Femminicidio Giulia Tramontano, affidato incarico per perizia psichiatrica a Impagnatiello

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Dopo la decisione della Corte d’Assise di Milano di sottoporre l’ex barman a esame psichiatrico super partes, sono stati designati gli esperti che dovranno condurlo. Per i consulenti della difesa l’uomo è affetto da un "disturbo della  personalità di tipo paranoide", mentre per quelli di parte civile il delitto non ha "nulla a che vedere" con la salute mentale

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Nuova udienza per il processo sul femminicidio di Giulia Tramontano, uccisa il 27 maggio 2023 dal compagno Alessandro Impagnatiello quando era incinta al settimo mese. Dopo la decisione di sottoporre l’ex barman a perizia psichiatrica super partes, oggi la Corte d'Assise di Milano ha incaricato lo psichiatra forense Pietro Ciliberti e il medico legale Gabriele Rocca di eseguirla. L'esame prenderà il via il prossimo 11 luglio e i periti dovranno accertare se l'ex barman fosse capace di intendere e volere all'epoca dei fatti o se la sua capacità fosse "scemata". In quel caso dovranno valutare anche l'eventuale pericolosità sociale. Il termine è di 90 giorni e la relazione dovrà essere depositata entro il 15 ottobre. La procura ha nominato come consulente la psichiatra forense Ilaria Rossetti, mentre l'avvocato di parte civile Giovanni Cacciapuoti ha incaricato gli psichiatri Salvatore De Feo e Diana Galletta. Si torna in aula il prossimo 21 ottobre per l'esame dei periti, mentre la discussione e la sentenza sono attese per i prossimi 28 ottobre e 4 novembre.

La decisione della perizia psichiatrica

Lo scorso 10 giugno la Corte d’Assise di Milano, presieduta da Antonella Bertoja, ha disposto la perizia psichiatrica dopo la testimonianza  dei consulenti della difesa e quelli di parte civile: i primi  sostengono che l’ex barman è affetto da un "disturbo della  personalità di tipo paranoide", i secondi sono dell’opinione contraria. I consulenti della famiglia della vittima - gli psichiatri Diana Galletta e Salvatore De Feo - hanno sostenuto che "non c’è nessuna traccia di disturbo" nella personalità di Impagnatiello: "C’è una tendenza a psichiatrizzare i comportamenti, soprattutto quando un delitto è efferato - ha detto Galletta - Tra le esperienze umane non patologiche vi sono anche le reazione legate alle emozioni, alle passioni, alla vendetta, all’invidia che non hanno nulla a che vedere" con la salute mentale: è "la banalità del male".

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Impagnatiello: "Non penso di essere pazzo"

Nell’udienza del 10 giugno Impagnatiello, nel corso del suo interrogatorio, ha parlato delle sue condizioni mentali, spiegando che "svelare a Giulia che la tradivo è stato l'ennesimo sintomo che la mia testa stava impazzendo, questo non vuol dire che sono pazzo, non penso di essere pazzo, ma che ero saturo di dire bugie".

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