Maltempo, 16enne morto sotto valanga in Alto Adige. Disagi al Nord, neve anche sul Vesuvio

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Il ciclone Fedra ha continuato a colpire soprattutto le regioni settentrionali con piogge e forti venti. Pericolo in montagna: un ragazzo è deceduto a causa di una slavina durante un fuoripista a Plan, in val Passiria. Per martedì 5 marzo è allerta gialla 6 regioni: Calabria, Emilia-Romagna, Lombardia, Sardegna, Sicilia e Veneto

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Le previsioni meteo per i prossimi giorni

Domani, 5 marzo, al Nord il cielo si presenterà irregolarmente nuvoloso fino al pomeriggio, poi tornerà a piovere a partire dal Nordovest. Al Centro soffiano venti di Maestrale, e giornata con un cielo irregolarmente nuvoloso. Nel pomeriggio temporali su Toscana, Umbria e Marche. Al Sud tempo localmente instabile, le piogge saranno presenti sulle coste tirreniche di Calabria e Sicilia, assenti altrove.

A Pavia sale il livello del Po e il meteo indica nuove piogge

Le piogge degli ultimi giorni hanno causato un aumento del livello di fiumi e torrenti in provincia di Pavia. La situazione al momento è sotto controllo e monitorata in quanto le previsioni meteo indicano per i prossimi giorni nuove precipitazioni.

In Piemonte un centinaio di evacuati per rischi frane e valanghe

Le conseguenze del maltempo in Piemonte hanno creato problemi in alcuni comuni del Torinese per il rischio di valanghe e di frane. A Venaus settantadue persone sono state evacuate in via precauzionale per pericolo valanghe e una trentina sono assistite dal Comune e dal volontariato di protezione civile nel centro polivalente. A San Raffaele Cimena venti persone, in due distinte borgate, sono isolate per frana sulla strada comunale. Anche il Comune di Usseglio è isolato per frana sulla strada provinciale 23 tra Usseglio e Lemie. Per oggi e per la mattina di domani è previsto un significativo miglioramento della situazione meteorologica, con un deciso aumento dello zero termico, che dai 1.700-1.800 metri salirà fino ai 2.100 metri in serata. Il nuovo bollettino emesso dall'Arpa (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) Piemonte mantiene comunque per oggi l'allerta arancione per valanghe sul settore occidentale, dalla Valsesia alla Valle Po, per gli ingenti quantitativi di neve, superiori ai 130 centimetri, caduti nelle ultime 72 ore. L'ingente quantitativo di neve caduta ha determinato un'intensa attività valanghiva spontanea con valanghe anche di grandi dimensioni che hanno interessato il fondovalle nei settori maggiormente interessati dalle precipitazioni. Pertanto su tutto l'arco alpino piemontese per la giornata odierna il pericolo valanghe è 4 - forte in relazione al riscaldamento atteso. La neve ha causato molti disagi alla viabilità con locali interruzioni nella fornitura dei servizi (elettricità e telefoni) nel Torinese e nel Cuneese, in particolare nelle aree montane. I tecnici, con molte difficoltà per le estreme condizioni meteorologiche, hanno cercato di ripristinarle nella notte. La protezione civile regionale passa dalla fase operativa di preallerta a quella di attenzione, mantenendo costante la sorveglianza su eventuali fenomeni di dissesto sul territorio regionale. Dalle 16 di oggi sarà pertanto chiusa la sala operativa e sarà attivato il servizio di reperibilità.

Liguria, isolato per frana il paese di Corniglia

Sono isolati i 130 residenti di Corniglia, nelle Cinque Terre, per una frana ancora in movimento che da questa mattina ha bloccato la Sp30, unica via di accesso. "La frana è ancora in movimento, abbiamo fatto transennare, occorrerà qualche giorno per poter intervenire - dice il sindaco di Vernazza Francesco Villa - Abbiamo chiesto supporto alla protezione civile regionale per presidiare la strada, di modo che non ci sia il rischio che persone attraversino a piedi. Abbiamo inoltre chiesto un presidio fisso del 118, con un medico per le emergenze". Attualmente si arriva nel borgo solo via treno o via mare. A Corniglia sono presenti anche turisti, "anche con vetture che però non potranno al momento portare via. La stagione turistica è ormai avviata e questo rende ancora più complicate le cose", ha aggiunto Villa. Chiusa anche la Sp 43 tra Levanto e Monterosso per uno smottamento, su cui è in corso l'intervento della Provincia della Spezia. Frane anche nell'entroterra spezzino.

