Dell'Utri rinuncia al ricorso contro il sequestro di 10,8 milioni

Cronaca

Gli avvocati avevano impugnato il provvedimento, ma all'udienza hanno rinunciato all'appello. Il Riesame ha dichiarato inammissibile il ricorso e il sequestro è diventato definitivo

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L'ex senatore Marcello Dell'Utri e la moglie Anna Miranda Ratti hanno rinunciato al ricorso contro il sequestro di 10,840 milioni di euro disposto un mese fa dal gip di Firenze su richiesta della procura distrettuale antimafia. Erano stati sigillati i conti dell'ex senatore per circa 2 milioni e mezzo, e per 8,250 milioni alla moglie.

Il sequestro diventa definitivo

I difensori, avvocati Francesco Centonze, Filippo Dinacci e Lodovica Beduschi, avevano impugnato il provvedimento, ma poi all'udienza di stamani hanno rinunciato all'appello. Il Riesame ha dichiarato inammissibile il ricorso e il sequestro è dunque diventato definitivo. 

Dieci bonifici da 90mila euro disposti da Berlusconi

Il sequestro era stato disposto dal gip Antonella Zatini a marzo, dato che Dell'Utri, come condannato con sentenza definitiva per concorso esterno in associazione di tipo mafioso nel 2014, avrebbe dovuto comunicare per la legge Rognoni-La Torre, le variazioni patrimoniali. Ma non lo ha fatto ed è stato deciso il sequestro su sollecitazione della Dda di Firenze. I 10,8 milioni di euro sono stati individuati nei flussi nei conti correnti di Dell'Utri e della moglie dove sono stati trovati movimenti, positivi e negativi, per poste totali di 42,6 milioni di euro in circa 10 anni. Tra queste operazioni ci sono versamenti con 10 bonifici da 90mila euro disposti da Silvio Berlusconi a suo favore.

L'ex senatore del Pdl, Marcello Dell'Utri (c), con gli avvocati Giuseppe di Peri e Massimo Krogh, nell'aula bunker del carcere Pagliarelli
ANSA/MICHELE NACCARI

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