25 Aprile tra commemorazioni, cortei e tensioni da Roma a Milano

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Per la Festa della Liberazione ci sono state iniziative in tutta Italia. Mattarella ha deposto una corona di alloro al sacello del Milite ignoto. Presenti Meloni e i presidenti delle Camere. Si è poi spostato in Val di Chiana per commemorare la strage nazista. Partigiani, sindacati e leader delle opposizioni a Milano con Scurati e a Roma con Roberto Salis. Momenti di tensione nella Capitale e nel capoluogo lombardo, così come a Torino

A Verona striscioni Brigata Ebraica e pro Palestina

Striscioni degli ex deportati e della Brigata Ebraica, assieme a quelli pro Palestina, sono comparsi a Verona nella cerimonia con cui è stato celebrato il 79/o anniversario della Liberazione. Accanto ai labari del Comune e della Provincia di Verona, quelli delle Associazioni di combattenti e dei Corpi militari, dell'Anpi e dell'Associazione ex deportati, anche lo striscione della Brigata Ebraica. Appena fuori dall'area riservata alle celebrazioni è stato invece esposto uno striscione con la scritta "Ieri in Italia, oggi in Palestrina: Resistenza fino alla Liberazione", accompagnato da alcune bandiere palestinesi. Esposti anche cartelli con le scritte "Ieri e oggi stop al genocidio", "Armi israeliane, sangue palestinese", Gaza, crimine coloniale". L'amministrazione comunale del sindaco Damiano Tommasi ha scelto Benedetta Tobagi come oratrice ufficiale, vincitrice del premio Campiello 2023 con il libro "La Resistenza delle donne", e figlia del giornalista Walter Tobagi, assassinato dalle Br nel 1980.

A Napoli Cgil e Anpi leggono Scurati e Costituzione

Con la lettura del monologo dello scrittore Antonio Scurati sul 25 aprile, il segretario generale della Cgil Napoli e Campania Nicola Ricci ha aperto l'iniziativa “Largo alla Costituzione” promossa dalla Cgil con l'Anpi per la festa della liberazione al Largo Berlinguer, a Napoli. Tra i lettori degli articoli della Carta Costituzionale, il segretario generale della Fiom Michele De Palma, Lucia Annunziata, Sandro Ruotolo, Marco Sarracino, Anna Motta Paciolla, Enza Amato, Giuseppe Annunziata, Antonio Bassolino, Valeria Ciarambino, Ciro Raia. Presenti molte associazioni, come Legambiente Campania, Libera Napoli, UDU Napoli, Comunità Palestinese, Coordinamento per la Democrazia Costituzionale di Napoli, Articolo 21. Nel corso della lettura degli articoli, sono stati urlati slogan antifascisti e a difesa della Palestina.

Fischi dei Pro Palestina a bandiera Israele alla Fao

Il corteo pro Palestina a Roma ha sostato per qualche minuto davanti alla bandiera israeliana alla Fao, dove è presente un cordone di sicurezza. "La polizia sta proteggendo la bandiera di uno stato genocida", hanno detto i manifestanti che sventolavano quella palestinese. C'è stato qualche fischio verso la bandiera israeliana.

Mattarella: “Senza memoria non c’è futuro”

"Occorre - oggi e in futuro - far memoria di quelle stragi" nazifasciste "e di quelle vittime e sono preziose le iniziative nazionali e regionali che la sorreggono. Senza memoria, non c'è futuro", ha detto ancora Mattarella. "All'infamia della strage di Marzabotto, la più grande compiuta in Italia, seguì un corollario altrettanto indegno: la propaganda fascista, sui giornali sottoposti a controlli e censure, negava l'innegabile, provando a smentire l'accaduto, cercando di definire false le notizie dell'eccidio e irridendo i testimoni", ha aggiunto. E ancora: "Totalmente sottomessa alla Germania imperialista di Hitler, l'Italia fascista, entrata nel conflitto senza alcun rispetto per i soldati mandati a morire cinicamente, non avrebbe comunque avuto scampo. Ebbe a notare, con precisione, Luigi Salvatorelli: 'Con la sconfitta essa avrebbe perduto molto, con la vittoria tutto…'".

