Introduzione
Ad essere più frequentemente truffati, nell'ultimo anno, sono stati i giovani, con oltre l’8% dei casi tra gli under 35. E sono stati circa 880.000 i guidatori al centro di truffe che hanno pagato in contanti il danno chiesto in maniera indebita dai truffatori. Lo sottolinea un’indagine commissionata da Facile.it con la collaborazione di Consumerismo No Profit
Quello che devi sapere
Le truffe più frequenti: l'indagine
Un finto tamponamento, lo specchietto rotto e l'ultima frontiera, quella del truffatore-pedone che finge di essere stato investito e chiede al malcapitato guidatore un risarcimento in contanti. Sono queste, secondo un’indagine commissionata da Facile.it con la collaborazione di Consumerismo No Profit, le più frequenti truffe nei confronti degli automobilisti messe in atto nell’ultimo anno nel nostro Paese
Due milioni di italiani coinvolti
In totale circa due milioni di italiani sono stati raggirati mentre si trovavano al volante o mentre stavano parcheggiando. Ad essere più frequentemente truffati sono stati i giovani, con oltre l’8% dei casi tra gli under 35, considerando una media nazionale pari al 5%, mentre a livello territoriale sono state le regioni del Sud e delle Isole (7%) le più bersagliate
Le somme versate
Un altro dato, poi, è emerso dall’indagine. E cioè che negli ultimi 12 mesi sono stati circa 880.000 i guidatori al centro di truffe simili e che hanno pagato in contanti il danno chiesto in maniera indebita dal truffatore. Nella maggior parte dei casi, per fortuna, le somme versate sono state piuttosto ridotte. Infatti, il 29% ha pagati cifre vicine ai 50 euro, il 31% tra 50 e 100 euro e solo l’8% ha perso più di 300 euro
Il finto tamponamento
Entrando nel merito delle truffe lo schema maggiormente utilizzato dai truffatori è quello del finto tamponamento, successo al 44% di chi ha partecipato all’indagine. La dinamica è piuttosto conosciuta. Il guidatore ignaro, apprestandosi a parcheggiare, percepisce un colpo sulla propria auto, causato intenzionalmente dal truffatore, che subito dopo si avvicina alla vittima accusandola di averlo tamponato, rovinando la carrozzeria della sua auto
La richiesta dei truffatori
Quindi, per evitare di coinvolgere la compagnia assicurativa, il malvivente propone di pagare il danno subito e in contanti. Questa modalità coinvolge più spesso le donne, vittime nel 47% dei casi, mentre si ferma al 41% tra gli uomini
Lo specchietto rotto
Altra truffa diffusa è quella dello specchietto rotto, capitata al 42% dei partecipanti al sondaggio. In questo caso tutto si svolge mentre la propria auto è in movimento. Il guidator, ad un certo punto, percepisce un rumore intenso, di solito causato dal lancio di un sasso o di una lattina vuota da parte di un complice del truffatore. Ecco, poi, che pochi secondi dopo l’impatto l’automobilista viene affiancato da una macchina il cui conducente chiede di accostare
Saldare il danno in contanti
Una volta scesi dal veicolo, il truffatore accusa l'automobilista di aver colpito, e rotto, il proprio specchietto. Anche in questo caso, la proposta del truffatore è quella di saldare il finto danno in denaro contante, senza passare attraverso l’assicurazione ed evitando così aumenti sull’Rc auto. Questa tipologia risulta avere maggiore successo tra gli uomini, dove la percentuale arriva al 48%, rispetto al 35% delle donne
L'ultima frontiera
L’ultima frontiera, invece, è quella del pedone investito, che ha riguardato il 13% degli intervistati. La dinamica è piuttosto semplice. Il pedone-truffatore si getta a terra quando vede transitare l'automobile della vittima prescelta, fingendo di essere stato investito. Capita anche che intervenga un complice che dirà di voler testimoniare di aver assistito all’incidente, sfruttando il timore di possibili conseguenze. I truffatori, quindi, chiedono al guidatore di chiudere la questione a fronte di un piccolo risarcimento in denaro. Vittime preferite sono i giovani (15%), spesso più vulnerabili rispetto ad altre fasce di automobilisti
Come evitare le truffe
Chi ha avuto la sfortuna di essere coinvolto in una di queste truffe, ma senza cascarci e riconoscendo subito il tentativo di raggiro, non si è fermato senza dare così modo al truffatore di portare a termine la truffa: è successo nel 24% dei casi. Poi c’è chi si è fermato e ha chiamato le Forze dell’ordine (54%). Questa “tecnica” si è rivelata utile: al solo sentir parlare di Polizia, i malfattori spesso e volentieri hanno rinunciato al loro piano
Chiamare le Forse dell'Ordine
"Il consiglio per chi si trova in una situazione dubbia è di chiamare le Forze dell’Ordine e, in ogni caso, trattandosi di un sinistro stradale è bene compilare il modulo Cai, Constatazione amichevole di incidente", ha riferito spiega Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it
Il rimborso
"Non facciamoci ingolosire dalla possibilità di 'trovare un accordo' o saldare il danno senza passare dalla compagnia assicurativa poiché potrebbe trattarsi di una truffa”, ha poi precisato. E in ogni caso va ricordato che, “se il sinistro è reale, anche in presenza di una denuncia alla compagnia assicurativa è sempre possibile evitare il peggioramento della classe di merito rimborsando alla compagnia stessa, tramite Consap, il danno causato"