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Villasimius, sub dispersi ritrovati morti a 106 metri di profondità

Cronaca
©Getty

A individuare i corpi, dopo tre giorni di ricerche, cui ha partecipato anche la nave 'Gaeta' della Marina militare, è stato il 'Rov' (Remote Operative Vehicle), robot telecomandato dei vigili del fuoco

 

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Sono stati trovati morti stamane, a 106 metri di profondità, i due sub esperti dispersi in mare a Villasimius (Sud Sardegna) da domenica scorsa. Stefano Bianchelli, 56 anni, originario di Todi (Perugia), ma residente a Villasimus, e Mario Perniciano, di 55, di Cagliari, non erano risaliti dopo un'immersione in corrispondenza del relitto della nave San Marco. A individuare i corpi, dopo tre giorni di ricerche, cui ha partecipato anche la nave 'Gaeta' della Marina militare, è stato il 'Rov' (Remote Operative Vehicle), robot telecomandato dei vigili del fuoco. Una delle salme, che sono state trovate vicine, è già stata recuperata.

Ricerche con drone

Le operazioni, coordinate dalla capitaneria di porto di Cagliari, si sono concentrate da subito nello specchio d'acqua fra l'isola dei Cavoli e quella di Serpentara, con i sommozzatori, la sezione navale e l'elinucleo dei vigili del fuoco. I due sub si erano immersi domenica attorno alle 11 nell'area del relitto della nave San Marco, meta di escursioni subacquee, per un sopralluogo a oltre cento metri di profondità fra le isole di Serpentara e dei Cavoli. I due erano scesi con le bombole e tutta l'attrezzatura per un'immersione di circa un'ora per controllare il cavo di ormeggio, ma poi non erano risaliti sulla barca d'appoggio, da dove era partito l'allarme lanciato alla sala operativa della guardia costiera. Le ricerche sono state condotte anche con l'ausilio di un drone subacqueo ed estese anche alla costa.