Genova, ricoverato per polmonite muore alcuni giorni dopo soffocato dalla dentiera

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Secondo una perizia del giudice civile, le condizioni di Enrico Bruno Pescetto sarebbero peggiorate a causa del corpo estraneo

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Era entrato al pronto soccorso dell’ospedale genovese Villa Scassi in condizioni già molto difficili, con una broncopolmonite subito diagnosticata, ma le condizioni di Enrico Bruno Pescetto, 77 anni, sarebbero precipitate perché nessuno si è accorto delle dentiera che in un quadro respiratorio così delicato lo stava, di fatto, soffocando. È quanto emerge da una consulenza tecnica disposta dal tribunale civile di Genova. Nel documento, come si legge sul quotidiano La Repubblica, emerge che “sussiste certamente rapporto causale tra l’evento morte e gli esiti peggiorativi determinati dall’azione del corpo estraneo la cui presenza deve farsi risalire a circa 48 ore prima del momento in cui esso fu individuato e rimosso. Tale colpevole ritardo ebbe come conseguenza, secondo il criterio di elevata probabilità, una riduzione delle chance di sopravvivenza quantificabile in misura non inferiore a due terzi”.

 

I fatti risalgono a quattro anni fa

Il 27 dicembre 2019, Pescetto veniva trasferito dalla Rsa “Residenza Valpolcevera” all’ospedale Villa Scassi di Sampierdarena in ambulanza. Gli viene subito diagnosticata una broncopolmonite. Per qualche giorno le sue condizioni restano stazionarie, tanto che gli stessi consulenti tecnici sottolineano la bontà della terapia somministrata. Ma nessuno sembra preoccuparsi di rimuovere la dentiera dalla bocca del paziente. Eppure “all’atto del ricovero in reparto fu correttamente annotato come lo stesso fosse portatore di protesi dentale mobile, ma non si provvide alla sua rimozione tant’è che essa rimase per tutto il tempo in situ pur non potendo il paziente alimentarsi per via orale” si legge sulla perizia.

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Lo sdegno dei familiari

I consulenti riconoscono l’imperizia per non aver “interpretato l’improvviso netto peggioramento” fino al decesso il del 10 gennaio 2020 “a causa di insufficienza cardio-respiratoria acuta su insufficienza respiratoria cronica in broncopolmonite destra, complicata da ingestione di corpo estraneo”. Ora i familiari di Pescetto e i legali della Asl3 sono stati invitati a trattare il risarcimento dovuto, ma gli stessi parenti definiscono “del tutto irricevibili” le cifre offerte finora dalla Asl3. E aggiungono: “È assurdo morire in ospedale soffocati da una dentiera. Non ci diamo pace per quanto accaduto e vogliamo che questi errori, per i quali la Asl3 non si è neppure scusata con noi, non si ripetano più in futuro. Il nostro Enrico Bruno è morto tra indicibili sofferenze e chi ha sbagliato deve pagare”.

PONTEDERA (PI) 26 NOVEMBRE 2007.   SCIOPERO MEDICI, OLTRE 5 MILIONI PRESTAZIONI A RISCHIO. Un corridoio dell' ospedale Lotti di Pontedera. FRANCO SILVI/ANSA

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