La Procura della Federcalcio ha aperto un'indagine sulla vicenda relativa al licenziamento di una dipendente della Roma, dopo che un calciatore della Primavera le aveva sottratto un video hard e lo aveva diffuso. L'obiettivo è verificare le responsabilità dei tesserati. Intanto il club prova a difendersi: "Discriminazione sessuale inesistente"
La Procura della Federcalcio ha aperto un'indagine sulla vicenda relativa al licenziamento di una dipendente della Roma, dopo che un calciatore della Primavera le aveva sottratto un video hard e lo aveva diffuso tra i compagni. Sono già in corso, apprende l'Ansa, gli interrogatori e le acquisizioni degli atti. L'obiettivo della Procura Figc nella vicenda è di verificare responsabilità di tesserati relative alla diffusione di video privati della dipendente.
Dal furto del video al licenziamento della donna
I fatti risalirebbero allo scorso autunno, quando il giovane calciatore ha sottratto il telefono alla ragazza (una trentenne impiegata della As Roma) diffondendo poi un video che la ritraevain intimità con il suo fidanzato e suo superiore all'interno della Società. Le immagini sarebbero diventate virali tra giocatori e dipendenti del club guidato dalla Ceo greca Lina Souloukou. La società, di fronte all'episodio, ha poi deciso per il licenziamento della donna, nonostante fosse la vittima. La dipendente si sarebbe quindi rivolta a un avvocato per contestare il licenziamento ed eventualmente chiedere un risarcimento danni.
La Roma: "Discriminazione sessuale inesistente"
La Roma intanto prova a difendersi parlando di "inesistente discriminazione sessuale e disparità di trattamento". Il licenziamento, sottolinea una nota, ha riguardato i due dipendenti, donna e uomo, "che hanno registrato il video" ed "è avvenuto lo stesso giorno e alla stessa ora". Per il club era dunque oggettiva "l'impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo", anche considerando che i due dipendenti avevano un "coordinamento diretto con i minorenni".
La motivazione del licenziamento
"Con riferimento a quanto apparso nelle giornate di ieri e di oggi su alcuni organi di stampa in relazione ad una vicenda, in realtà risalente nel tempo, che ha riguardato due dipendenti (un uomo e una donna) e un tesserato del club - sostiene il club giallorosso - l'AS Roma, ravvisato il tono diffamatorio della campagna scaturita, ritiene che sia in atto un chiaro tentativo di attaccare e destabilizzare la società e il suo gruppo in un momento cruciale della stagione sportiva". La Roma, "nel ribadire la correttezza del proprio operato, intende evidenziare alcuni fatti rilevanti di cui è venuta a conoscenza nel novembre 2023, che hanno determinato la decisione aziendale assunta". Il licenziamento "è la conseguenza di una circostanza che, oltre ad essere contraria al codice etico della Società, e ad aver riguardato indistintamente entrambe le persone che hanno registrato il video, ha oggettivamente determinato l'impossibilità di proseguire il rapporto lavorativo con il club, anche alla luce delle mansioni svolte da entrambi che richiedevano un coordinamento diretto con i minorenni".
"Fatti strumentalizzati"
Per la Roma, i "fatti sono stati strumentalizzati ad arte per presumere un'inesistente discriminazione sessuale e disparità di trattamento, quando il provvedimento della società ha riguardato contestualmente (lo stesso giorno e alla stessa ora) anche il ragazzo coinvolto nei fatti. È peraltro purtroppo vero - si aggiunge - che nel video emergeva la sussistenza di una trattativa privata riguardante corsie preferenziali lavorative". "L'AS Roma - e' la conclusione - comunica che intende fermamente tutelarsi a difesa dei propri interessi, in tutte le sedi competenti, al fine di proteggersi da attacchi gravi e spregiudicati, ristabilendo la verità oggettiva dei fatti".
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Abodi: "Indagine chiarirà presto le responsabilità"
"Troppo gravi e delicate le questioni relative ai fatti che sono successi per dichiarare senza avere tutti gli elementi. Sono certo che le indagini in corso faranno emergere in tempi brevi le responsabilità, determinando le relative e opportune conseguenze" il commento del ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi, interpellato dall'ANSA.
Legale della vittima: "Stupiti dal comunicato della Roma"
Intanto, in una nota, l'avvocato Francesco Bronzini, che assiste la dipendente del
club licenziata, fa sapere di prendere atto "con stupore del comunicato della AS Roma che non solo non nega la sottrazione del video alla ragazza coinvolta, ma conferma di non voler prendere minimamente in considerazione la posizione del calciatore omettendo ogni valutazione sul punto e attaccando nuovamente la vittima della vicenda".