Le celebrazioni in Abruzzo

In occasione del 79° anniversario della Liberazione sono innumerevoli le manifestazioni organizzate in tutto l'Abruzzo. Il Comune dell'Aquila ha predisposto un ricco programma di iniziative, tra le quali, in piazza IX Martiri, omaggio ai Nove Martiri aquilani, trucidati il 23 settembre 1943. Alle 10.30 alla Villa comunale c’è stato l'omaggio ai Caduti della Patria, con alzabandiera ed esecuzione dell'Inno nazionale; alle 11, nella frazione di Onna, cerimonia commemorativa delle vittime della strage dell'11 giugno 1944. A Montesilvano (Pescara) alle 11 c’è stato il momento istituzionale della Deposizione della Corona al Monumento ai Caduti, poi il concerto della Fanfara dei Bersaglieri in piazza Diaz, seguito dalla sfilata fino al Museo del Treno. A Capistrello (L'Aquila) il Comune, l'Anpi Marsica e l'Associazione "Cammino dell'Accoglienza" hanno ricordato le 33 vittime fucilate il 4 giugno 1944 nei pressi della stazione ferroviaria con un raduno in piazza Municipio alle 10,30. A Teramo, in Largo Madonna delle Grazie, deposizione di una corona d'alloro al monumento ai Caduti della Resistenza. Alle 12.45 nella frazione Miano, Monumento ai Caduti, tradizionale omaggio alla Resistenza.

In migliaia a Monte Sole nonostante il maltempo

Migliaia di persone sono arrivate, come ogni anno, sul pratone di San Martino di Monte Sole (Bologna) per celebrare il 25 aprile. Il maltempo di questi giorni e le temperature rigide non hanno fermato famiglie, gruppi di ragazzi, ma anche persone più anziane, accompagnate da figli e nipoti. La mattinata si è aperta con la deposizione delle corone d'alloro a Marzabotto per onorare le 770 persone uccise nell'area di Monte Sole tra fine settembre e i primo giorni di ottobre del 1944. Poi la mattinata è proseguita con un concerto dei cori Le Chemin des Femmes e Le Core e una finzione religiosa della Piccola Famiglia dell'Annunziata. Sul palco diversi interventi, tra cui quelli del presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e del segretario generale della Cgil Maurizio Landini.

Mattarella, nazisti ci consideravano popolo inferiore

"Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo considerato inferiore da alleato e, dopo l'armistizio, traditore", ha detto ancora Mattarella in Toscana. "Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all'onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità - ha aggiunto -. Nessuna ragione, militare o di qualunque altro genere, può infatti essere invocata per giustificare l'uccisione di ostaggi e di prigionieri inermi". "I nazifascisti ne erano ben consapevoli - ha sottolineato Mattarella -: i corpi dei partigiani combattenti, catturati, torturati e giustiziati, dovevano rimanere esposti per giorni, come sinistro monito per la popolazione. Ma le stragi di civili cercavano di tenerle nascoste e occultate, le vittime sepolte o bruciate. Non si sa se per un senso intimo di disonore o per evitare d'incorrere nei rigori di una futura giustizia, o, ancora, per non destare ulteriori sentimenti di rivolta tra gli italiani".

Mattarella: “In Italia 5mila eccidi e rappresaglie nazifascisti”

"Sono venuto, oggi, qui a Civitella - uno dei luoghi simbolo della barbarie nazifascista - per fare memoria di tutte le vittime dei crimini di guerra trucidate in quel 1944, sul territorio nazionale e all'estero", ha detto ancora Mattarella alle celebrazioni del 25 Aprile a Civitella in Val di Chiana. "Non c'è parte del suolo italiano - con la sola eccezione della Sardegna - che non abbia patito la violenza nazifascista contro i civili e non abbia pianto sulle spoglie dei propri concittadini brutalmente uccisi", ha aggiunto il capo dello Stato, sottolineando che la Toscana "è tra quelle che hanno pagato il più alto tributo di sangue innocente, insieme all'Emilia Romagna e al Piemonte. La magistratura militare e gli storici - ha rimarcato -, dopo un difficile lavoro di ricerca, durato decenni, hanno, finora, documentato sul territorio italiano cinquemila crudeli e infami episodi di eccidi, rappresaglie, esecuzioni sommarie".

Mattarella: “A Civitella disumana strage nazifascista”

"Siamo qui riuniti per celebrare il 25 Aprile - l'anniversario della Liberazione - a Civitella in Val di Chiana, a ottant'anni dalla terribile, disumana, strage nazifascista perpetrata, in questo territorio, sulla popolazione inerme". Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella alle celebrazioni nel paesino in provincia di Arezzo, sottolineando che "gli eccidi avvennero, oltre che a Civitella, a Cornia, dove la crudeltà dei soldati della famigerata divisione Goring si sfogò in maniera particolarmente brutale, con stupri e uccisioni di bambini". "Nella stessa giornata - ha ricordato il capo dello Stato - si compiva, non lontano da qui, un altro eccidio, a San Pancrazio, dove furono sterminate oltre settanta persone. Come è testimoniato dai documenti processuali, gli eccidi furono pianificati a freddo, molti giorni prima, e furono portati a termine con l'inganno e con il tradimento della parola. Si attese, cinicamente, la festa dei Santi Pietro e Paolo per essere sicuri di poter effettuare un più numeroso rastrellamento di popolazione civile". "La tragica contabilità del 29 giugno del '44, in queste terre racconta di circa 250 persone assassinate - ha continuato Mattarella -. Tra queste, donne, anziani, sacerdoti e oltre dieci minorenni. Il più piccolo, Gloriano Polletti, aveva solo un anno. Maria Luisa Lammioni due. Il parroco di Civitella, don Alcide Lazzeri, e quello di San Pancrazio, Don Giuseppe Torelli, provarono a offrire la loro vita, per salvare quella del loro popolo, ma inutilmente. Furono uccisi anch'essi, insieme agli altri. Alcuni ostaggi, destinati alla morte, rimasero feriti o riuscirono a fuggire. Nei loro occhi, stupefatti e impauriti, rimarrà per sempre impresso il ricordo di quel giorno di morte e di orrore".