La piena del Po, il colmo è transitato in Piemonte

Sta defluendo senza particolari preoccupazioni la piena del Po. Il colmo è transitato tra la notte e la mattinata nelle sezioni più occidentali del Piemonte con valori sopra la soglia 1 di criticità (ordinaria, colore giallo). Si prevede che tali valori si mantengano nelle sezioni piemontesi di Po anche nelle prossime 24 ore. Nell'arco delle prossime 24-48 ore anche i tratti più a valle tra Lombardia ed Emilia saranno interessati da un incremento dei livelli col superamento della soglia 1 di criticità (ordinaria, colore giallo). Ne dà notizia AiPo. Permane e si stima che proseguirà ancora per i prossimi giorni la criticità ordinaria (colore giallo) nei rami del Delta. La piena potrà interessare le aree golenali.

Maltempo in Piemonte, a Torino transita la piena del Po. VIDEO

Maltempo, Zaia: "In Veneto chiuso Centro emergenza regionale"

"Sono state giornate difficili, nelle quali l'intero sistema della Protezione Civile della Regione Veneto, dall'assessore Bottacin, ai professionisti, agli straordinari volontari, hanno dato un'ulteriore prova di efficienza, professionalità, abnegazione, lavorando giorno e notte senza risparmiarsi. A tutti loro va il mio più grande ringraziamento, al quale credo si possa unire quello della tanta gente che sui territori è stata difesa e, al bisogno, assistita". Lo afferma in una nota il presidente del Veneto, Luca Zaia, dopo che oggi è stato chiuso il Centro di Emergenza per il maltempo attivato presso la Protezione Civile a Marghera (Venezia). "Le buone scelte come la realizzazione dei bacini di laminazione hanno avuto un effetto straordinario e salvato intere città come Vicenza - prosegue Zaia - ma senza il fattore umano, le capacità previsionali, la conoscenza delle singole porzioni di territorio e i relativi rischi, la tempestività nell'assumere decisioni anche difficili, le cose non sarebbero andato così, con disagi e danni, ma senza le catastrofi del passato. Tutto questo grazie al lavoro e alla competenza di uomini e donne della Protezione Civile che, un po' come i sanitari, quando ce n'è bisogno non esitano a gettare il cuore oltre l'ostacolo", conclude.

Alto rischio di valanghe in Piemonte: "Molto pericolo in quota"

Molte decine di centimetri di neve fresca, in alcuni casi anche un metro caduto in poco più di 24 ore, e vento più forte del previsto: é altissimo il rischio di valanghe su buona parte del Piemonte. Nel bollettino dedicato, Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale) avverte che "le vie di comunicazione in quota potranno essere in pericolo". In particolare, "la situazione è molto pericolosa" alle quote medie e alte e sui pendii molto ripidi". C'è il rischio che la neve fresca e gli accumuli di neve ventata possano "distaccarsi spontaneamente a tutte le altitudini". Con il rialzo termico di oggi e l'irradiazione solare, "sono ancora possibili valanghe asciutte e umide, anche di dimensioni piuttosto grandi, soprattutto sui pendii soleggiati, come pure sui pendii ripidi rocciosi". Il rischio del distacco della massa nevosa è possibile - precisa Arpa - "anche in seguito al passaggio di un singolo appassionato di sport invernali a tutte le esposizioni alle quote medie e alte. Sono possibili distacchi a distanza. Le escursioni con gli sci e le racchette da neve, così come le discese fuori pista richiedono una grande attenzione e la massima prudenza", conclude il bollettino di Arpa.

