"Sono molto soddisfatto. Avevo ribadito l'assoluta correttezza del mio comportamento e la sentenza riconosce in modo netto e inequivocabile la mia innocenza e la mia estraneità a qualsiasi illecito” ha commentato l’ex sindaco del capoluogo piemontese
Si è concluso oggi a Torino, con cinque condanne e dodici tra assoluzioni e proscioglimenti per prescrizione, il processo per le presunte irregolarità commesse nell'ambito della vecchia gestione del salone del libro. Fra gli imputati c'era Piero Fassino, chiamato in causa nella veste di ex sindaco del capoluogo piemontese, che è stato assolto nel merito dalle accuse. È stata assolta nel merito anche Antonella Parigi, ex assessore regionale alla cultura. Tra i cinque condannati figura Giovanna Milella, ex presidente della fondazione per il libro, alla quale è stato inflitto un anno di reclusione con la condizionale per una vicenda di falso ideologico.
Il commento di Fassino
"Sono molto soddisfatto. Avevo ribadito l'assoluta correttezza del mio comportamento e la sentenza riconosce in modo netto e inequivocabile la mia innocenza e la mia estraneità a qualsiasi illecito. Una assoluzione tanto più evidente perché i magistrati avrebbero potuto semplicemente prendere atto della prescrizione. Invece hanno voluto esprimere un giudizio di merito che rende giustizia alla trasparenza e correttezza del mio operato". Lo ha detto Piero Fassino, esponente del Pd commentando l'esito del processo, dove era chiamato in causa nella veste di ex sindaco di Torino, sulla vecchia gestione del Salone del Libro. "Resta l'amarezza - aggiunge - di aver subito per quasi 15 anni l'ombra di un sospetto, quando fin dall'inizio era chiaro che non c'era nessun fatto che comprovasse le accuse infondate che mi venivano rivolte".