Presidente Comunità ebraica Roma: “Accolti con lancio di oggetti e bombe carta”

"Sono mesi che la nostra comunità è sottoposta a provocazioni continue se non a veri e propri atti di violenza, che oltretutto riguardano le comunità ebraiche in tutto il mondo: stelle di David sulle case, post sui social con coltelli definiti antisionisti, attacchi alla nostra identità ebraica perfino in televisione, l'oltraggio alle pietre d'inciampo, veniamo additati come colpevoli di tutto quello che succede, con un ritorno a toni e accenti che ricordano un antisemitismo che evidentemente non è mai finito. Viviamo sotto protezione, cercando di continuare a fare una vita normale. E anche oggi abbiamo dovuto manifestare 'sotto scorta', solo per ricordare l'eccezionale tributo di testimonianza e militanza contro il nazifascismo che diedero gli ebrei ottant'anni fa". Lo ha detto il presidente della Comunità Ebraica di Roma Victor Fadlun. "Abbiamo ancora nelle nostre famiglie le ferite della deportazione nei campi e della persecuzione che non risparmiò neppure i bambini - ha aggiunto -. E poi c'è stato il 7 ottobre, e molti nostri parenti e amici si trovano in Israele. Ancora oggi i componenti della nostra comunità, molti giovani, che manifestavano per celebrare il 25 Aprile sono stati accolti con lancio di oggetti e bombe carta. Nessuna reazione c'è stata contro i giornalisti, come qualcuno ha detto. Invito tutti alla calma, seguendo i nostri valori morali che sono quelli della democrazia, soprattutto oggi, e ad avere fiducia nelle istituzioni e nella professionalità delle forze dell'ordine”, ha concluso.

Giovani palestinesi: “Un momento di lotta in piazza Duomo a Milano”

"Vogliamo riprenderci questa piazza e riprenderla sul serio, non in modo performativo, per questo abbiamo deciso di organizzare un momento di lotta che si terrà in piazza Duomo alle 13:30": così hanno spiegato a radio Onda d'urto i giovani palestinesi e le realtà antagoniste che oggi si sono date appuntamento a Milano. In alcune storie su Instagram i giovani palestinesi lamentano che non è stata accolta la loro richiesta di parlare dal palco della manifestazione nazionale del 25 aprile e che lo spezzone palestinese è stato relegato in coda al corteo: "Noi non sottostiamo al Pd e ai sionisti: portiamo la Palestina in piazza Duomo". "Non abbiamo alcuna intenzione di sottostare ai diktat dei sionisti e dei complici dei sionisti. Quarantamila martiri ci impongono oggi di fare delle scelte e se non le facciamo ora, quando le faremo? Ora è il momento di agire, ora è il momento di scegliere. Perché se non lo faremo il 25 aprile non lo faremo mai e resteremo schiavi del sionismo", hanno concluso.

A Trieste la cerimonia del 25 aprile alla Risiera S. Sabba

Con la deposizione di una corona d'alloro da parte del presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, del prefetto di Trieste Pietro Signoriello, e del sindaco Roberto Dipiazza, è iniziata alla Risiera di San Sabba, unico esempio di lager nazista in Italia, la cerimonia solenne per il 79/o anniversario della Liberazione. Alla presenza di autorità civili, militari e religiose, sono poi state deposte altre corone da parte di gruppi e associazioni. Sono presenti anche i sindacati e l'Anpi. Tra il pubblico sventolano alcune bandiere, tra cui quella della pace e quella della Fiom. “È importante che la Liberazione sia una festa unitaria, perché la libertà conquistata è un bene di tutti, senza esclusioni", ha detto Dipiazza. E ancora: "La resistenza è stata l'azione di forze diverse, non solo di una parte, unite in uno slancio di libertà, nella voglia di ripartire verso un futuro più felice e più giusto per tutti". Oggi, ha concluso, "nel mondo è il tempo di un nuovo impegno da parte dei popoli e dei governi per tornare a parlarsi con il linguaggio della pace. Viva la libertà, viva la Costituzione, viva la Repubblica italiana". Al termine dal pubblico una voce ha aggiunto: “Viva l'antifascismo”. È seguito un lungo applauso e sono stati intonati cori “Ora e sempre resistenza”.

