Le condanne sono per l'ex maggiore del Noe, Gian Paolo Scafarto e per il colonello dei carabinieri Alessandro Sessa. Le altre assoluzioni riguardano gli imprenditori Romeo e Russo, l'ex parlamentare Bocchino, l'ex comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Saltalamacchia, l'ex presidente di Pubbliacqua Firenze, Vannoni e Pandimiglio. Nel procedimento la Procura di Roma contestava i reati di millantato credito, traffico d'influenze, tentata estorsione, favoreggiamento, falso e rilevazione di segreto
Al termine di una camera di consiglio durata oltre tre ore, i giudici del tribunale di Roma, nell’ambito del processo principale legato al caso Consip, hanno deciso per due condanne e 8 assoluzioni, comprese quelle per Tiziano Renzi, padre dell'ex premier, e per l'ex ministro Luca Lotti. Le condanne sono per l'ex maggiore del Noe, Gian Paolo Scafarto a 1 anno e 6 mesi e, a 3 mesi, per il colonello dei carabinieri Alessandro Sessa. Entrambi, poi, sono stati condannati ad una provvisionale in favore del ministero della Difesa pari a 50 mila euro.
Le altre assoluzioni
Le altre assoluzioni, sia perché il fatto non sussiste sia perché non costituisce reato, riguardano anche gli imprenditori Alfredo Romeo e Carlo Russo, oltre che l'ex parlamentare Italo Bocchino, l'ex comandante dei carabinieri della Legione Toscana, Emanuele Saltalamacchia, l'ex presidente di Pubbliacqua Firenze, Filippo Vannoni e Stefano Pandimiglio. Nel procedimento, che aveva preso il via nel 2016, la Procura di Roma contestava, a diverso titolo, i reati di millantato credito, traffico d'influenze, tentata estorsione, favoreggiamento, falso e rilevazione di segreto.
Le richieste del pm Palazzi
Lo scorso dicembre il pm Mario Palazzi aveva chiesto otto richieste di condanna e due di assoluzione nel procedimento legato alla centrale acquisti della pubblica amministrazione. Per Lotti era stata sollecitata una pena ad un anno di reclusione. Stessa condanna richiesta per Bocchino. La procura di Roma aveva poi sollecitato, inoltre, una condanna 2 anni e 6 mesi per Romeo e a 5 anni per Russo. Per Scafarto era stata chiesta una condanna a 1 anno e 10 mesi, mentre per il colonnello Sessa una a 3 mesi: per loro è caduta l'accusa di depistaggio. La condanna era stata chiesta anche per l'ex generale Saltalamacchia (un anno di reclusione) e per Vannoni, (sempre un anno). Era stata chiesta, sempre in quella fase processuale, l'assoluzione per Renzi senior e per Pandimiglio. L'accusa, durante la requisitoria, aveva ricordato che, sul processo, si sarebbe abbattuta "la mannaia della prescrizione". "Un processo destinato più alla storia che alla giustizia, molti di questi reati saranno travolti dalla prescrizione", aveva sottolineato Palazzi.