Roma, dipendente cacciata dopo video hard in chat giocatori Primavera

Cronaca
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La decisione del club romano ora rischia di finire in tribunale. Un calciatore ha confessato in lacrime di aver condiviso per primo il filmato dopo che aveva avuto in prestito il cellulare della donna

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Secondo la ricostruzione, il caso sarebbe scoppiato quando un giovane calciatore della Primavera della Roma ha chiesto in prestito il cellulare ad una dipendente per chiamare l’agente. Invece di limitarsi a fare la chiamata, il giocatore ha guardato immagini e video del telefonino fino a imbattersi in uno dove la 30enne si riprendeva in intimità con il fidanzato, anch’egli dipendente della Roma. Una volta scoperto il filmato, ha deciso di condividerlo nella chat dei giocatori della Primavera.

Il video avrebbe poi fatto il giro del centro sportivo. Venuta a conoscenza dell’episodio, a novembre la Roma ha licenziato la ragazza e il fidanzato.

La versione della società

Nella lettera riportata dal Fatto Quotidiano e firmata da Lorenzo Vitali, responsabile legale del club, la versione della società: “È stato portato all’attenzione della direzione Risorse umane e dei vertici aziendali un video che inconfondibilmente la ritrae nel compimento di atti sessuali. Purtroppo ci risulta che tale video sia stato visionato da gran parte del personale e dei giocatori della società”. Quindi la decisione: licenziamento considerata “l’incompatibilità della prosecuzione del suo rapporto di lavoro con il sereno e regolare andamento dell’attività della società”.

La parlamentare Piccolotti: "Episodio di gravità inaudita"

"Che il mondo del calcio sia un ambiente maschilista e misogino non è una novità, ma quanto avvenuto all'AS Roma, se confermato, sarebbe di una gravità inudita anche dal punto di vista della tutela delle lavoratrici". Ad affermarlo in una nota è la deputata dell'Alleanza Verdi Sinistra Elisabetta Piccolotti. "Pare infatti che un video intimo di una dipendente della società circolasse nelle chat di dirigenti e calciatori senza che la diretta interessata ne fosse al corrente. Pare anche che quel video sia stato stato sottratto illegalmente da un giovane giocatore. Basterebbe questo - osserva la parlamentare - per chiedere un'inchiesta che appuri fatti e responsabilità. Eppure c'è di peggio, perché non solo i responsabili non hanno subito conseguenze, non solo pare che dirigenti e tecnici fossero al corrente di tutto, ma appresi i fatti la società avrebbe licenziato la dipendente per 'incompatibilità ambientale'". "Se tutto fosse vero - prosegue la parlamentare rossoverde della Commissione Cultura di Montecitorio - saremmo di fronte ad un'ingiustizia colossale figlia del più becero maschilismo: questa donna sarebbe vittima due volte, prima perché umiliata e violata nella sua intimità da decine di uomini e poi perché punita, con un licenziamento in tronco dopo 10 anni di contratto, al posto loro". "Presenteremo quindi un'interrogazione alla Ministra del Lavoro Calderone, alla Ministra delle Pari Opportunità Roccella e al Ministro dello Sport Abodi - avverte Piccolotti - perché si faccia chiarezza su questa vicenda". "Se tutto dovessero essere confermato, sarà bene che qualcuno spieghi con sanzioni e provvedimenti all'As Roma che non siamo più nel Medioevo, che il mondo è cambiato e che le donne - conclude la deputata - non accettano più di essere trattate come tappetini da piedi". 

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