Terremoto Campi Flegrei, Musumeci dopo vertice con Meloni: “Prevista zona rossa”

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A Palazzo Chigi la presidente del Consiglio ha presieduto la riunione interministeriale per monitorare la situazione nell’area, dopo lo sciame sismico registrato lunedì sera e il nuovo sisma di questa mattina di magnitudo 3.6. Giovedì ancora scuole chiuse a Pozzuoli, mentre già da martedì è stato evacuato il carcere femminile della città che ospitava 138 detenute

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A Palazzo Chigi si è svolto il vertice interministeriale sull'attività sismica nei Campi Flegrei, presieduto dalla premier Giorgia Meloni. "Prevista una zona rossa", ha detto al termine il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci. Intanto in mattinata, alle 8.28, una nuova scossa di terremoto ha colpito la zona: la magnitudo è stata di 3.6, registrata dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) a una profondità di 2 chilometri. La scossa è stata avvertita ai piani alti in diversi quartieri di Napoli e nei comuni più vicini alla zona interessata dal bradisismo flegreo: a Procida e Pozzuoli sono state evacuate e chiuse le scuole. A Pozzuoli gli istituti resteranno chiusi anche giovedì. Un altro terremoto, di magnitudo 3.5, è stato registrato alle 9.46 in mare nel Tirreno meridionale. La situazione del rischio nei Campi flegrei "è sotto continuo monitoraggio dall'Osservatorio vesuviano ", assicura il responsabile della Protezione civile della Campania, Italo Giulivo.

Musumeci: "Definire un piano di evacuazione"

Durante la conferenza stampa dopo il vertice a Palazzo Chigi, Musumeci ha dichiarato: "Non ho letto la relazione della commissione Grandi Rischi che si è riunita sui Campi Flegrei, ma credo che confermerà l'allerta gialla. Non so se ci sono stati pareri divergenti, non lo escludo". Ha anche spiegato: "Approveremo una norma per vietare nuove costruzioni nella zona del bradisismo dei Campi Flegrei". Il ministro ha aggiunto: "Sono stati realizzati migliaia di edifici nell'area dei Campi Flegrei, ci vivono 80mila persone. È l'eccessiva antropizzazione del territorio che andava impedita in passato e oggi crea problemi ai fini del piano speditivo di evacuazione. Stiamo lavorando con la prefettura, con i Comuni e con la Regione per definire un piano di evacuazione che rimane nel cassetto ma se necessario deve essere subito realizzato e attuato". "Bisogna essere pronti a tutti", ha ribadito. E ancora: "Le stime saranno fatte nei prossimi giorni, ma servono oltre 500 milioni di euro per la messa in sicurezza degli edifici nei Campi Flegrei. Saranno stanziati fondi anche per la messa in sicurezza degli edifici scolastici nell'area". Il ministro ha poi sottolineato: "Chi ha scelto di vivere nell'area dei Campi Flegrei sapeva di vivere in un'area difficile che presenta rischi. Ce ne ricordiamo solo quando la terra trema e questo è un grande limite, serve una convivenza vigile col pericolo. Se decidi di stare in quel luogo ci devi aiutare a promuovere una convivenza responsabile con una maggiore consapevolezza". Ha poi aperto alla possibilità di aiuti per chi vuole lasciare l'area: "Stiamo cercando di capire se non sia anche utile la strada di sostenere il cittadino che volesse delocalizzare, che dice 'non vogliamo più stare qui'. Il governo deve sostenere questa scelta, accompagnarla o girarsi dall'altra parte? È un'ipotesi che non mi sembra da sottovalutare, ci stiamo ragionando: stasera abbiamo posto il tema al centro dell'agenda". Musumeci ha confermato "l'intenzione del governo di impegnare risorse", ma ha escluso "il metodo del sisma bonus: troveremo soluzioni alternative, adeguate, più celeri".

Sciame sismico finito ma bradisismo continua 

Lo sciame sismico iniziato il 20 maggio ai Campi Flegrei è finito: dal pomeriggio di ieri è andato esaurendosi gradualmente fino a terminare. Il terremoto di magnitudo 3,6 di questa mattina è quindi un nuovo episodio. "Non fa parte dello sciame, ma la dinamica generale non cambia", ha detto all'Ansa il vulcanologo Mauro Di Vito, direttore dell'Osservatorio Vesuviano dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. "Il fatto che finisca uno sciame e che poi ci siano eventi fa parte dello stesso processo. Lo sciame è una nostra convenzione operativa - ha aggiunto - e indica una concentrazione di eventi sismici nello spazio e nel tempo". Di Vito ha rilevato inoltre che "la dinamica generale non cambia", nel senso che "il suolo si sta deformando e la sismicità è concentrata in gruppo di eventi". Per quanto riguarda il fenomeno del bradisismo, ossia il processo con cui il suolo si sta sollevando, il direttore dell'Osservatorio Vesuviano ha detto che "la velocità di deformazione media di 2 centimetri al mese è stabile da 40 giorni e si riflette nell'aumento di sismicità, confrontabile a quella dell'autunno scorso". La sismicità, ha precisato l'esperto, è comunque "soltanto uno" dei parametri controllati costantemente ai Campi Flegrei. Altrettanto importanti sono la tipologia dei terremoti, ossia il tipo di deformazione delle rocce cui sono legati, e le emissioni di gas.

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La situazione

La scorsa notte è stata la seconda passata in strada per decine di persone evacuate dopo quanto accaduto lunedì sera, quando la scossa di magnitudo 4.4, la più forte degli ultimi 40 anni, e lo sciame, iniziato poco prima delle 20 e che ha concentrato in poche ore oltre 150 scosse, hanno segnato una sorta di “rottura” rispetto al recente passato e alla convivenza forzata con il sommovimento della terra. In totale sono 46 le famiglie che sono state sgomberate da 27 stabili. Nella giornata di ieri è stato anche evacuato il carcere femminile di Pozzuoli dove si trovavano 138 detenute. Nel territorio del Comune hanno chiuso le scuole e le palestre, stop anche al mercato ittico all'ingrosso e al cimitero. Da ieri la Croce Rossa Italiana è attiva al fianco del Dipartimento Regionale della Protezione Civile a Napoli, nella zona dei Campi Flegrei, per fornire assistenza alla popolazione e supporto alle persone ospitate all’interno delle tendopoli allestite. Dalle prime ore di questa emergenza a oggi sono 56 i volontari impegnati e 20 i mezzi messi a disposizione dalla CRI. "Siamo vicini alla comunità colpita da questo sciame sismico, alle famiglie, a donne, uomini e bambini che, spaventati, hanno lasciato le proprie case a seguito delle scosse di terremoto. Continueremo a monitorare la situazione, attraverso la nostra Sala Operativa Nazionale, e ad interagire con il Centro Coordinamento Soccorsi (CCS), pronti ad incrementare, qualora fosse necessario, le nostre attività a supporto della popolazione, al fianco di Istituzioni e Forze dell’Ordine", ha dichiarato Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana. 

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Musumeci: "I piani di evacuazione vanno testati"

"Non conosco la situazione pregressa, ma non mi faccio troppe illusioni. Siamo un popolo non molto propenso alla prevenzione. In ogni caso per l'attuazione abbiamo chiamato in causa la Regione e gli enti locali, cui spettano la comunicazione e le esercitazioni", ha dichiarato il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci in un'intervista al Corriere della Sera. I piani di evacuazione, ha spiegato il ministro, "sono sempre previsti in ogni Piano comunale di protezione civile. Certo, non basta metterli sulla carta, vanno testati periodicamente coinvolgendo gli abitanti con informazione ed esercitazioni". 

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