Riaperta la val di Rhêmes dopo la valanga nella notte

Sono state riaperte in Valle d'Aosta le strade regionali della Valgrisenche e della Val di Rhêmes: la prima era stata chiusa in via preventiva ieri sera per il pericolo di caduta piante, la seconda stamane dopo il distacco di una valanga che si è verificato la notte scorsa. Traffico ancora vietato lungo la strada regionale di Cogne, chiusa ieri in via preventiva per pericolo valanghe e dove sono al momento isolate poco meno di 2.000 persone: qui, rispetto a Gaby, "la situazione sembrerebbe un pochino più semplice", ha detto Valerio Segor, direttore del dipartimento Protezione civile e vigili del fuoco della Valle d'Aosta, e "quasi sicuramente si potrà dar seguito all'apertura di una finestra per far defluire le persone" o "fare valutazioni addirittura di revoca dell'ordinanza stessa. Può essere che per la notte si ritorni a una temporanea, viste anche le previsioni meteo previste per domani, però adesso è un po' prematuro fare quest'analisi". Chiuse anche l'alta Valsavarenche per pericolo valanghe e la strada regionale numero 33 tra Brusson e il Colle di Joux per i lavori di rimozione piante cadute a causa della neve. "L'attenzione di tutti - dichiara il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin - rimane molto alta per garantire la sicurezza dei residenti e dei turisti presenti nelle località maggiormente colpite dalle nevicate. Il nostro appello è di non esporsi a situazioni di pericolo evitando nelle prossime ore escursioni di scialpinismo e la pratica dello sci fuori pista".

Liguria, Toti: "Chiederemo estensione stato d'emergenza"

L'allerta gialla che nelle scorse ore ha interessato il territorio ligure, terminata alla mezzanotte di ieri, con piogge, temporali, venti forti e una intensa mareggiata ha provocato danni su tutto il territorio. "Grazie al lavoro della sala operativa regionale della Protezione civile abbiamo tenuto costantemente monitorata la situazione sul territorio - spiegano il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l'assessore alla Protezione Civile Giacomo Giampedrone - L'allerta gialla è terminata, ma nelle prossime ore sarà necessario prestare la massima attenzione alla tenuta del suolo, saturo d'acqua e quindi più soggetto alle frane. Proprio per far fronte a frane e smottamenti e ottenere maggiori fondi per il ripristino della viabilità nelle tante zone della Liguria che hanno risentito degli effetti del maltempo - hanno detto -, oggi chiederemo al Dipartimento nazionale della Protezione civile di estendere lo stato di emergenza già richiesto per gli eventi meteo che avevano colpito la Regione qualche mese fa: garantire spostamenti sicuri e agevoli su tutto il nostro territorio è una priorità assoluta".

Valanga in val di Gressoney, verso la fine dell'isolamento

Mentre sono in corso i lavori di sgombero della valanga che ieri pomeriggio ha ostruito una galleria a Gaby (Aosta), nelle prossime ore potrebbe finire l'isolamento delle circa 4.500 persone - per la maggior parte turisti - rimaste isolate più a monte, a Gressoney-Saint-Jean e Gressoney-La-Trinité. Sono in corso le verifiche dall'elicottero del versante dove è avvenuto il distacco: "Il sopralluogo e la gestione delle analisi di queste situazioni di dettaglio permetterà di definire la possibilità di, o avere una finestra temporanea, ovviamente con la guardinia sui siti particolarmente più da attenzionare, in modo da far defluire le persone magari solo per un arco temporale molto limitato che ovviamente verrà comunicato e coordinato attraverso i sindaci, ovvero di arrivare a una situazione che ci permetterà magari di tenerla aperta per un arco temporale più lungo, però è in fase di valutazione, è difficile dare un orario in questo momento", ha detto il direttore del dipartimento Protezione civile e vigili del fuoco della Regione Valle d'Aosta, Valerio Segor, dopo la riunione del Centro coordinamento soccorsi convocata dal presidente della Regione, Renzo Testolin, presso la sede della protezione civile regionale.

Tromba marina al largo di Finale Ligure. VIDEO

Una tromba marina è stata ripresa ieri, davanti a Finale Ligure. Il video, girata dai marinai del porticciolo di Finale Ligure, è stato pubblicato su Instagram da Limet. In Liguria era scattata l'allerta meteo gialla che è rimasta in vigore per tutta la giornata di domenica 3 marzo. La regione è stata interessata da un nuovo passaggio perturbato, con pioggia, neve sulle cime più alte, vento forte e mareggiate. VIDEO

Alto Adige, 16enne morto sotto una valanga

Un ragazzo di 16 anni è morto sotto una valanga durante un fuoripista a Plan in val Passiria. L'incidente, avvenuto ieri pomeriggio, non ha avuto però testimoni. L'allarme è stato lanciato in serata dai familiari per il mancato rientro del giovane. Sono subito scattate le ricerche e poco dopo le ore 21 il corpo ormai senza vita del 16enne è stato trovato sotto una valanga. Il pericolo valanghe lungo la cresta di confine attualmente è di grado 3 su 5 (marcato), dopo le nevicate dei giorni scorsi. Si tratta della seconda vittima di valanghe negli ultimi giorni in Alto Adige.

