Trieste, detenuto trovato morto in cella dopo la rivolta in carcere

Cronaca
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Da un primo esame l'uomo sarebbe morto per una overdose di metadone. Ieri nel corso della rivolta, i detenuti hanno saccheggiato e danneggiato l'infermeria e si ritiene che la vittima possa aver preso e poi assunto la sostanza. Il bilancio della protesta contro il soraffollamento è di otto feriti

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Un detenuto del carcere di Trieste è stato trovato morto oggi nella sua cella. Da un primo esame superficiale, secondo quanto si è appreso, e come ha confermato il Garante dei diritti dei detenuti per il Fvg, Paolo Pittaro, l'uomo sarebbe morto per una overdose di metadone. Ieri nel corso della rivolta, i detenuti hanno saccheggiato e danneggiato l'infermeria e dunque si ritiene che la vittima possa aver preso e poi assunto metadone. Pittaro ha reso noto che l'uomo - di cui si ignora l'età ma che sarebbe originario di un Paese balcanico - era ricorso in appello in merito a una condanna per reati legati al mondo della droga. Il detenuto - che era legato a una donna, anche lei reclusa - non fa parte delle persone portate in ospedale nel corso della rivolta. Una volta avviata la mediazione, sarebbe tornato nella sua cella, dove è stato trovato oggi senza vita. Pittaro ha confermato che tra i detenuti e le forze dell'ordine non c'è stato alcun contatto fisico.

 

La rivolta e il sovraffollamento

Il bilancio della rivolta dei detenuti di ieri sera è di otto feriti. Di questi, due sono ricoverati nel reparto Medicina d'urgenza, tre sono ancora in Pronto soccorso e tre sono già stati dimessi. Nessuno è in pericolo di vita. Alla rivolta hanno partecipato oltre cento detenuti dei 260 che sono chiusi nel carcere, mentre la struttura potrebbe invece ospitare fino a un massimo di 150 persone. I detenuti hanno contestato infatti il sovraffollamento che rende molto dure le condizioni di vita all'interno della struttura, aggravato dall'ondata di calore. Alcuni urlavano di essere costretti a dormire a terra su materassi con cimici.  

Il sindacato: "Siamo al collasso"

"Un detenuto è morto in cella a Trieste, si presuppone per overdose. Un fatto già gravissimo che diventa ancora più drammatico se si pensa che ieri l'infermeria è stata devastata durante una rivolta nello stesso istituto e, a quanto risulta, mancava proprio un cospicuo quantitativo di metadone", riferisce il segretario del Sindacato di polizia penitenziaria (Spp), Aldo Di Giacomo, che aggiunge: "Ormai siamo al collasso e nel frattempo è in atto una rivolta nel carcere di Vercelli. Un primo punto di partenza per risolvere la situazione sarebbero le dimissioni di Delmastro e Nordio".

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