Catania, 11 indagati per voto di scambio e corruzione. Sospeso il vicepresidente regionale

Cronaca

Tra gli esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori coinvolti, accusati a vario titolo di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti, c’è anche il sindaco di Tremestieri Etneo (Catania), Santi Rando, sostenuto all’epoca dei fatti dall’attuale vicepresidente della Regione, Luca Rosario Sammartino

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Un’ordinanza di misura cautelare, emessa dal gip di Catania, nei confronti di 11 tra esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori. E’ quella eseguita in queste ore da oltre 100 carabinieri del Comando provinciale catanese. Tra le accuse anche quelle di scambio elettorale politico - mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti. Come riporta anche il “Giornale di Sicilia”, c’è pure il sindaco di Tremestieri Etneo (Catania), Santi Rando, sostenuto all’epoca dei fatti dall’attuale vicepresidente della Regione, Luca Rosario Sammartino, tra le persone coinvolte: è accusato di scambio elettorale politico – mafioso e corruzione aggravata. Per il primo cittadino del comune siciliano è stata disposta la custodia cautelare in carcere. Ai domiciliari il suo oppositore politico, Mario Ronsisvalle, poi suo alleato. Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno lo stesso Sammartino. 

L'Operazione Pandora

"Degenerazione affaristica del governo locale del comune di Tremestieri Etneo". Questa, in particolare, l'accusa della Dda di Catania in riferimento all'operazione "Pandora" eseguita dai carabinieri. Spicca, come detto, la figura di Luca Sammartino, esponente di rilievo della Lega in Sicilia, all'epoca dei fatti deputato regionale. Proprio in merito a Sammartino, spiega la procura, "è stata riscontrata la preoccupazione dello stesso di mettersi al riparo da eventuali attività di indagine in atto nei suoi confronti, escludendo dalle liste i soggetti in odore di criminalità organizzata, dei quali sembrerebbe essersi avvalso in occasione delle elezioni". Si sarebbe inoltre attivato "per porre in essere attività di vigilanza e di bonifica tecnica dei locali della sua segreteria politica avvalendosi di personale dell'Arma dei carabinieri in servizio e in quiescenza, cercando inoltre di acquisire informazioni riservate circa l'eventuale pendenza a suo carico di procedimenti penali". 

L’indagine condotta tra il 2018 ed il 2021

L’indagine che ha portato alle misure cautelari è stata coordinata dalla Procura Distrettuale di Catania e condotta dal Nucleo investigativo di Catania, condotta tra il 2018 e il 2021 e riguarda, come spiegano gli inquirenti, “accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa Santapaola-Ercolano, riguardanti l’elezione nel 2015 dell’attuale sindaco Santi Rando”, oltre che la successiva “degenerazione affaristica” dell’Ente, messa in atto “mediante numerose corruttele” per concedere permessi e assegnare lavori agli “imprenditori amici”.

Sammartino: "Sereno e certo della mia estraneità"

Sarebbe poi emerso anche, segnala ancora il Gds, l’accordo corruttivo con il consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021. Quest’ultimo, titolare di una farmacia a Tremestieri, anche grazie all’intervento di Sammartino, principale referente politico del sindaco Rando, all’epoca deputato regionale e oggi vicepresidente della Regione, “sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale”, in cambio della promessa di sostegno elettorale, in vista delle europee del 2019, al candidato sostenuto proprio da Sammartino. "Ho scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l'incarico di assessore regionale e vice presidente della Regione dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un'ipotesi di reato lontana nel tempo. Ringrazio il presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui. Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia né di voto di scambio; sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a 5 fa, che con stupore leggo mi vengono contestati", ha detto Luca Sammartino. Poi conclude: "Resto fiducioso, come sempre ho dichiarato e non cambierò mai idea, nei confronti del lavoro della magistratura. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e di parlamentare regionale".

 

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