Palermo, riapre l'Ecomuseo urbano del mare e della memoria viva
CronacaRiaperto al pubblico con un allestimento per non udenti e non vedenti l'ecomuseo del mare, nato in una zona periferica della città, di cui è memoria storica e al tempo stesso denuncia. Il museo si trova su un tratto di costa che si è formato con gli sversamenti dei materiali edili dagli anni 60.
L'ecomuseo Mare Memoria Viva di Palermo compie dieci anni e si rinnova completamente negli allestimenti e negli exhibit, diventando accessibile grazie all'abbattimento delle barriere architettoniche e all'inserimento di percorsi e dispositivi per persone non udenti e non vedenti. Un restyling reso possibile grazie ad un investimento di 335mila euro finanziato dall’Unione europea – Next Generation EU (PNRR).
Con una serie di eventi fino al 10 marzo l'ecomuseo della costa sud-est si presenta alla città completamente rinnovato grazie ad un nuovo concept e alla sua realizzazione resa possibile grazie a tante maestranze locali: artigiani, artisti, allestitori, che hanno lavorato per diversi mesi alla creazione di tutto il nuovo percorso. Tanti eventi, tra workshop, laboratori, incontri con lo slogan “Non finisce mai qui la meraviglia”, per celebrare dieci anni di presidio culturale, di attivismo e di lavoro costante per attribuire valore ad aspetti specifici del patrimonio culturale e naturale e che, nel quadro di un'azione pubblica, sono stati valorizzati e trasmessi alle generazioni future.
Il lavoro dell'Ecomuseo urbano si è trasformato in questi dieci anni, da quando aprì i battenti, con un processo di ricerca-azione e mappatura di comunità, in una fase di esplorazione fondamentale per individuare persone chiave, storie e luoghi di riferimento nei diversi quartieri frontemare che un tempo erano borgate nate da comunità di pescatori o intorno a tonnare.
Al primo allestimento si sono poi aggiunte negli anni le opere degli artisti in residenza e gli esiti di diversi laboratori di creazione con diverse comunità di abitanti.
La definizione di ecomuseo oggi è quella di un patto tra persone che decidono di prendersi cura di un luogo: "Siamo un museo comunitario - dice Cristina Alga, tra i fondatori - che promuove pratiche di cura e conoscenza della costa urbana del golfo di Palermo come ambiente interdipendente di esseri umani, vegetali, animali, architetture, luoghi, storie. Raccontiamo Palermo dal mare. All'inizio non è stato facile relazionarsi alla città, con uno spazio ibrido, multidisciplinare, che fa molte cose diverse in una città abituata a istituzioni classiche invece molto "disciplinate" come biblioteche, musei, teatri. Noi siamo museo, spazio per festival e conferenze, laboratorio educativo, luogo di ricerca, archivio sul paesaggio e stiamo iniziando i lavori per avere un bar con cucina, un progetto culturale e uno spazio di aggregazione intergenerazionale gestito da un’impresa sociale".
Nato in un ex deposito di locomotive dismesso dopo la chiusura della linea ferroviaria, il museo multimediale racconta la vita delle borgate che si affacciano sulla costa e la storia delle famiglie e degli operai che sul mare hanno sempre vissuto e lavorato. Attraverso foto e filmati d’epoca ma anche l'esposizione di oggetti recuperati sulla costa, il visitatore si immerge nella Palermo del passato e rivive le trasformazioni urbanistiche che la città ha vissuto, e subìto, come la formazione della Costa sud, un tratto di litorale che è nato a partire dagli anni '60 dallo sversamento dei materiali edilizi della demolizione delle villette e piccole costruzioni che lasciarono il posto ai palazzoni nel periodo noto come "il sacco edilizio" di Palermo, con il paesaggio trasformato per sempre dalla cementificazione. Un percorso guida il visitatore attraverso il lavoro di denuncia dell’ingiustizia ambientale e dell’attivismo per la rigenerazione del paesaggio e una sezione tutta nuova “Lasciami scorrere” è dedicata al fiume Oreto la cui foce si trova proprio all’ingresso del museo e di cui l’ecomuseo è diventato negli ultimi anni custode attento, con azioni di cura, pulizia, laboratori e visite per le scuole insieme al Contratto di Fiume e di Costa dell’Oreto.
Gli interventi finanziati dal PNRR renderanno l’ecomuseo MMV il primo vero museo accessibile in modo innovativo in città, un percorso che nasce già multimediale e interattivo si è arricchito infatti di dispositivi di ausilio alla fruizione come audiodescrizioni, video in LIS, dispositivi tattili, esperienze sonore e un’applicazione dedicata alla fruizione di persone cieche e sorde scaricabile su cellulare o da richiedere alla reception realizzata da Sudtitles srl. Tutti i contenuti sono inoltre tradotti in lingua inglese.
"Accessibilità - dicono gli attivisti che lavorano nella struttura - "non significa solo facilitare la fruizione delle persone con disabilità ma in generale creare situazioni di “Agio” che rimuovano le barriere che limitano la partecipazione delle persone nei luoghi della cultura, per questo altri interventi hanno riguardato la creazione di contenuti adatti a diverse tipologie di pubblici come bambini, anziani, persone con bassa scolarizzazione".
“L’ecomuseo del mare è un esempio virtuoso di collaborazione tra amministrazione comunale e privato. - dice Giampiero Cannella, assessore alla Cultura del comune di Palermo - In questi dieci anni l’associazione Mare Memoria Viva che svolge la propria attività all’interno dell’ex deposito delle locomotive di Sant’Erasmo è diventata punto di riferimento per innumerevoli iniziative culturali e sociali in un quartiere particolarmente bisognoso di attenzione. Le innovazioni che vedono l’ecomuseo attrezzarsi per essere ancora più attrattivo inclusivo, sono la conferma di una preziosa e costante attenzione ai bisogni della città”.
Sabato 9 marzo l'apertura alla città, alle ore 17 si parte in parata in compagnia dei Sambazita dal porticciolo di Sant’Erasmo per le vie del quartiere fino all’ecomuseo. Alle 17.30, piccolo talk di presentazione dei nuovi percorsi accessibili con Selima Giuliano, Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo, Giampiero Cannella l’Assessore alla Cultura del Comune, Cristina Alga (Ecomuseo MMV), Enrico Dolza (Istituto dei sordi, Torino), Giacomo Sicurello, Anna Patti, Caterina Gambino, Rosario Becchina (Disability Pride, Palermo).
Domenica 10 marzo dalle 10 alle 14 il museo sarà aperto alle visite libere e guidate per tutti, con diverse attività gratuite per bambini (3-8 anni) e famiglie.