Napoli, il racconto della donna ferita per errore al parco giochi

Cronaca
Gaia Bozza

Gaia Bozza

“E’ impensabile quello che è accaduto – dice la vittima– Si va al parco giochi per divertirsi, non per vivere un trauma”. La donna era con la figlia e intorno a loro c'erano tante altre persone, adulti e bambini. La sua testimonianza a Sky Tg24 e l'appello ai giovani: "Basta armi"

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“La paura c’è ancora, ma il peggio è passato,  non vedo l’ora di tornare a casa”. Luisa Mangiapia era al parco giochi con la sua bimba di 11 anni. Fuorigrotta, quartiere residenziale dell’area ovest di Napoli: un normale pomeriggio di primavera, giovedì, ha rischiato di trasformarsi nell’ennesima tragedia che genera le tante, troppe vittime innocenti di criminalità. Come il musicista di 24 anni Giovanbattista Cutolo, come l’aspirante pizzaiolo diciottenne Francesco Pio Maimone, solo per citare i fatti più eclatanti dell’ultimo anno. Il più delle volte, e anche stavolta, è una criminalità di giovanissimi che non guarda in faccia nessuno e spara tra adulti e bambini ovunque: in una piazza affollata, davanti a un pub, sul Lungomare della città e persino in un parco giochi. Un proiettile ferisce Luisa Mangiapia alla gamba.  All’ospedale San Paolo di Napoli i medici la assistono subito ed estraggono il colpo. Un miracolo: senza conseguenze importanti. E’ ancora scossa da quanto è accaduto ma decide di raccontare. 

Il racconto della donna ferita per errore

“Ho sentito lo sparo – ricorda la vittima – Non mi ero accorta di nulla. Poi ho visto la mia gamba che sanguinava, mi sono spaventata e ho iniziato a gridare. Intorno a me, in un primo momento, non hanno capito esattamente cosa mi fosse successo, poi si sono resi conto e mi hanno soccorso”. Al parco giochi c’era tanta gente, genitori con bambini, anche più piccoli della sua, che ha vissuto questo incubo vedendo la mamma ferita dal proiettile: “E’ impensabile – quasi sussurra Mangiapia – Si va al parco giochi per divertirsi, non per vivere un trauma”. Ma c’è di più: il colpo ha preso la parte finale della gamba della vittima perché la traiettoria era verso il basso. Va da sé che quello sparo avrebbe potuto colpire alla testa un bambino. E anche a Luisa Mangiapia sarebbe potuta andare molto peggio. Il suo appello è soprattutto a chi ha sparato: “Ragazzi, non uscite di casa armati, avreste potuto uccidere anche un bambino”.

Le indagini

Intanto, continuano le indagini della Squadra Mobile e della Direzione distrettuale antimafia di Napoli, una delle ipotesi è lo scontro tra giovani criminali che cercando di contendersi lo spazio vuoto dopo  clan Troncone, che era egemone in quella zona. Ieri si è tenuto un comitato provinciale per l’ordine e sicurezza pubblica in Prefettura, a Napoli, proprio partendo dai fatti di Fuorigrotta, dove è stato stabilito di intensificare i controlli.  Due pistole, un impianto di videosorveglianza abusivo, oggetti in oro di dubbia provenienza. Dopo la sparatoria in cui è rimasta ferita per errore una donna nel quartiere Fuorigrotta di Napoli, sono stati intensificati i controlli e le perquisizioni. Stamattina, circa 200 operatori delle forze dell’ordine hanno eseguito molte perquisizioni in zona flegrea trovando due pistole con matricola abrasa e munizioni, orologi, gioielli di dubbia provenienza, tabacchi esteri senza marchio del Monopolio di Stato, un impianto di videosorveglianza per controllare la strada, centinaia di prodotti contraffatti all’interno del mercato rionale di Fuorigrotta, denaro contante e diverse quantità di hashish, cocaina e marijuana.

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