di fermo che lo ha portato in carcere. Si chiede una modifica della misura restrittiva. Per il 18 luglio è fissato invece un nuovo interrogatorio. Per gli inquirenti Sollai avrebbe cercato di costruire l’ipotesi di un allontanamento volontario utilizzando il cellulare di Deidda dopo averla uccisa: settimane dopo la scomparsa dal dispositivo continuavano infatti ad arrivare risposte ai messaggi di amici e familiari. Avrebbe anche inviato una mail al datore di lavoro, a capo di un call center nel Cagliaritano, per annunciare le sue dimissioni.
L'appello del fratello della vittima: "Igor, fai finire questo strazio"
Dal fratello della vittima, Andrea Deidda, ieri – durante la fiaccolata in memoria della sorella - è arrivato un nuovo appello: "Non voglio dire molto perché si è già detto abbastanza, io voglio che parli qualcun altro. Io spero che finisca tutto il prima possibile. Che parli chi deve parlare". Hanno preso parte alla fiaccolata anche i genitori di Igor Sollai e Andrea Deidda ha parlato con loro: "Ho detto loro cosa pensavo, loro sono addolorati quanto me". Poi ha aggiunto, riferendosi al nuovo interrogatorio del cognato fissato, per giovedì: "Sarà un giorno importante. Voglio che Igor faccia finire questo strazio, voglio sapere cosa è successo quel 10 maggio, solo quello".