Silvia Fiorini, comandante della polizia locale di Anzola, ha commentato le dichiarazioni di Giampiero Gualandi, in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato per la morte di Sofia Stefani. Secondo Fiorini è "anomalo" il fatto che il 63enne abbia pulito l'arma in ufficio, come lui stesso ha dichiarato. "Le ultime esercitazioni ci sono state a novembre e le armi dovrebbero essere state pulite in poligono", ha detto
"Non ho mai visto Gualandi pulire l'arma in ufficio". Così Silvia Fiorini, la comandante della polizia locale di Anzola, ha commentato le dichiarazioni di Giampiero Gualandi, in carcere con l'accusa di omicidio volontario aggravato per la morte di Sofia Stefani, l'ex vigilessa di 33 anni uccisa da un colpo di pistola sparato dall'arma di ordinanza dello stesso Gualandi. Secondo la versione del 62enne, tra lui e Stefani - in passato legati sentimentalmente - ci sarebbe stata una colluttazione nell'ufficio e “per errore” sarebbe partito un colpo dalla pistola che lui aveva con sé, “perché doveva pulirla”. Un racconto a cui la Procura e il Gip, che ha disposto la custodia cautelare, non hanno creduto.
Le dichiarazioni della comandante Fiorini
Nell'audizione, la comandante Fiorini ha spiegato di non aver mai visto Gualandi, a sua volta ex comandante del reparto e adesso in servizio come commissario capo, con l'arma in mano. "Da pochi mesi aveva ottenuto una certificazione per cui era esonerato dai servizi esterni", ha detto. Lavorava quindi in ufficio, ma la pistola l'aveva con sé: non è prevista una revoca, in questi casi. "Ma il nostro regolamento prevede che i nostri servizi interni non debbano essere armati - ha spiegato Fiorini agli investigatori - Solitamente ciascun agente si esercita almeno una o due volte l'anno". La comandante ha definito "anomalo" il fatto che Gualandi abbia pulito l'arma in ufficio, come lui stesso ha dichiarato. "Le ultime esercitazioni ci sono state a novembre e le armi dovrebbero essere state pulite in poligono", ha sottolineato la comandante. Non svolgendo servizi esterni, Gualandi non doveva portare l'arma, a norma di regolamento, "e pertanto non ravviso la necessità di una pulizia estemporanea". Poi ha concluso: "Non so se avesse la capacità di maneggiare l'arma in termini di smontaggio e rimontaggio per pulirla".