Maltempo si attenua in Piemonte ma è ancora allerta arancione

Si attenua il maltempo in Piemonte, ma è ancora allerta arancione per rischio idrogeologico e valanghe. Nelle scorse ore c'è stata una prima diminuzione della ventilazione orientale e una conseguente attenuazione delle precipitazioni che ancora hanno insistito sulla fascia pedemontana alpina, appenninica e sul Piemonte settentrionale con valori generalmente moderati o localmente forti, mentre sul resto della regione sono stati deboli. La quota neve si è attestata sui 700-900 metri, localmente a quote collinari in val Pellice e val Sesia; nelle ultime 12 ore si sono registrati accumuli nevosi di 40-50 centimetri su Alpi Graie e Alpi Cozie Nord. A renderlo noto è l'Arpa, che spiega come sia stata segnalata un'intensa attività valanghiva spontanea, soprattutto di medie dimensioni, e con distacchi di fondo al di sotto dei 2300 metri. A causa delle precipitazioni intense della giornata di ieri e della nottata si sono verificati incrementi significativi del livello dei fiumi nelle zone pedemontane e di pianura. Nelle ultime 12 ore hanno superato il livello di guardia il Chisola a Vinovo e il Banna a Poirino, nel Torinese.

Sull'Italia arrivano tre perturbazioni, ancora pioggia e neve

Sarà una settimana con ancora tanta pioggia e neve quella appena iniziata, a causa  di tre perturbazioni che si succederanno sull'Italia portando condizioni di tempo spiccatamente instabile su tante regioni. Tra il pomeriggio di martedì 5 e mercoledì 6 un impulso instabile riporterà la neve sulle Alpi, con fiocchi fin verso gli 800 metri di quota su Piemonte, Valle d'Aosta e Lombardia. Ancora piogge, invece, sulla Valle Padana. Successivamente il maltempo si estenderà rapidamente al Centro, dove sono previsti ulteriori rovesci anche a carattere temporalesco. La neve imbiancherà nuovamente l'Appennino fin verso i 1000 metri di quota. Dopo una timida rimonta dell'alta pressione che garantirà una maggior stabilità atmosferica con più spazi soleggiati giovedì 7, già nel corso di venerdì 8 Marzo le condizioni meteo potrebbero nuovamente peggiorare per l'arrivo della terza perturbazione carica di piogge e temporali che potrebbe compromettere anche il secondo weekend di marzo.

Coldiretti: "Il Po sale di 2 metri in 24 ore"

Il livello del fiume Po si è alzato di due metri nelle ultime 24 ore all'idrometro di Crescentino Po, nel Torinese, sotto la spinta della nuova ondata di maltempo che ha colpito la Penisola dopo un inizio d'anno di caldo e siccità. È quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti sui dati di Aipo, Agenzia interregionale del fiume Po. Lo stato del più grande fiume italiano è rappresentativo dello stato di sofferenza dei corsi d'acqua lungo la Penisola che si sono gonfiati per le piogge, ma a preoccupare sono anche i laghi, con quello di Garda vicino ai massimi storici del periodo. La Coldiretti su dati Esw ricorda che nell'ultima settimana si sono abbattuti sull'Italia 50 eventi estremi, tra nubifragi e tempeste di vento, confermando un'evidente tendenza alla tropicalizzazione. L'elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali e il rapido passaggio dal caldo al maltempo colpiscono un territorio reso più fragile della cementificazione e dal consumo di suolo. A fronte di questa situazione, sottolinea la Coldiretti, è strategico realizzare progetti di lungo respiro che vadano oltre l'emergenza. Il presidente della Coldiretti Ettore Prandini ha rivolto un appello al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, chiedendo un incontro urgente per dare attuazione al piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all'11%.

