Bambino morto nel pozzo, slitta autopsia. Indagata la donna che ha cercato di soccorrerlo
CronacaA finire nel registro degli indagati, con l'accusa di omicidio colposo, secondo quanto si apprende fino ad ora, sono otto educatori e il proprietario della struttura che i bambini avrebbero dovuto visitare durante la loro gita. Accertamenti sulle tempistiche dei soccorsi. L'esame autoptico si svolgerà la prossima settimana
È ancora da chiarire la vicenda legata alla morte del bambino di 10 anni precipitato, il 28 giugno, in un pozzo artesiano nel Siracusano, a Palazzolo Acreide. Si attende che venga svolta l'autopsia: l'esame è slittato alla prossima settimana e vi parteciperanno anche i consulenti delle persone finite nel registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo. Si tratta di otto educatori, che accompagnavano il bambino e un'altra ventina di ragazzi (alcuni disabili) alla visita a una fattoria didattica, e il proprietario della struttura che i bambini avrebbero dovuto visitare e presidente della Onlus.
Gli accertamenti sui racconti dell'accaduto
I Carabinieri, che ieri hanno eseguito un sopralluogo nella zona dell'incidente con la Procuratrice di Siracusa, hanno comunque già iniziato a sentire i piccoli testimoni, gli amici della vittima che partecipavano alla visita, che avrebbero però fornito versioni diverse dell'accaduto. Alcuni hanno confermato che il bambino è salito sulla copertura del pozzo saltando e che ha sfondato la botola precipitando giù, altri avrebbero riportato un diverso racconto dei fatti. Saranno interrogati anche due responsabili dell'associazione che, ieri, però, non erano presenti. E soltanto nei prossimi giorni sarà possibile ascoltare tutti gli accompagnatori.
Al vaglio anche la tempistica dei soccorsi
La Procura vuole anche verificare la tempistica dei soccorsi, chi era responsabile della sorveglianza dei bambini e se il pozzo fosse stato messo in sicurezza. Resta da valutare anche il racconto di Salvatore La Rosa, un uomo che abita vicino all'area in cui si trova il pozzo. "Il bambino dopo essere caduto ha parlato con la madre e il padre, loro lo chiamavano e lui chiedeva aiuto", ha raccontato. Parlando con Tgr Sicilia ha anche riferito dei tentativi delle educatrici, in particolare della 54enne rimasta ferita, di salvare il piccolo. "La signora è scesa a mani nude là sotto, in attesa dei soccorsi" che, a dire di La Rosa sarebbero arrivati "dopo circa due ore". Ma tutto è da verificare: non risulta agli inquirenti, ad esempio, che i genitori del bambino, che hanno anche altri due figli, abbiano potuto parlarci. Mentre sui tempi dei soccorsi gli investigatori faranno degli accertamenti. "I Vigili del fuoco di Palazzolo Acreide - afferma in serata il Dipartimento dei Vigili del Fuoco e del soccorso civile - sono giunti alla Contrada Falabbia in poco più di dieci minuti dalla chiamata di soccorso ricevuta dalla sala operativa". Una volta sul posto, i pompieri "si sono calati immediatamente nel pozzo recuperando la ragazza, purtroppo nulla hanno potuto fare per salvare il bambino".