Sanità in Abruzzo, mobilità passiva: per una frattura al femore tempi lunghi di attesa

Cronaca
Carola Di Nisio

Carola Di Nisio

©Ansa
medici-ansa

Con l'approvazione del piano delle reti ospedaliere si punta a velocizzare tempi di intervento e ricoveri nelle strutture. Attualmente la Regione spende per cure in altri presìdi oltre 80 milioni di euro

ascolta articolo

Dopo anni di commissariamento, la sanità abruzzese è uscita dall’emergenza e ha davanti a sé numerose sfide. Occorrono miglioramenti immediati perché tutto il sistema è in sofferenza, ci dice Carmine Ranieri segretario della Cgil Abruzzo-Molise. E ci spiega, che le liste d’attesa sono ancora troppo lunghe, che gli abruzzesi che scelgono altre strutture sanitarie per curarsi sono ancora troppi, e che c’è carenza di medici ed infermieri. Un dossier, della Corte dei Conti, analizza la situazione e mette in evidenza come, per quanto riguarda la mobilità passiva, ci siano ancora criticità visto che la Regione paga ad oggi 85milioni di euro per i servizi sanitari erogati presso altre strutture di regioni, in gran parte, limitrofe. 

 

La rete ospedaliera in Abruzzo 

I dati sulla mobilità passiva sono migliorati, commenta Pierluigi Cosenza, direttore dell'Agenzia Sanitaria Regionale della Regione Abruzzo che punta sulla rete ospedaliera approvata per la prima volta in Regione, dopo oltre 20 anni. Cosa vuole dire? Che i ricoveri dei pazienti così avranno una migliore programmazione - spiega il medico - e un percorso indirizzato da subito verso uno dei 4 presidi ospedalieri che si trovano a L'Aquila, Chieti, Teramo e Pescara. O altre nuove strutture e hub sempre nella Regione. Nel dossier si parla di nuovi ospedali, di posti letto e di urgenze. Se la giunta esulta, le opposizioni attaccano ciriticando il documento che non terrebbe conto, invece, delle esigenze dei cittadini e che vanterebbe nuovi ospedali  solo sulla carta che rischiano di diventare" inutili cattedrali nel deserto". 

La situazione dei pazienti e delle cure

Frattura al femore? Occorre aspettare tempi lunghi perché quasi sempre non si riescono a rispettare le 48 ore entro le quali deve essere eseguito un intervento di questo tipo. A dirlo è la Corte dei Conti che segnala come la mobilità passiva in Abruzzo, seppure in discesa rispetto agli anni precedenti, si attesti a 86 milioni di euro nel 2022.  Nel 2020 era pari a 102 milioni di euro. L'Abruzzo è una regione costituita soprattutto da montagne, ricorda Carmine Ranieri della Cgil, e servono presidi ospedalieri che offrano una ospedalizzazione a una popolazione che diveta sempre più anziana. Il personale sanitario manca - ricorda il segretario regionale - e occorre implentare tutta la sanità territoriale. Dall'altro lato, continua, ci vogliono investimenti - alcuni sono previsti nel Pnrr come le case della salute, ma c'è poca trasparenza, conclude. Gli altri fronti sui quali vanno apportati correttivi - secondo la Corte dei Conti - sono : la riduzione dei parti cesarei e il recupero dei ricoveri programmati, che nel 2022 ha toccato il 70 per cento delle liste d’attesa al primo gennaio dello stesso anno.

Una popolazione sempre più anziana

Con l’aumentare della popolazione anziana, la rete sanitaria sarà sottoposta a maggiore pressione, secondo Openopolis che calcola che nei prossimi anni la popolazione abruzzese, già mediamente più anziana di quella italiana, vedrà aumentare ulteriormente la quota di residenti di almeno 65 anni. Per questo motivo, dovranno essere potenziati i presidi sanitari diffusi sul territorio con azioni mirate per raggiungere territori nell'entroterra che sono isolati e sempre più a rischio spopolamento. E dove spesso vivono persone più bisognose di cure mediche.

 

 

Cronaca: i più letti