Dopo le polemiche, il Comitato di Controllo dell'Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap) "ha ingiunto le parti coinvolte di desistere dalla diffusione" della pubblicità ritenendola "in contrasto con l'art. 10 (Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona) del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale che prevede che "la comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose"
E' stato deciso lo stop alla diffusione dell'ultimo spot di Amica Chips, in cui una patatina viene sostituita all'ostia durante una funzione religiosa. La pubblicità era finita nel mirino dell'Aiart, l’Associazione Italiana Ascoltatori Radio e Televisione di ispirazione cattolica, il cui presidente, Giovanni Baggio, aveva parlato di uno spot che "offende la sensibilità religiosa di milioni di cattolici praticanti oltre che oltraggioso nel banalizzare l'accostamento tra la patatina e la particola consacrata”.
La decisione
Il Comitato di Controllo dell'Istituto di autodisciplina pubblicitaria (Iap) "ha ingiunto le parti coinvolte di desistere dalla diffusione di tale campagna ritenendola in contrasto con l'art. 10 (Convinzioni morali, civili, religiose e dignità della persona) del Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale. L'articolo prevede che "la comunicazione commerciale non deve offendere le convinzioni morali, civili e religiose".
La nota dello Iap
La scelta, in particolare, è stata motivata dallo Iap con un comunicato. "Con riferimento alla campagna pubblicitaria relativa alle patatine Amica Chips, diffusa attraverso alcune emittenti televisive e via web e per rispondere alle numerose richieste di chiarimenti nonché alle segnalazioni da parte di cittadini giunte alla segreteria dell'Istituto si precisa che la campagna pubblicitaria, ambientata in un convento e con sottofondo musicale l'Ave Maria di Schubert, mostra un gruppo di suore novizie dirigersi verso l'altare della chiesa per prendere la comunione", si legge. "Non appena la prima novizia della fila riceve dal sacerdote l'ostia (nella versione web una patatina) si sente un sonoro scrocchio riecheggiare nella chiesa. Stupita e imbarazzata di poter essere la causa di quell'imprevista emissione, la novizia si volta verso la sagrestia dove una altra suora sta sgranocchiando le croccanti patatine pubblicizzate, prendendole dal sacchetto. Il video si conclude con le immagini del prodotto e il claim 'Amica chips il divino quotidiano'". Da qui la decisione dello Iap che "ha ingiunto le parti coinvolte di desistere dalla diffusione di tale campagna". Infatti, secondo il "Comitato il parallelismo che il messaggio instaura tra la patatina, descritta come 'il divino quotidiano', e l'ostia, che rappresenta evidentemente il divino, si sostanzia nella derisione del senso profondo del sacramento dell'eucaristia, rendendo più che ragionevole che il credente e non solo si senta offeso". Il provvedimento del Comitato di Controllo, viene spiegato in conclusione, "potrà essere opposto dalle parti ingiunte con motivata opposizione al Comitato di Controllo nel termine non prorogabile di sette giorni".