Torna la neve in Sardegna, fiocchi bianchi a meno di 1.000 metri

La neve è tornata a imbiancare il Gennargentu nel primo weekend di marzo e ieri sera i fiocchi bianchi hanno fatto capolino  nei centri abitati di Fonni, ma anche di Desulo a 945 metri sul livello del mare e Tonara a 910 metri. Neve anche in Gallura sui monti del Limbara e a Genna Silana, oltre i mille metri nel comune di Urzulei, in Ogliastra. Nevicate anche durante la notte quando le temperature si sono abbassate ma stamattina la colonnina di mercurio ha segnato i due gradi e il manto bianco nelle strade si sta pian piano sciogliendo. A Fonni nelle prime ore del mattino l'amministrazione comunale ha dovuto mandare i mezzi del Comune nei punti più critici: incroci e strade in salita in prossimità di scuole, uffici e ambulatori. E hanno inviato i loro mezzi anche l'Anas e la Provincia di Nuoro per liberare alcune strade che sono tuttavia rimaste percorribili, come la Fonni-Desulo. Le temperature tra oggi e domani sono ancora in risalita e la situazione dovrebbe migliorare già nelle prossime ore. Oggi nuova allerta della protezione civile per pioggia, forte vento e mareggiate in gran parte dell'Isola sino alla mezzanotte.

Cinque Terre, due frane sulla viabilità provinciale

Due frane hanno interrotto la viabilità provinciale alle Cinque Terre. Durante la notte uno smottamento ha riguardato la strada provinciale 43 tra Levanto e Monterosso, chiusa tra le località di Legnaro e Chiesa Nuova. La Provincia della Spezia segnala inoltre l'interruzione della sp30 di Corniglia, anche in questo caso per la caduta di alcuni massi che hanno sfondato le reti di protezione. Tecnici sul posto per verificare l'evento, che sarebbe ancora in corso. In Val di Vara rimane inoltre chiusa la sp20 che porta a Madrignano, interessata da un cedimento di vaste proporzioni negli scorsi giorni. Ieri un sopralluogo congiunto con Regione Liguria ha confermato la necessità di creare un bypass per riaprire temporaneamente la circolazione.

Torna la neve sul Vesuvio, in calo le temperature

Torna la neve sul Vesuvio: temperature in deciso calo su tutta l'area a ridosso del vulcano. Sono gli effetti dell'ondata di maltempo che sta interessando il Napoletano e che ha portato pioggia, a tratti anche intensa, su tutta la zona. Il risultato è la presenza di una coltre bianca sul Vesuvio, che interessa quasi tutto il gran cono e che adesso che le nuvole sono meno spesse è visibile anche da Napoli città. I comuni posti alle pendici del vulcano in questo momento sono interessati da leggere precipitazioni, con temperature decisamente più basse rispetto alla giornata di ieri, anche se nelle prossime ore le previsioni parlando di un miglioramento delle condizioni generali.

Sindaco Gressoney: "Spero che la strada riapra nel pomeriggio"

"I mezzi stanno iniziando a lavorare per lo sgombero neve. Io spero che nel pomeriggio si possa tornare alla normalità" e che quindi possa riaprire la strada regionale 44, chiusa da ieri a monte dell'abitato Gaby per una valanga che ostruisce una galleria. Così il sindaco di Gressoney-La-Trinité, Alessandro Girod. Nel comune sono bloccate circa 2.500-3.000 persone, per la maggior parte turisti (i residenti sono 300). Dopo una notte di maltempo, spiega il primo cittadino, "il cielo si sta aprendo, ha smesso di nevicare adesso. Aspettiamo che ci sia il sorvolo da parte dei tecnici per renderci conto bene della situazione". La nottata di isolamento è "trascorsa senza criticità". Nel comune appena più a valle, Gressoney Saint-Jean, dove si stima ci siano circa 1.700 persone, di cui un migliaio di turisti, nella notte è stato segnalato un guasto sulla linea di media tensione Deval, che ha lasciato senza corrente elettrica quattro frazioni della parte alta del paese: Castel, Biela, Eckó e Noversch. Vista la chiusura della regionale, i tecnici non sono ancora potuti intervenire per ripristinare la linea. Problemi analoghi a Cogne, paese isolato dalla tarda mattinata di ieri per la chiusura preventiva della strada regionale 47 e dove si trovano poco meno di 2.000 persone. "La notte è stata tranquilla. Abbiamo avuto dei problemi di energia elettrica, in alcune zone si sono verificati dei black-out che verranno risolti", spiega il sindaco, Franco Allera. "Aspettiamo - aggiunge - che il cielo si apra e che venga fatto il sorvolo in elicottero per renderci conto della situazione, poi la commissione locale valanghe si riunirà di nuovo e valuterà se ci sono le condizioni per la riapertura". Nei tre comuni oggi le scuole sono chiuse.

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