Corteo antifascista a Roma, 3mila in piazza

È partito il corteo antifascista “Liberarsi ora Liberarsi ancora” a Roma. La manifestazione dei movimenti sfilerà da Villa Gordiani per le strade di Centocelle e arriverà al Quarticciolo. In piazza al momento circa 3mila persone.

Al corteo di Roma presenti partigiani, studenti e sindacati

Tante le realtà presenti al corteo del 25 aprile organizzato a Roma dall'Anpi, che apre la manifestazione. Dopo le associazioni partigiane ci sono diversi esponenti della società civile - come Libera contro le mafie, Emergency e Famiglie arcobaleno - ma anche le sigle sindacali come la Cgil e Fiom. Più indietro, invece, gli esponenti di Fronte Comunista, Rivoluzione, Giovani comunisti italiani e i collettivi degli studenti, come Udu (Unione degli universitari). Chiudono la manifestazione, invece, i partiti: Alleanza verdi e sinistra, Partito Democratico, Movimento cinque stelle e Partito comunista italiano. Alla manifestazione partecipano diverse centinaia di persone che hanno pian piano ingrossato il corteo al suo avanzare. Presenti anche la senatrice Ilaria Cucchi e il deputato Nicola Zingaretti, ma entrambi senza simboli di partito.

Mattarella in Toscana

Il presidente della Repubblica ha raggiunto l'area antistante la chiesa di Civitella, dove è stato in raccoglimento davanti alla lapide commemorativa dell'eccidio. Poi il capo dello Stato, con al seguito le autorità militari, ha deposto una corona d'alloro, portata a spalla da due corazzieri, al Monumento ai Caduti in piazza don Alcide Lazzeri, dedicata al sacerdote che si consegnò ai tedeschi nel tentativo di sventare la strage in cambio della sua vita. Mattarella ha quindi preso posto nella tensostruttura che accoglie gli interventi allestita al centro della piazza. Fra le persone presenti alla cerimonia oltre 30 ex bambini di Civitella, superstiti della strage, ossia uomini e donne in età avanzata, molti dei quali rimasero orfani il 29 giugno 1944, più i parenti diretti. Oltre agli interventi dei relatori e delle autorità sono previste due letture dell'attrice Ottavia Piccolo.

Mattarella all'Altare della Patria: VIDEO

Terminato il corteo Pro Palestina a Roma

Concluso il corteo pro Palestina partito dopo il presidio a Porta San Paolo a Roma. Da Circo Massimo i manifestanti prenderanno insieme la metro per raggiungere la manifestazione al Quarticciolo.

Anpi Milano: “Il corteo di oggi supererà le polemiche”

"Mi aspetto un grande 25 Aprile, partecipato. I nostri segnali ci dicono che sarà molto partecipato, con una manifestazione unitaria, pacifica e che supererà tutte le polemiche preparatorie che ci sono state". È l'auspicio e la convinzione di Primo Minelli, presidente di Anpi Milano. "Il nostro slogan principale, come ho sempre detto, è 'Viva la Repubblica antifascista'. Ovviamente è una festa ma con il clima generale si fa fatica a immaginare una festa, quindi lo striscione che abbiamo preparato 'Cessate il fuoco ovunque' - ha aggiunto in riferimento alle polemiche della comunità ebraica -, è uno striscione che tenta di dare una risposta di pace a un problema di guerra che è aperto. Alla fine la Resistenza è stata guerra alla guerra". Al corteo di oggi "ci sarà" anche lo scrittore Antonio Scurati, "stiamo valutando con il sindaco l'opportunità e la disponibilità di farlo venire sul palco" a leggere il suo monologo "censurato dalla Rai" ma "lo diremo all'ultimo momento", ha concluso.

Corteo pro Palestina a Roma

Il presidio pro Palestina è partito in corteo da qualche minuto, da Porta San Paolo a Roma, e sta percorrendo viale della Piramide Cesta in direzione Circo Massimo. "Ieri partigiani, oggi antisionisti e antifascisti", si legge sullo striscione del Movimento degli studenti palestinesi in Italia in testa. Alle casse risuona Bella Ciao. Gli studenti dei collettivi della Sapienza, in mobilitazione contro gli accordi tra l'università e Israele, rilanciano la data del 29 aprile quando si terrà un'assemblea "di costruzione" all'interno dell'ateneo.

Terminata manifestazione Brigata ebraica a Roma

Si è sciolto il presidio della Brigata ebraica in piazza di Porta San Paolo a Roma. I manifestanti sono stati scortati dalle forze dell'ordine fino a piazza Vittorio Bottego, dove si sono poi allontanati.

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