L'ex allenatrice di Brescia ammette le sue responsabilità per i comportamenti rigidi e talvolta violenti, soprattutto quando si parlava di alimentazione, ma si giustifica: "L'ho fatto a fin di bene"
Alla fine Stefania Fogliata ha patteggiato una pena di due anni di reclusione. Era accusata di maltrattamenti fisici e psicologici nei confronti delle sue allieve minorenni, dell’Accademia Nemesi di Calcinato. L’ex allenatrice bresciana di ginnastica ritmica è finita al centro di un’inchiesta che ha messo in luce aspetti inquietanti della disciplina. Ieri Fogliata non era in aula, ma ha inviato una lettera di scuse alle undici ragazze, che si sono costituite parte civile nel procedimento, nella quale ammette le sue responsabilità per quei comportamenti così rigidi soprattutto quando si parlava di alimentazione. Fogliata si giustifica, in parte, sostenendo di averli messi in atto perché frutto di “una cultura diffusa nel mondo della ginnastica ritmica” e di aver agito “a fin di bene”. Ora l’ex allenatrice, che ha intrapreso un percorso psicologico (indicato anche dalla sentenza), ha deciso di abbandonare definitivamente il mondo della ritmica.
Una storia fatta di insulti
Il gup, dopo l’accettazione del patteggiamento (nell’ultima udienza era stata rigettata la richiesta di pena di un anno, dieci mesi e 15 giorni) ha anche stabilito una provvisionale di 2.500 euro per ognuna delle parti civili costituite. Il caso era esploso ad agosto, in seguito alla denuncia di una mamma – a cui ne fecero seguito altre - che aveva segnalato situazioni e comportamenti eccessivi, tali da portare alcune ragazze, già proiettate tra le promesse internazionali, a lasciare la ginnastica ritmica. Nei racconti si era profilata una storia fatta di insulti, addirittura frustate con i nastri per gli esercizi, se l’impegno non era ritenuto sufficiente, e di una perenne lotta con la bilancia. Qualche grammo in più poteva portare a schiaffi ed epiteti dispregiativi.
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Atteggiamento da lei stessa subito
A seguito delle indagini, coordinate dal pm Alessio Bernardi, Stefania Fogliata aveva ricevuto il divieto di svolgere l’attività di allenatrice in tutte le palestre italiane. E anche la giustizia sportiva aveva disposto per lei una squalifica di un anno, contemporaneamente alla sospensione della società sportiva per le presunte violazioni dei codici etici e di comportamento. L’ex allenatrice, che aveva sempre sostenuto che quelle accuse fossero frutto dei mancati successi delle ragazze, nella sua lettera ha, però, sottolineato di aver assunto quell’atteggiamento, dai lei stessa subito, quando era atleta, per spingere le ragazze ad arrivare ad alti livelli.