Francesco Schiavone torna al 41 bis: dichiarazioni Sandokan non utili, stop collaborazione

Cronaca
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La Procura di Napoli ha deciso di interrompere il percorso di collaborazione avviato pochi mesi fa dall'ex capoclan dei Casalesi: secondo gli inquirenti, le dichiarazioni finora rilasciate non sono utili. Il ministero della Giustizia ha così dato il via libera al ritorno alla detenzione in regime di 41 bis

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Francesco Schiavone, detto Sandokan, torna al 41 bis. La Procura di Napoli, infatti, ha deciso di interrompere il percorso di collaborazione avviato pochi mesi fa dall'ex capoclan dei Casalesi.

Interrotto il percorso di collaborazione

In particolare, gli inquirenti hanno deciso di revocare il programma di protezione cui era stato sottoposto Schiavone perché ritengono che le dichiarazioni finora rilasciate dall’ex boss non siano utili. Secondo quanto apprende Adnkronos, Schiavone avrebbe riferito circostanze e fatti molto datati nel tempo, già noti o addirittura senza riscontri oggettivi. I pm anticamorra coordinati dal Procuratore Nicola Gratteri hanno poi chiesto il via libera dal ministero della Giustizia, che ha disposto per Sandokan la revoca del programma di protezione e il ritorno alla detenzione in regime di 41 bis. La decisione è stata assunta di concerto tra la Procura di Napoli e la Direzione Nazionale Antimafia. 

++++RPT CORRETTA ++++  A10 -   11/07/98 - ROMA - CRO: CAMORRA: ARRESTATO IL BOSS ''SANDOKAN'' - L'ultimo rilievo fotografico di Francesco (RPT  FRANCESCO)  Schiavone  detto  "  Sandokan " , Boss dell'omonimo clan operante nel casertano. Beneficiario della liberta' vigilata  fece perdere le sue tracce dandosi ad una lunga latitanza (durata fino a stamane), durante la quale ha  anche avuto due figli dalla moglie. CIRO FUSCO/ANSA

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Schiavone in carcere dal 1998

Schiavone è stato arrestato nel 1998, poi condannato all'ergastolo nel maxi processo Spartacus e per diversi omicidi. Prima di lui avevano deciso di pentirsi il figlio primogenito Nicola, nel 2018, e nel 2021 il secondo figlio Walter. L'altro figlio Emanuele Libero è uscito di cella lo scorso aprile. Resta in carcere l'altro figlio Carmine, mentre la moglie di Sandokan, Giuseppina Nappa, non è a Casal di Principe. La notizia del pentimento di Sandokan risale al marzo scorso. Si pensava che le dichiarazioni del 70enne ex boss di Casal di Principe potessero servire a far luce su alcuni misteri irrisolti, come l'uccisione in Brasile nel 1988 del fondatore del clan Antonio Bardellino, o sugli intrecci tra camorra e politica. Invece gli inquirenti non hanno ravvisato elementi di novità o di interesse investigativo nei suoi racconti.

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