Cadavere nel Piave, Alex Marangon forse ucciso dalla droga degli sciamani

Cronaca
Facebook @alexmarangon

Il 25enne era scomparso nel fiume dopo una festa nell'abbazia di Santa Bona a Vidor, nel Trevigiano, dove avrebbe consumato un decotto psichedelico a base di ayahuasca fatto con diverse piante amazzoniche. Il suo corpo senza vita è stato trovato il 2 luglio su un isolotto a Ciano del Montello, due giorni dopo la denuncia della scomparsa

ascolta articolo

Potrebbe essere morto a causa di un decotto psichedelico a base di ayahuasca fatto con diverse piante amazzoniche Alex Marangon, il 25enne di Marcon, nel veneziano, ritrovato senza vita due giorni fa nel fiume Piave. Il giovane era scomparso il 30 giugno, mentre si trovava per una festa nell'abbazia di Santa Bona a Vidor. Il suo cadavere è stato individuato da un elicottero dei vigili del fuoco su un isolotto a Ciano del Montello (Treviso), a circa 4 km dal luogo dell’ultima segnalazione dove avevano avuto inizio le ricerche. 

Disposta l'autopsia

La procura di Treviso ha disposto accertamenti sul cadavere di Marangon: la magistratura intende capire se la morte possa essere connessa all'uso della ayahuasca, sostanza peraltro inserita dal ministero della Salute tra quelle stupefacenti e psicotrope. Queste risposte arriveranno dopo l’autopsia, affidata all'anatomopatologo Alberto Furlanetto, che nella prima ispezione cadaverica aveva ipotizzato la morte per annegamento.

frame Proseguono le operazioni di ricerca dell'uomo caduto nel pomeriggio in una roggia ingrossata dal maltempo a Cantù, nel comasco.
I vigili del fuoco sono impegnati con un elicottero, con i nuclei sommozzatori e droni, specialisti nel soccorso fluviale.

leggi anche

Treviso, trovato morto il 26enne scomparso a una festa vicino al Piave

Festa privata a base di decotti sciamanici

Al centro delle indagini anche la festa new age ad invito, organizzata da una coppia di musicisti, alla quale Marangon aveva partecipato assieme ad altri giovani prima della scomparsa. Si tratterebbe di un raduno imperniato sulle tradizioni sciamaniche dell'Amazzonia e dove non sarebbe mancata l'assunzione del decotto della pianta considerata curativa e che produrrebbe stati allucinogeni. Stando alle testimonianze di alcuni partecipanti che sono stati sentiti dagli investigatori, anche Marangon avrebbe consumato queste sostanze prima di concedersi un bagno nel fiume Piave e non fare più ritorno. Gli amici, non vedendolo tornare, hanno dato l’allarme intorno alle 3 della mattina seguente. 

Cronaca: i più letti